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La sinistra che censura i filo russi ma tace su Hamas e I suoi amici
Oggi 12-11-25, 09:49
Scontrarsi con la Russia a sinistra sembra vedere tutti coesi. Anche laddove si tratta di censurare chi vuole parlare del conflitto russo-ucraino o anche solo lontanamente criticare l'operato di Zelensky. E questo avviene, paradossalmente, proprio da parte di chi si definisce paladino della libertà di espressione, in un Paese in cui vige la libertà di pensiero negata dalle dittature che giustamente si criticano. L'ultimo caso riguarda il professor Angelo d'Orsi, che doveva tenere una conferenza su «Russofilia, russofobia e verità» al Polo del ‘900 di Torino, organizzata dalla sezione torinese dell'Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti). Conferenza annullata, anche se poi è stata trovata una seconda location, il Circolo Arci «La Poderosa». Ma non è un episodio isolato. Pochi giorni prima era toccato a Ildar Abdrazakov, artista russo la cui esibizione in Italia è stata annullata: il baritono non prenderà parte all'opera Don Giovanni al teatro Filarmonico di Verona, dal 18 al 25 gennaio 2026. «È amico del presidente russo Putin», questa l'accusa. Eppure, la stessa tenacia non sembra palesarsi quando si tratta di condannare alleati che hanno frequentato esponenti ritenuti vicini ad Hamas. Gli stessi personaggi che pubblicamente invocano la legge del taglione o parlano di pena di morte che «in Italia non c'è ma a Gaza sì». Trattandosi di un'organizzazione terroristica, dovrebbe sorgere spontaneo prendere le distanze da fondamentalisti o da chi li invita addirittura nelle aule del Parlamento italiano. Invece, sembra che ci si possa indignare a comando e a seconda di quanto si disdegni il nemico di turno. Dovremmo quindi pensare che Hamas scuota meno le coscienze di Pd, Avs e 5 Stelle rispetto a Putin o a chiunque voglia raccontare la Russia? Non siamo certo noi i censori o gli interpreti delle idee altrui, ma è opportuno sottolineare come ci siano casi di doppiopesismo morale. E questo non solo nella scelta anacronistica e illiberale di chiedere il silenzio del pensiero altrui. Ma anche nel fare figli e figliastri. Se il protagonista è la Russia deve scendere in campo un serrato battaglione. Se si tratta di Hamas, beh, si può anche chiudere un occhio. Cosa avranno mai fatto di tanto atroce oltre a un massacro come quello del 7 ottobre e la volontà di annientare lo Stato di Israele?
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