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Estero
Ambongo, il frate inflessibile sulla dottrina
Ieri 05-05-25, 19:10
AGI - Se gli elettori del Conclave dovessero guardare in direzione dell'Africa per eleggere il successore di Papa Francesco, uno dei cardinali più accreditati è il congolese, Fridolin Ambongo Besungu che si è fatto un nome principalmente per il suo storico impegno civile. Chi è Appartenente all'Ordine dei Frati Minori, l'arcivescovo di Kinshasa è nato il 24 gennaio 1960 a Boto, nella diocesi settentrionale di Molegbe. Ha frequentato i corsi di Filosofia nel Seminario di Bwamanda e di Teologia presso l'Istituto Saint Eugene de Mazenod della capitale della Repubblica Democratica del Congo. Ha emesso la prima professione nei Frati Minori Cappuccini nel 1981 e quella perpetua nel 1987. Ordinato sacerdote il 14 agosto 1988, ha anche conseguito la laurea in Teologia morale a Roma, presso l'Accademia Alfonsiana. È stato parroco a Bobito (1988-1989) e ha insegnato Teologia morale all'Università Cattolica del Congo a Kinshasa, al Seminario maggiore interdiocesano dei Santi Pietro e Paolo a Lisala, e dal 1995 al 2005, all'Istituto Mazenod. Al contempo ha ricoperto vari incarichi tra i padri Cappuccini e gli organismi di rappresentanza dei religiosi, come superiore maggiore e vice-provinciale della vice-provincia del suo ordine nella Repubblica Democratica del Congo, e presidente nazionale dell'Assemblea dei superiori maggiori (Asuma) e della circoscrizione dei Francescani Cappuccini in Africa (Concau). Da Benedetto XVI è stato eletto vescovo di Bokungu-Ikela, nella provincia nord-occidentale dell'Equatore, nel novembre 2004. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 6 marzo 2005. Omnia omnibus ("Tutto a tutti") è stato il motto scelto dal novello presule, che è stato anche Amministratore Apostolico di Kole, al centro del Paese francofono a maggioranza cristiana. In seno alla Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco) ha presieduto la commissione Giustizia e pace, per otto anni, e quella per le Risorse naturali. E' diventato rapidamente il portavoce di una Chiesa impegnata nella lotta alla corruzione, alla povertà e all'instabilità politica. Il 5 marzo 2016, Papa Francesco ha nominato monsignor Ambongo Besungu Amministratore Apostolico di Mbandaka-Bikoro per poi promuoverlo, il successivo 12 novembre, arcivescovo della medesima sede. Subito dopo, nel giugno 2017 è stato eletto vice-presidente della Cenco, la conferenza episcopale congolese. In questo frangente ha assunto un ruolo di primo piano nella ricerca di una soluzione pacifica alla crisi politica in atto nell'ex colonia belga, già piegata da un conflitto che provoca migliaia di sfollati in fuga dalle violenze, e dal virus dell'ebola che continua a mietere vittime. L'arcivescovo congolese ha poi co-presieduto il dialogo che, con la firma degli Accordi di San Silvestro, ha portato a nuove elezioni nel suo Paese alla fine del 2018. A febbraio dello stesso anno Papa Francesco lo ha nominato Coadiutore di Kinshasa, su richiesta dell'anziano Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, al quale è poi succeduto, dopo aver partecipato in Vaticano al Sinodo dei Vescovi su "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale". Nel Concistoro di ottobre 2019 e' stato creato cardinale del Titolo di San Gabriele Arcangelo all'Acqua Traversa. Meno dottrinario rispetto ad altri suoi 'confratelli', il congolese Ambongo incarna una generazione di prelati africani pienamente impegnati nella lotta democratica. Tuttavia è un conservatore sul piano culturale che si oppone alla benedizione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, affermando che "le unioni omosessuali sono considerate in contraddizione con le norme culturali e intrinsecamente malvagie". Sebbene il cristianesimo sia la religione maggioritaria nella Repubblica Democratica del Congo, i cristiani hanno affrontato morte e persecuzioni per mano del gruppo jihadista dello Stato Islamico e dei ribelli associati attivi nel Paese dei Grandi Laghi, teatro di conflitti a ripetizione, in particolare nelle province orientali dei Kivu, al confine con Ruanda e Uganda. In questo contesto travagliato, il cardinale Ambongo e' considerato un fermo difensore della Chiesa e dei suoi valori. In una nota intervista del 2020, si è pero' espresso a favore del pluralismo religioso: "Lasciate che i protestanti siano protestanti e i musulmani siano musulmani. Lavoreremo con loro. Ma ognuno deve mantenere la propria identità".
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