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Estero
Dalle elezioni Ue a Bayrou, le date della crisi francese
Ieri 13-12-24, 13:56
AGI - Dallo scioglimento a sorpresa dell'Assemblea nazionale alla nomina di Francois Bayrou a primo ministro dopo la caduta del governo Barnier, ecco i momenti chiave di un periodo politico senza precedenti sotto la Quinta Repubblica francese. - 9 giugno: l'esplosione della crisi Il Rassemblement National (RN) esce in netto vantaggio dalle elezioni europee con il 31,37% dei voti, molto davanti alle liste macroniste (14,6%) e socialiste (13,83%). Il presidente Emmanuel Macron scioglie l'Assemblea nazionale: "Di fronte all'ascesa dei nazionalisti, dobbiamo "restituire" ai francesi "la scelta del nostro futuro parlamentare", ha affermato. - 13 giugno: nasce il Nuovo Fronte Popolare La sinistra sigla un'alleanza sotto la bandiera del Nuovo Fronte Popolare (NFP). PS, LFI, ecologisti e PCF si impegnano, il 13 giugno, a un programma comune di "rivoluzione". A destra, il presidente dei repubblicani (LR) Eric Ciotti si allea con la RN senza consultazione interna. Escluso dal suo incarico politico, mantien il suo incarico, chiudendo per alcune ore anche la sede del partito gollista. - 30 giugno: nelle legislative RN in testa Al primo turno delle elezioni legislative RN risulta nuovamente in testa (33,1%). Viene organizzato un "fronte repubblicano". Il 2 luglio, più di 200 candidati PFN o macronisti si ritirano a favore di coloro che si trovavano nella posizione migliore per bloccare l'estrema destra. - 7 luglio: tre blocchi senza maggioranza assoluta La strategia funziona: il Nfp risulta primo al secondo turno (193 deputati), davanti ai macronisti (166). Il RN si rafforza (123 eletti e tre parenti, rispetto agli 89 precedenti) ma resta lontano dal potere. Nessuno dei tre blocchi si avvicina alla maggioranza assoluta. La Francia entra nell'ignoto politico. - 10 luglio: la chiamata di Macron Emmanuel Macron chiede alle "forze politiche repubblicane" di "costruire una maggioranza solida" per governare, scandalizzando la sinistra che reclama Matignon. Inizialmente rifiutate, le dimissioni del primo ministro Gabriel Attal sono state accettate il 16. - 18 luglio: Yael Braun-Pivet sul trespolo Il 18 luglio Yael Braun-Pivet, presidente uscente dell'Assemblea, è stata rieletta grazie a un accordo tra la destra e Macron contro il candidato di sinistra Andrè Chassaigne (PCF). Due giorni dopo, il campo presidenziale ottiene sei degli otto presidenti della commissione, mentre il ribelle Eric Coquerel riconquista la presidenza della commissione delle Finanze. L'NFP ha la maggioranza nell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea. - 23 luglio: Nfp candida Lucie Castets L'alta funzionaria Lucie Castets viene designata, il 23 luglio, dal Nfp come candidata per Matignon. Conduce attivamente la sua campagna. Emmanuel Macron afferma che non nominera' un primo ministro prima della fine dei Giochi Olimpici. - 26 agosto: esclusa l'opzione Castets Il 26 agosto, il presidente ha escluso l'opzione di un governo guidato da Castets, in nome della "stabilita' istituzionale". A sinistra agita l'ipotesi di una nomina di Bernard Cazeneuve, ex primo ministro di Francois Hollande. Circolano altri nomi, come quello di Xavier Bertrand, ex ministro di Nicolas Sarkozy e presidente dell'Hauts-de-France, o di Thierry Beaudet, presidente del Consiglio economico, sociale e ambientale. - 5 settembre: Barnier Primo Ministro Il 5 settembre il presidente nomina a Matignon l'ex commissario europeo Michel Barnier. L'ex ministro di destra, 73 anni, avvia le consultazioni al centro e alla destra. - 21 settembre: governo segnato a destra Il 21 settembre Emmanuel Macron nomina i 39 membri del governo Barnier, segnati a destra, con il conservatore Bruno Retailleau all'Interno. L'unico di sinistra è il ministro della Giustizia Didier Migaud. - 4 dicembre: Barnier viene rovesciato La preparazione dei testi di bilancio mette a dura prova la fragile coalizione di Michel Barnier. Il 2 dicembre ha incaricato l'esecutivo dinanzi all'Assemblea nazionale di far adottare senza votazione il progetto di bilancio della Previdenza sociale (articolo 49.3). Il 4, una mozione di sfiducia presentata dalla sinistra ha ottenuto, grazie al sostegno del RN, 311 voti sui 288 necessari. Michel Barnier è costretto a presentare le dimissioni. - 13 dicembre: Francois Bayrou a Matignon Per evitare la paralisi legata all'assenza di un bilancio 2025, l'11 dicembre è stato presentato un progetto di "legge speciale" per garantire "la continuita' della vita della nazione". Tre giorni dopo aver riunito i leader del partito, esclusi RN e LFI, Emmanuel Macron nomina il presidente di Modem, Francois Bayrou, primo ministro il 13 dicembre. Alleato del Capo dello Stato e figura del centro, il nuovo inquilino di Matignon avra' il gravoso compito di formare un governo capace di sopravvivere alla minaccia di censura di un'Assemblea nazionale senza blocco di maggioranza ma, soprattutto, quella di far adottare il bilancio 2025.
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