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Il giudice che assolse Stasi: "Il suo Dna non c'è...". Il rebus dei tempi e il mistero del movente
Oggi 02-12-25, 11:04
Da mesi l'Italia si interroga: c'è un innocente in carcere per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco? Le nuove indagini vedono indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima Marco Poggi, indagato per omicidio in concorso con altri o con lo stesso Alberto Stasi, allora fidanzato di Chiara, condannato in via definitiva per il delitto. Nel frattempo, sono nate le inchieste sul cosiddetto "sistema Pavia" e per la presunta corruzione dell'allora procuratore Mario Venditti, con il coinvolgimento del padre di Sempio. Nella puntata de Lo stato delle cose, il programma condotto da Massimo Giletti su Rai 3 lunedì 1 dicembre, il giudice Stefano Vitelli, che assolse Stasi nel processo di primo grado, mette in fila alcuni elementi e torna a spiegare i motivi della sua decisione di allora. "L'ho assolto perché le criticità erano numerose", ha spiegato Vitelli nel corso della trasmissione sottolineando come gli approfondimenti investigativi, anziché chiarire i punti oscuri, abbiano fatto emergere ulteriori elementi di incertezza. "È stato provato che Stasi era a casa sua, a lavorare alla tesi di laurea, dalle 9.35 alle 12.20. Nessuno lo ha visto uscire", ha precisato Vitelli. E poi, per quale motivo avrebbe ucciso la fidanzata? "Qui il movente non c'è. Tra Alberto e Chiara non è emersa prova di un litigio né la sera prima né la mattina del 13 agosto. Tra l'altro, al mattino ci sarebbe stato anche poco tempo per litigare", osserva il magistrato. "Quando ti trovi di fronte a un'obiettiva incertezza, hai il dovere, prima ancora che giuridico, morale, di assolvere per non mettere in galera un innocente". Vitelli invita tutti a non dare per granitica la verità giudiziaria sul delitto del 13 agosto 2017 che ancora fa discutere l'Italia. "Stasi è stato dalle 9.35 alle 12.20 a casa e non ha un movente. Troviamo sulle unghie della vittima che sarebbe stata uccisa verosimilmente nella prima parte della mattinata non il dna di Alberto Stasi, ma di un'altra persona... Sentite quanto è ragionevole dubitare che sia stato Stasi a uccidere Chiara Poggi?".
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