s
Estero
Effetto pro-Pal: Israele ormai detesta l'Italia
Oggi 02-12-25, 14:07
Come sta il tuo naso? È la prima cosa che mi sento chiedere in un locale di Tel Aviv. Siamo entrati grazie a un codice che ci hanno dato due ragazzi nel bar dove eravamo a bere un calice di vino: «Volete ballare? Andate qui e digitate questo». Il tizio con la barba argentata e gli occhiali con le lenti scure in un posto in cui già non si vede un tubo insiste: «Come sta il tuo naso?». Mi tocco il naso, è ancora al suo posto, distolgo la mente da Gogol (era ebreo anche lui? No, cristiano ortodosso) e capisco. «Sono a posto, grazie». «Sicura?». «Sì». La domanda non dovrebbe mettermi in agitazione: anche nel locale precedente, sulla Herzl Street, i bagni erano occupati da gruppetti di due o tre giovani, a ripetizione. Tuttavia mi rimane in testa per un tempo fastidiosamente lungo. Quasi che non importi nient'altro. Non del fatto che stamattina eravamo in un'altra città, Sderot, un chilometro a nord della Striscia di Gaza. Dalla collina si vede il confine e il sud di Ashkelon e le montagne Hebron meridionali. Con il binocolo (cinque shekel, anche con bancomat), si vede fino al porto di Ashod, dove è approdata la Global Sumud Flotilla. E si vedevano i bombardamenti fino a che non è arrivato il piano di pace americano. Dal 7 ottobre 2023, due ricordi innervano questa collina: la prima è una scultura in ferro e cemento dedicata ai quattro caduti dell'operazione “Margine di protezione”, luglio 2014. Gli abitanti di Sderot e dei kibbutzim sentivano il rombo delle ruspe di Hamas che scavavano un tunnel, a settecento metri dal monumento, l'esercito intervenne per prevenire l'invasione. La seconda è il 7 ottobre, appunto, quando l'esercito non è intervenuto e questa città di 33mila abitanti, che potrebbe essere un villaggio dell'America rurale se non fosse per i rifugi a ogni angolo, è stata presa d'assalto dai commando di élite della forza Nukhba di Hamas. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45228415]] Qui, nel parcheggio del centro ambulanze, crivellato di colpi di competizione, c'è Ophir Tor, volontario del Magen David Adom, la croce rossa israeliana. Ha 63 anni ed è ex un comandante dei paracadutisti.Ora insegna nuoto ai beduini. Il 7 ottobre si è ritrovato con quaranta corpi sul piazzale: sopravvissuti all'Olocausto, bambini, giovani soldati delle Forze di Difesa Israeliane.In totale i morti sono stati 72. Dice che si vergogna di non essere riuscito a reagire, perché nell'intera struttura avevano solo una pistola. E di non aver capito in tempo, dopo vent'anni a vivere sotto i razzi, la magnitudo dell'attacco dei 60 terroristi che, sui pickup ea piedi, armati di lanciarazzi, granate, mitra, hanno tenuto per ore in ostaggio la città. Si chiede perché ha dato l'allarme alle 7 del mattino e sono arrivati ad aiutarli soltanto alle 14. Ci son voluti cecchini, forze dell'unità d'élite antiterrorismo Yamam, un elicottero dell'esercito e un bulldozer per radere al suolo la stazione di polizia, dove si erano asserragliati gli ultimi terroristi. Tor ha scritto un libro, ma non gli permetterà di stamparlo. C'è sotto un complotto internazionale, dice.Non del fatto che nel pomeriggio eravamo in un'altra “città”, Kfar Aza, un kibbutz di 700 abitanti nel deserto del Negev. Insieme con Be'eri e Nir Oz, è stata la comunità più colpita dall'attacco di Hamas due anni fa. Sembra di stare in un golf club, con i prati tutti pari e le aiuole così colorate. Hanno ricominciato a costruire: una squadra di operai sta posando l'armatura per un vialetto. «Posso farti una foto?». «Da dove vieni?». «Italia». «Italiani brava gente? Non più». Le piazze europee e le università americane pro-Pal le hanno viste anche loro.«Se ti portano via tuo figlio tu che cosa fai?», chiede AvishayArgentro. Sposato, due figli, fa lo chef. Il 7 ottobre sono passate 22 ore nello rifugio.«Siamo vivi soltanto perché i terroristi hanno preso a destra invece che a sinistra». Anche i suoi genitori sono vivi: suo padre ha staccato la maniglia esterna del rifugio e ha sbarrato la porta dall'interno con delle assi in legno. Le pareti delle stanze sono crivellate di colpi, rimbalzati senza andare a segno. «Allora? Se rapissero i tuoi figli che cosa faresti?Che cosa c'entra che al governo ci sia Netanyahu o qualcun altro (l'opposizione neanche ha un volto, ndr)? Non rispondere che porgi l'altra guancia. Non ti crede nessuno».Muoia Sansone e tutti i Filistei. È chiaro non appena si arriva al limite del kibbutz, dove abitavano i giovani, in monolocali con le lampade dell'Ikea e tutte le spezie in fila sul lavabo ei libri, i giochi in scatola e la friggitrice ad aria sul tavolino, lungo la strada che guarda sulla recinzione e sulla boscaglia nella quale si sono nascosti i miliziani. Qui chi ha cercato riparo negli riparo non ha avuto scampo: sono ideati per proteggere dai razzi, non da nemici che vanno di casa in casa, non è prevista una chiusura.I terroristi hanno appiccato incendi e hanno sparato agli israeliani che scappavano dal fuoco. Qualcuno è stato rapito, qualche cadavere è stato trovato con le mani legate, altri sono stati decapitati, un corpo è stato sepolto senza testa, hanno scavato ovunque ma non è mai stata ritrovata. Si sente ancora le bombe.«L'inferno è vuoto, e tutti i diavoli sono qui». O lì, a Sderot, o lì, a Tel Aviv, dove Ellada, che fa l'artista e arriva dal Tagikistan ed è innamorata di Pasquale che però abita a Monaco, regge pericolosamente il suo terzo drink al mango e peperoncino e dice che noi in Occidente siamo dei gran brontoloni, che abbiamo troppe regole e non sappiamo che cos'è la libertà. E che dovresti provare a fare un salto in bagno. C'è da divertirsi. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45232386]]
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Libero Quotidiano
Maranza, guerriglia per piazza Mercanti: Milano tocca il fondo
Libero Quotidiano
Silvia Sardone, la nuova generalessa: la svolta a Pontida
Libero Quotidiano
PiazzaPulita, da Formigli tutti muti davanti ai deliri pro-Pal
Libero Quotidiano
La volta buona, parenti serpenti: gelo da Caterina Balivo
Libero Quotidiano
14:44
Spazi da non perdere, a Lecce nasce "Open Castle Meeting Point"
Libero Quotidiano
14:41
"Evolution - il circo del futuro" per la prima volta in italia
Libero Quotidiano
14:37
Donzelli: Per Schlein porte aperte se cambia idea, non abbiamo capito perché non è venuta
Libero Quotidiano
14:23
Hannah Arendt e la centralità delle persone contro i totalitarismi
Libero Quotidiano
14:21
È il momento del fioretto natalizio: rinuncia votiva o scaramanzia?
Libero Quotidiano
14:19
