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Meloni lancia Cirielli e difende la manovra: "Abbiamo risollevato l'Italia"
Oggi 14-11-25, 21:51
Il segretario della Cgil Maurizio Landini “è uno scioperante di professione", dice Matteo Salvini, "fa politica e non tutela i lavoratori", rilancia Antonio Tajani. Mentre Giorgia Meloni sulla patrimoniale giura: "Finché governiamo la nazione queste ricette tardo-comuniste non passeranno". Il centrodestra, nel giorno in cui maggioranza e opposizioni presentano una pioggia di emendamenti al Senato, difende a spada tratta la “manovra”. Una legge di bilancio a tutela del ceto medio, rimarcano i leader della coalizione arrivati a Napoli per sostenere la candidatura di Edmondo Cirielli a presidente della Regione Campania, in vista del voto programmato per il 23 e 24 novembre. La presidente del Consiglio respinge nuovamente la tesi che si tratti di una manovra che favorisce i ricchi: “Ci vuole una grande immaginazione per pensarlo". E sottolinea: "Abbiamo concentrato le poche risorse che avevamo a disposizione sulle priorità che dall'inizio del governo abbiamo individuato: famiglia, natalità, difesa del potere d'acquisto dei cittadini, aumento dei salari, sostegno alle aziende che investono e assumono il rafforzamento della sanità". "Per coprire quei provvedimenti anche quest'anno abbiamo chiesto un corposo contributo a banche e assicurazioni", ricorda, e "questo racconta di una stagione molto diversa rispetto a quando i soldi venivano presi dalle tasse dei lavoratori e regalati alle banche". "Con noi - ribadisce il Capo dell'esecutivo - l'Italia è tornata una nazione seria e credibile. Abbiamo riacceso il motore di questa nazione, riportando i conti in ordine, garantendo la stabilità" che è "premessa di qualsiasi crescita". "Come è cambiato il mondo" rispetto "a quando governava la sinistra". Sinistra che ora "si sbraccia" perché "stiamo aiutando" il ceto medio, "come se chi guadagna 2.500 euro al mese fosse ricco". "Dicevano - evidenzia la presidente del Consiglio - che non saremmo mai arrivati a governare questa nazione e la governiamo, poi dicevano che saremmo durati al massimo sei mesi e siamo diventati il terzo governo più longevo della storia d'Italia. In tre anni abbiamo portato gli investimenti esteri per oltre 80 miliardi di euro". La premier torna quindi a indicare qual è la direzione dell'esecutivo e della maggioranza. "Arriveremo a fine legislatura", poi "saremo giudicati dai cittadini per quello che abbiamo fatto", la premessa. Avanti con il premierato, con l'autonomia differenziata, con il contrasto all'immigrazione clandestina, con la riforma della separazione delle carriere dei magistrati”. Ed è proprio sul referendum che ci sarà l'anno prossimo che rivolge un invito agli italiani. "Votate nel merito", non per o contro il governo. "Se voi pensate che la giustizia non funziona allora votate no, ma se pensate che la giustizia può essere migliorata" allora "al referendum sulla separazione delle carriere votate sì”. Poi l'affondo sul candidato di centrosinistra candidato alla presidenza della Campania. No "alle fritture di pesce e ai voltagabbana", ovvero al patto tra Vincenzo De Luca e Roberto Fico, con il primo "che definiva" il secondo "incapace" e l'ex presidente della Camera che "dava dell'impresentabile" al governatore”. Sì ad Edmondo Cirielli, "uomo coerente" che "non cambia posizione per convenienza". Il centrodestra "è nato per ribaltare i pronostici", non c'è nessun esito "scritto". E dunque può esserci la 'remuntada'. "Vi chiedo di trasformare il vostro entusiasmo e affetto in uno straordinario passaparola. Andate in ogni piazza, in ogni quartiere, in ogni strada e parlate di Edmondo Cirielli, del nostro programma, delle nostre idee, di ciò che desideriamo costruire anche in questa terra fiera e orgogliosa”. E ancora: “Raccontate che c'è l'affondo, un'alternativa alla rassegnazione, che c'è un'alternativa ai fallimenti, al clientelismo, alle prese in giro, alle fritture di pesce per fare voti, ai voltagabbana, a chi ha rinnegato tutto pur di sedere su una poltrona". Il primo attacco è per il presidente della Regione che si è vantato dei risultati raggiunti sulla sanità: "Solo un gioco di carte. Pensano ancora una volta di potersi prendere gioco di voi", osserva Meloni rivolgendosi alla platea del Palapartenope di Napoli che più volte si lancia nel coro 'Chi non salta comunista è'". "Fico - ricorda la premier - definiva il Pd il pericolo numero uno del Paese e oggi si allea con il presidente della Regione. Io vorrei chiedere a Fico se il modo di De Luca di governare va benissimo perché per anni i Cinquestelle lo hanno descritto come un modello clientelare. Mentivano prima o Fico ha deciso di far parte di quel sistema contro il quale combattevano?". La sintesi è che tra De Luca e Fico è in atto "una commedia napoletana", solo che "la commedia napoletana è molto più nobile di quella che vediamo". Qundi l'accenno alla bonifica di Bagnoli, “impegno mantenuto” e al reddito di cittadinanza. “L'obiettivo era far sì che il Sud potesse competere ad armi pari" e non andare avanti con"il reddito di cittadinanza che rende le persone dipendenti dalla politica”, sottolinea. “Se si sono arrabbiati i furbi e gli approfittatori ce ne faremmo una ragione". "La Campania può essere la locomotiva d'Italia", osserva, "vogliamo che questa terra diventi simbolo di riscatto".
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