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Legato mani e piedi davanti al campo rom, giallo sul sequestro: cosa ha raccontato
Oggi 02-12-25, 12:22
Seminudo sul ciglio della strada, legato con mani e piedi stretti da fascette da elettricista. E' la scena che si è presentata agli agenti della polizia locale di Roma Capitale nelle prime ore della notte in via Salviati, nell'area est della Capitale, in prossimità del campo nomadi. Intorno alle quattro del mattino, un ragazzo dell'apparente età di 18 anni, di origine serbo-bosniaca e assegnatario di un alloggio popolare nella zona Tiburtina, è stato trovato seminudo, scalzo e legato dalle mani ai piedi. Saltellava sul ciglio della strada, cercando disperatamente di allontanarsi dal vicino campo nomadi dove, secondo il suo racconto, sarebbe stato trattenuto contro la sua volontà. Alla vista delle pattuglie dei gruppi Sicurezza Pubblica Emergenziale e IV Tiburtino, il giovane ha implorato aiuto, spiegando agli agenti di polizia locale di essere in "pericolo di vita". Avrebbe riferito che alcune persone del campo - presumibilmente le stesse responsabili del sequestro - intendevano ucciderlo. Ancora visibilmente scosso, ha descritto ore di paura e minacce, prima di riuscire a liberarsi quel tanto da tentare la fuga verso la strada. La vicenda, dai contorni ancora poco chiari, è ora al centro di un'indagine coordinata dalla Direzione Sicurezza Urbana. Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire l'accaduto, in un contesto segnato da silenzi e scarsa collaborazione da parte dei residenti del campo. Le verifiche riguardano anche eventuali riprese video: le telecamere degli uffici della Questura, situati nelle vicinanze, potrebbero aver registrato movimenti utili a fare luce sulla notte di violenza. Al momento non è esclusa alcuna pista. Dalle dinamiche interne al campo a possibili ritorsioni legate a questioni personali o familiari. Gli inquirenti, dopo aver preso in carico il giovane e averlo affidato alle cure mediche e psicologiche necessarie, stanno procedendo con accertamenti serrati per identificare i responsabili e comprendere il movente del presunto sequestro. La speranza degli investigatori è che nelle prossime ore emergano elementi utili per chiarire una vicenda che, al momento, resta avvolta nel buio e nella paura di una notte che poteva trasformarsi in tragedia.
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