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Trump frena sui Tomahawk: "Sarebbe un'escalation". Zelensky: "Territori saranno il punto p...
18-10-2025, 09:25
AGI - Donald Trump è ottimista: la guerra in Ucraina può finire perché anche Vladimir Putin lo vuole. Ma non per forza ricorrendo a metodi estremi: meglio che le armi tacciano senza bisogno di mandare i missili a lungo raggio Tomahawk che Kiev con tanta insistenza chiede e di cui gli Usa non vorrebbero privarsi. Il presidente americano lo ha chiarito rispondendo alla stampa prima di iniziare il terzo incontro con il leader ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. "Vogliamo che la guerra finisca, sono morte così tante persone", ha detto. E "anche Putin lo vuole o non parlerebbe così", ha assicurato ricordando che ieri ha parlato al telefono "due ore e mezzo" con il presidente russo. Senza dubbio "anche Zelensky vuole la pace. Ora dobbiamo farla", ha sottolineato. E "stiamo facendo progressi". Elogi a Trump per la tregua a Gaza Zelensky ha subito preso la parola per elogiare il successo diplomatico di Trump in Medio Oriente. "Congratulazioni per la tregua a Gaza. Ce l'hai fatta", ha detto. Ora però "è il momento di mettere fine alla guerra in Ucraina e sono fiducioso che con il tuo aiuto possiamo farcela". C'è solo una strada. "Dobbiamo sederci e parlare, poi serve un cessate il fuoco" e "la cosa più importante per il popolo ucraino, sotto attacco ogni giorno, è avere garanzie di sicurezza davvero forti". E per ora siamo lontani. "Noi vogliamo la pace, Putin no. Diremo a Trump di cosa abbiamo bisogno per convincerlo". La questione dei missili Tomahawk Quel "qualcosa" sono i Tomahawk su cui Kiev insiste da settimane. Ma Trump ha fatto muro. "Ne parleremo", ha assicurato Trump, "la minaccia è lì" ma "sarebbe un'escalation". Si tratta di "armi grandiose ma anche molto pericolose". "Vorremmo molto di più che la guerra finisse" e "siamo vicini a finirla anche senza", ha chiarito. E una delle ragioni è proprio non dover mandare i missili: "Non vogliamo dare via cose che ci servono a proteggere il nostro paese". Dunque cruciale sarà il prossimo incontro con Putin in Ungheria. Un vertice a due e non a tre, ha chiarito Trump, "questi due leader si odiano". Ma "saremo in contatto con Zelensky". E il Presidente ha spiegato la scelta di farsi ospitare da Viktor Orban. "A Putin piace Orban e anche a me". L'Ungheria "è un paese sicuro e lui è un ottimo leader". Se i risultati oggi potrebbero non essere quelli sperati da Zelensky, almeno il clima alla Casa Bianca è apparso subito ben diverso dalle precedenti occasioni. Così come la coreografia. Niente passaggio nel salottino dello Studio Ovale, l'incontro è iniziato direttamente nella sala da pranzo. Niente sguardi di fuoco del vicepresidente JD Vance, seduto alla destra di Trump, ma grandi sorrisi. E rilassato era anche il segretario di Stato, Marco Rubio. "Cominciamo a capirci", ha spiegato Zelensky. Non è un caso che Trump abbia iniziato la conferenza stampa elogiando l'abito di Zelensky: giacca e camicia, non la maglietta con cui si era presentato a febbraio scatenando la furia di Vance. "Sta benissimo con questa giacca", ha detto. E i giornalisti non hanno mancato di incalzare Zelensky sui vestiti che indossa, spesso militari. "Sono gli stessi abiti perché è lo stesso presidente. Il prossimo ne avrà altri", ha replicato. Subito dopo il colloquio alla Casa Bianca Zelensky ha avuto una videochiamata con diversi leader europei per aggiornarli dei risultati. La conference call è stata confermata da fonti ucraine ai media di Kiev. Secondo quanto riferito da una fonte della delegazione ucraina il presidente ucraino Zelensky ha presentato a Donald Trump, durante il loro incontro, mappe di possibili obiettivi da attaccare in Russia. "Su quelle mappe ci sono punti di pressione della difesa russa e dell'economia militare che possono essere attaccati per costringere" il presidente russo Vladimir "Putin a porre fine alla guerra", ha detto la fonte ad alcuni giornalisti. Trump, Kiev-Mosca si fermino dove sono Il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Russi e Ucraini di fermarsi sulla linea del fronte in cui si trovano e di fare la pace. "L'incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy è stato molto interessante e cordiale, ma gli ho detto, come ho suggerito con forza anche al presidente (russo Vladimir) Putin, che è ora di smettere di uccidere e di raggiungere un accordo!", ha scritto su Truth. "È stato versato abbastanza sangue, i confini territoriali sono stati definiti dalla guerra e dal coraggio. Dovrebbero fermarsi dove sono. Lasciamo che entrambi rivendichino la vittoria, lasciamo che sia la storia a decidere!", ha proseguito. "Basta sparare, basta morte, basta spendere somme di denaro enormi e insostenibili. Questa è una guerra che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente. Migliaia di persone vengono massacrate ogni settimana: basta, tornate a casa dalle vostre famiglie in pace", ha insistito. Poche ore dopo l'incontro col presidente Donald Trump, la stampa ucraina riporta ulteriori dichiarazioni rilasciate da Zelensky al termine dei colloqui alla Casa Bianca. "La questione più difficile durante i negoziati di pace sarà quella territoriale, ma il raggiungimento di un cessate il fuoco deve venire prima", ha sottolineato il leader ucraino spiegando che "la posizione di Kiev è che prima di tutto serve un cessate il fuoco". "Credo che questo sia il primo passo più importante", ha aggiunto Zelensky. A suo dire, Trump comprende questo approccio. "Penso che il presidente capisca che la questione più difficile in qualsiasi tipo di negoziato, in qualsiasi formato, sarà la questione territoriale".
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