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Meloni? "Una str...". Bufera sulla sindaca Pd: l'intervista tv è un caso
Oggi 02-11-25, 12:16
“Le parole rivolte da Cervellino a Meloni sono vergognose: attacchi personali e volgari che dovrebbero essere condannati da tutti” anche il ministro Elisabetta Casellati interviene sull'insulto gratuito rilanciato in seconda serata su La 7 dalla sindaca pentastellata Viviana Cervellino nei confronti del premier, Giorgia Meloni. E mentre la maggioranza condanna il primo cittadino di Genzano di Lucania, le opposizioni - una volta tanto compatte - hanno condannato sì la sconvenienza del termine ma hanno difeso Cervellino dagli attacchi social subiti. Cosa è successo? Ospite di della trasmissione tv Prova d'inchiesta su La7, Cervellino alla domanda “cosa ne pensi di Meloni?” ha risposto al giornalista satirico Pinuccio: “Cosa ne penso di Meloni? Quello che pensa Vincenzo De Luca, che è una str...”. Espressioni inaccettabili che hanno subito scatenato la risposta da parte delle forze di governo che hanno condannato l'accaduto. FdI e la consigliera regionale di parità della Regione Basilicata, Ivana Pipponzi, hanno chiesto delle scuse da parte dell'interessata che, chiamata in causa, ha subito minimizzato dicendo che si trattava di un programma di satira, e si è detta poi certa che Meloni data la sua militanza e la sua provenienza dai quartieri popolari “sicuramente non si è scomposta quando qualcuno l'ha chiamata str...”. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha condannato “il linguaggio e i toni usati dalla sindaca di Genzano di Lucania. Le parole pronunciate sono state inopportune, il dibattito politico deve sempre svolgersi entro i confini del rispetto reciproco. La nostra regione è terra di civiltà e merita che i suoi amministratori siano all'altezza della funzione che ricoprono”. Tutt'altro tono invece dalle opposizioni che hanno levato gli scudi: il Movimento 5 Stelle lucano ha subito difeso la sindaca: “Ha espresso un'opinione colorita e le esprimiamo solidarietà per i feroci insulti ricevuti”. L'ANCI, associazione nazionale comuni italiani, è intervenuta riconoscendo da un lato quanto le dichiarazioni di Cervellino “non siano state fortunate e abbiano generato ulteriore confusione e tensione” ma ha altrettanto contestato le reazioni e le accuse successive, ree di essere “andate oltre ogni limite e non abbiano contribuito a risolvere la questione in modo costruttivo… È tempo di essere meno leoni da tastiera e più leoni sul campo, affrontando i veri problemi delle nostre comunità con determinazione e responsabilità”.
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