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Quale «accoglienza». Ecco gli orrendi traffici degli scafisti
Oggi 07-12-25, 08:18
Parte oggi la terza grande inchiesta del Tempo. Dopo la campagna dei mesi passati (che ovviamente proseguirà) sui rischi legati alle reti islamiste, e dopo quella appena avviata sul degrado e l'insicurezza a Roma (oggi vi parliamo della condizione di Colle Oppio), prende avvio in questo numero un'indagine esclusiva che fa letteralmente impressione. Ma quale «accoglienza». Cominciamo a chiamare le cose con il loro nome: è una nuova tratta degli schiavi. Il nostro Alessio Buzzelli ha scovato e smascherato una organizzatissima rete di scafisti con i loro traffici orrendi. È un'inchiesta coi fiocchi: Il Tempo ha recuperato telefoni, indirizzi mail, profili social, con «esche» predisposte da trafficanti e «mediatori» per i migranti illegali, veri e propri tariffari, e offerte per trasformare la disperazione di alcuni in un lucroso commercio per altri. Ogni volta che sentirete qualcuno (magari in buona fede) parlare di «accoglienza», voi lettori del Tempo avrete gli argomenti per dimostrare quello che dovrebbe essere chiaro a tutti. Esistono reti criminali che lucrano sulle ondate migratorie e hanno bisogno – per prosperare – che l'immigrazione resti selvaggia e incontrollata. L'esito è quello che conoscete: un'invasione che piace tanto alla sinistra, legioni di disperati buttati nelle nostre città e stazioni, una fortissima propensione al crimine di questi sbandati, e una drammatica insicurezza che incombe sulle nostre vite. Il governo si sta impegnando seriamente, in Italia e in Europa, contro tutto questo. Ma deve misurarsi con ostilità di tutti i tipi, politiche e giudiziarie. La nostra campagna serve a correre più velocemente nella direzione giusta.
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