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Scintille su referendum, Grosso a Nordio "Dica sì a confronto"
Ieri 13-11-25, 21:42
Ancora scintille sul referendum per la giustizia, con il clima sempre teso tra comitati per il Sì e per il No alla separazione delle carriere in magistratura. Se da una parte il Guardasigilli ribadisce che la legge non ha alcun "intento punitivo" nei confronti delle toghe, i contrari alla norma, evidenziano il pericolo di una perdita di autonomia e indipendenza da parte della magistratura. "Si è voluto oggettivamente fare questa riforma contro la magistratura - evidenzia il presidente del Comitato per il No, Enrico Grosso, contattato da LaPresse. È un atteggiamento sbagliato perché non rispetta lo stato di diritto. Ma anche perché la delegittimazione della magistratura è un veleno che produce nei cittadini un profondo danno. Un sistema in cui non ci si fida più della giustizia è un sistema malato, e io sono molto preoccupato di questo". A stretto giro risponde piccato il presidente del Comitato per il Sì Giandomenico Caiazza: "Non mi preoccupa lo scontro, mi preoccupa la diffusione di disinformazione e falsità sul contenuto della riforma, come sta sistematicamente facendo il fronte del No, quando attribuisce per esempio alla riforma, contro la sua testualità, l'effetto di sottoposizione del pm all'esecutivo. Dire che la riforma 'indebolisce' la magistratura, 'burocratizza' il pm, equivale a diffondere slogan vuoti e privi di riferimento al contenuto testuale della riforma". Quanto alla polemica sulle citazioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Grosso è netto: "Io i morti li lascerei in pace, ho molto rispetto per la memoria di Falcone e Borsellino, ho molto rispetto per la memoria di quel grande giurista partigiano e antifascista che è stato Giuliano Vassalli, ma trovo stucchevole e ridicolo che li si tiri in ballo di volta in volta". La risposta del Guardasigilli non si fa attendere: "La storia è storia, è sufficiente rievocare le carte, le interviste, riascoltarle, leggere le dichiarazioni, per quanto riguarda Vassalli come si può lasciarlo in pace? Il padre del nostro codice di procedura penale, l'intervista che lui ha rilasciato al Financial Times, 40 anni fa, è lì e la citeremo e vorremmo vedere se qualcuno avrà il coraggio di dire che Vassalli voleva sovvertire la Costituzione, considerato che è stato uno di quelli che hanno contribuito a crearla". Il botta e risposta continua anche in vista di un possibile confronto tv. Dopo che il presidente dell'Anm Cesare Parodi ha declinato l'ipotesi di partecipare a un faccia a faccia con Nordio, Il titolare di Via Arenula sottolinea: "Mi suona abbastanza singolare la spiegazione di non volersi presentare a un confronto per evitare di politicizzare un referendum che peraltro non deve affatto essere politicizzato". "Certamente l'interlocutore più qualificato sarebbe il presidente dell'Anm - chiosa il ministro - proprio perché loro hanno costituito un Comitato per il No che è un gesto politico". Dal canto suo, Grosso rilancia: "Sono pronto in qualunque momento a un faccia a faccia con Nordio ma credo che il suo problema sia non legittimare il Comitato per il No". "Condivido la scelta del presidente Parodi di non sottoporsi a un confronto - aggiunge -, perché questo sarebbe soltanto il modo per continuare ad accreditare l'idea che i magistrati si vogliano contrapporre alla politica ed è proprio una narrazione sbagliata". "Quello che non può fare il ministro - conclude - è scegliersi l'interlocutore, che deve essere il comitato, non certo l'Anm".
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