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L'Australia vieta l'uso dei social media ai minori di 16 anni. Come funzionerà?
Oggi 02-12-25, 12:28
AGI - Stop ai social per gli under 16 in Australia, scatta il divieto. Dal 10 dicembre, infatti, le aziende di social media dovranno adottare “misure ragionevoli” per impedire ai minori di 16 anni in Australia di creare nuovi account e per disattivare o rimuovere quelli già esistenti. Il governo, che definisce questa politica unica al mondo e molto apprezzata dai genitori, sostiene che il divieto serva a ridurre le “pressioni e i rischi” a cui i bambini sono esposti online. Tra questi rientrano le scelte di design che li spingono a trascorrere più tempo davanti agli schermi e contenuti potenzialmente dannosi per la loro salute e il loro benessere. Lo studio Uno studio commissionato dal governo all’inizio dell’anno ha rilevato che il 96% dei bambini tra i 10 e i 15 anni usa i social media e che sette su dieci sono stati esposti a contenuti o comportamenti pericolosi — dal materiale misogino ai video che trattano disturbi alimentari o suicide ideation. Uno su sette ha inoltre raccontato di essere stato vittima di tentativi di adescamento da parte di adulti o ragazzi più grandi, mentre oltre la metà ha riferito episodi di cyberbullismo. Quali piattaforme sono coinvolte? Finora il governo australiano ha incluso dieci piattaforme nel divieto: Facebook, Instagram, Snapchat, Threads, TikTok, X, YouTube, Reddit e i servizi di streaming Kick e Twitch. Cresce anche la pressione per estendere il provvedimento al gaming online. Temendo di essere incluse nel divieto, piattaforme come Roblox e Discord hanno già introdotto nuovi controlli dell’età su alcune funzioni. Il governo ha dichiarato che continuerà a rivedere l’elenco, basandosi su tre criteri principali: se la piattaforma ha come scopo esclusivo o prevalente l’interazione sociale online; se permette agli utenti di interagire tra loro; se consente la pubblicazione di contenuti. YouTube Kids, Google Classroom e WhatsApp restano esclusi perché non corrispondono a questi criteri. Inoltre, i bambini potranno continuare a guardare molti contenuti su piattaforme come YouTube, che non richiedono la creazione di un account.
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