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Giornali: notizie dell'ultima ora


Oggi 24-03-23, 05:00
La sorveglianza decide sui domiciliari a Cospito. L’udienza sarà in carcere
Il detenuto ha chiesto il differimento della pena per ragioni di salute. I giudici valuteranno la compatibilità del carcere con il suo stato. Ci saranno due udienze fotocopia, a Milano e a Sassari. In caso di decisioni discordanti, prevarrà quella più favorevole al detenuto.


Oggi 24-03-23, 04:45
"Non ci vuole più nessuno": Meghan Markle sbrana Harry, sta finendo malissimo...
Si sta rivelando un clamoroso boomerang l'autobiografia scritta dal principe Harry Spare. Il libro non solo ha creato tensioni all'interno della famiglia reale che è finita sotto un vero e proprio bombardamento di accuse ma ora pare stia creando qualche problemino a casa dei Sussex. Tanto che Meghan Markle sarebbe furibonda con la sua dolce metà. Infatti, secondo quanto rivela Jordan James, pr di diverse celebrity, Meghan Markle sarebbe arrabbiatissima perché da quando è uscita l'autobiografia di Harry, quindi da gennaio, nessuno li vuole più. In sostanza le confessioni di Harry e le sue pesanti critiche ai parenti lo sta facendo passare per un piantagrane e per questa ragione, secondo Meghan, l'alta società a stelle e strisce li ha esclusi da qualsiasi evento. Non da ultimo il principe Harry e la Markle potrebbero non essere invitati quest'anno al Met Gala di New York, evento celebrativo di riferimento per il mondo della moda, del presenzialismo d'alto bordo e dell'high society nella metropoli americana, organizzato ancora una volta da Anna Wintour, storica direttrice di Vogue e in programma il primo maggio. Secondo alcune fonti i Sussex sarebbero destinati a pagare con questa nuova, supposta esclusione, il putiferio alimentato da Spare. Addirittura Page Six riferisce di clamorose e furibonde reazioni in casa. In particolare Meghan si starebbe rendendo protagonista di scenate contro Harry per essere stata "snobbata" anche da Hollywood.


Oggi 24-03-23, 04:36
DENZA stringe una partnership con DEVIALET per l’installazione del suo impianto audio nei propri veicoli
La DENZA N7 è il primo modello prodotto in serie a essere dotato dell’impianto audio per autoveicoli DEVIALET La DENZA N7 ridefinisce l’esperienza di ascolto in un ambiente mobile offrendo un suono adattativo ad alta fedeltà, con frequenze ultrabasse straordinarie e spazialità avvolgente La DENZA N7 rispecchia la fusione di estetica e lusso SHENZHEN, Cina--(BUSINESS WIRE)--Il 22 marzo 2023 si è tenuta alla Bay Opera di Shenzhen la serata inaugurale della cooperazione tra DENZA s DEVIALET, che hanno rivelato congiuntamente la DENZA N7, il primo modello al mondo prodotto in serie a essere dotato dell’impianto audio per autoveicoli DEVIALET. Con questo accordo DENZA è diventata la prima casa automobilistica a impiegare l’impianto audio DEVIALET presentandosi come un paradigma della cooperazione internazionale nel settore automotive globale. Zhao Changjiang, Direttore generale DENZA, ha così commentato: “Una musica di alta qualità è uno dei massimi piaceri della vita e un abitacolo in cui si possa ascoltarla è un elemento standard del nuovo lusso”. Ha aggiunto Franck Lebouchard, Ceo DEVIALET: “Si tratta di una collaborazione fra due società di prestigio nel loro settore con la mission di ridefinire l’esperienza di ascolto in un ambiente mobile. L’accordo stretto con DENZA segna una conformità d’intenti conclusa con la prospettiva di un futuro leader del settore automotive”. Per far sì che ogni viaggio offra un suono sempre eccezionale, la DENZA N7 è dotata di un nuovo impianto audio H-Fi basato su una tecnologia avanzata, che crea un abitacolo che si caratterizza per l’esperienza di ascolto piacevole e immersiva. Gli altoparlanti personalizzati della DENZA N7 possono creare un campo sonoro vasto e accurato in cui i suoni vengono riprodotti con distorsione pressoché nulla. La tecnologia SAM® (Speaker Active Matching) consente di generare frequenze ultrabasse sino a 20Hz, con potenza maggiore, mentre la tecnologia DEVIALET SPACE permette di creare effetti stereo e un ambiente immersivo e l’esclusiva tecnologia SDVC (Speed Dependent Volume Control) di DEVIALET assicura la regolazione automatica del volume in funzione della velocità del veicolo. Nel design della DENZA N7 l’estetica dell’auto si unisce all’arte dell’acustica. Il suo look ha radici nel nuovo linguaggio di progettazione della famiglia DENZA, π-Motion. Il rapporto aureo di 0,618 e il lungo passo, combinati con le corte sospensioni anteriori e posteriori, fanno sì che la scocca sia elegante ma anche sportiva. Il simbolo della “freccia meteora” che si sviluppa lungo la scocca presenta un segno nitido ma vibrante, facile da identificare. Il muso della N7 sembra un “proiettile” che punta in avanti, creando una sensazione di alta velocità. Le fiancate rappresentano pure la perfetta incarnazione del linguaggio di programmazione π-Motion. Fluenti ed eleganti, le superfici curve sembrano pronte a tenere a freno il vento. Il componente monolitico attraverso la striscia delle luci di coda si estende verso entrambi i lati, apparendo tanto largo quanto quello di una “shooting brake”. Zhao Changjiang ha così concluso: “In quanto “shooting brake” interamente elettrica unica, la DENZA N7 offre valore chiaramente percepibile che surclassa gli SUV di lusso con motore a scoppio e porta il design esterno degli SUV elettrici al livello successivo”. Mentre è in corso una nuova ondata di internazionalizzazione, la DENZA si allineerà con marche di altissima qualità in vari settori, arricchendo il significato estetico della vita improntata al lusso e offrirà agli acquirenti in tutto il mondo un’esperienza di mobilità intelligente, accessibile e comoda. Foto ad alta definizione: https://we.tl/t-nxUJMK6LWT Informazioni su DENZA Nel 2010, Mercedes-Benz, il produttore “inventore dell’auto” e BYD Auto, “leader nel settore dei veicoli a nuova energia”, hanno fondato DENZA, la prima joint venture cinese per la produzione di veicoli a nuova energia collocandola nella fascia alta per realizzare la loro vision comune del futuro della mobilità elettrica integrando i rispettivi punti di forza. DENZA combina le centraline elettroniche, i motori elettrici e le batterie più all’avanguardia al mondo di BYD con le capacità di produzione intelligente, messa a punto del veicolo e sistemi di gestione della qualità di Mercedes-Benz. Informazioni su DEVIALET DEVIALET è una francese società d’ingegneria acustica operante all’intersezione del lusso e della tecnologia avanzata. La sua mission consiste nell’elevare il suono al punto che gli spetta nelle vite delle persone offrendo esperienza audio significative, uniche attraverso prodotti iconici. Informazioni su BYD BYD è una multinazionale high-tech dedicata allo sfruttamento delle innovazioni tecnologiche per una vita migliore. Fondata nel 1995 come produttore di batterie ricaricabili, ora vanta una presenta commerciale nel settore degli autoveicoli, del trasporto ferroviario, delle nuove energie e dell'elettronica, con oltre 30 parchi industriali in Cina, Stati Uniti, Canada, Giappone, Brasile, Ungheria, e India. Dalla generazione e accumulo di energia alle sue applicazioni, BYD si impegna per fornire soluzioni energetiche a zero emissioni e ridurre la dipendenza mondiale dai combustibili fossili. La sua nuova presenza nel settore dei veicoli elettrici ora copre 6 continenti, oltre 70 paesi e regioni e più di 400 città. Quotata alle Borse valori di Hong Kong e di Shenzhen, è nota per essere un'azienda inclusa nella classifica Fortune Global 500 che propone innovazioni per un mondo più verde. Informazioni su BYD Auto Fondata nel 2003, BYD Auto è la casa automobilistica controllata da BYD, una multinazionale high-tech impegnata nello sfruttamento delle innovazioni tecnologiche per una vita migliore. Nell'obiettivo di accelerare la transizione ecologica del settore globale dei trasporti, BYD Auto si concentra sullo sviluppo di veicoli elettrici puri e ibridi plug-in. L'azienda ha conquistato un'elevatissima competenza sulle tecnologie di base dell'intera catena industriale di veicoli a nuova energia, come batterie, motori elettrici, controller elettronici e semiconduttori per il comparto automobilistico. Negli ultimi anni ha generato significativi progressi tecnologici, tra cui la Blade Battery, la tecnologia ibrida DM-i e DM-p, la e-Platform 3.0 e la tecnologia CTB. È la prima casa automobilistica al mondo ad aver concluso la produzione di veicoli a combustibili fossili per passare a quelli elettrici, ed è rimasta al vertice delle vendite di automobili a nuova energia in Cina per 9 anni consecutivi. Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l'unico giuridicamente valido. Contacts Regione Asia - Pacifico: Mia Gu, pr@byd.com tel.: +86-755-8988-8888-69666 Europa: Penny Peng, PressEU@byd.com tel.: +31-102070888 Nord America: Frank Girardot, frank.girardot@byd.com tel.: +1 213 245 6503 America Latina: José Miranda, jose.miranda@byd.com tel.: +56 9 96443906 Brasile: Adalberto Maluf, adalberto.maluf@byd.com tel.: +19 3514 2554 Medio Oriente e Africa: Nikki Li, tel: +86-18938862670


Oggi 24-03-23, 04:10
Guerra in Ucraina, Paolo Liguori: "La soluzione del governo italiano ... - TGCOM
Guerra in Ucraina, Paolo Liguori: "La soluzione del governo italiano ... TGCOM


Estero
Oggi 24-03-23, 04:06
Raid Usa in Siria dopo il ferimento di cinque soldati e l'uccisione di un contractor
Washington accusa un gruppo filoiraniano


Oggi 24-03-23, 04:00
"Tra il 3 e l'8 per cento": reddito grillino, la cifra che spiega il fallimento di Conte & Co
"L'offerta di lavoro e di attività formative per i beneficiari del Rdc è il punto dolente". Che il sussidio grillino fosse stato un fallimento sul fronte delle politiche attive del lavoro è ormai cosa nota. Ora ci sono pure i dati dell'Inapp a confermarlo. "Solo una quota tra il 3% e l'8%, a seconda del servizio, ritiene che la misura abbia prodotto risultati in termini di attivazione lavorativa e formativa", si legge nella ricerca dell'Istituto. La ricerca, condotta dall'Inapp su un campione di destinatari del sussidio, rivela che ci vogliono in media oltre 4 mesi per la presa in carico da servizi sociali e centri per l'impiego. Secondo lo studio, "sono prevalentemente donne (60%), sui 49 anni, sole e/o con figli le principali beneficiarie delle misure di sostegno al reddito (Rei e Rdc)". Le principali criticità, comunque, riguardano la presa in carico dei destinatari dei sussidi contro la povertà: in media - come spiega il Messaggero - trascorrono circa 4 mesi e mezzo tra l'autorizzazione a ottenere il Reddito di cittadinanza e la presa in carico del beneficiario da parte dei centri per l'impiego e dei servizi sociali comunali. Inoltre, solo la metà dei centri - il 51,6% - risulta in condizione di convocare entro i 30 giorni prescritti dalla norma i beneficiari della misura. Andando per macro aree, al Nord l'attesa è mediamente di 3 mesi e mezzo, mentre al Sud ci si avvicina ai 5 mesi e mezzo. Meno problematiche, invece, sarebbero le fasi successive, cioè la stipula del patto, la definizione di un'agenda di appuntamenti e la verifica degli impegni e delle condizionalità posti a carico dei beneficiari.


Oggi 24-03-23, 03:48
Argentina: festa Mundial contro Panamà e 800ª perla di Messi
L'Albiceleste al Màs Monumental si gode l'abbraccio della sua gente dopo il trionfo in Qatar: Di Maria, Dibu Martínez e Scaloni in lacrime all'inno nazionale. Thiago Almada sblocca il risultato, poi la magia della Pulga su punizione


Oggi 24-03-23, 03:33
"Discende da Benito Mussolini. Dunque...": chi sfregia Silvia Sardone
Va bene tutto, ma farsi dare lezione di “gestione dell'immigrazione” da un greco anche no. Più o meno deve essere quello che ha pensato l'europarlamentare leghista Silvia Sardone quando si è sentita dare della «discendente di Mussolini» da tal Konstaninos Arvanitis, europarlamentare greco di The Left. Ricostruiamo brevemente la vicenda. Pochi giorni fa si riunisce il gruppo di lavoro che si occupa del dossier immigrazione dal titolo “Meccanismo in caso di crisi migratoria”. Oltre al relatore ufficiale del provvedimento, al meeting partecipano anche i cosiddetti “relatori ombra”, cioè l'europarlamentare che ogni gruppo designa per seguire un determinato provvedimento. Durante la discussione, piuttosto tecnica, Arvanitis se ne esce fresco e bello con un attacco diretto alla Sardone. Prima il greco ha spiegato che «l'Italia non ha una cultura dell'accoglienza»; poi non contento ha definito l'europarlamentare della Lega «una discendente di Mussolini» e dunque «fascista». L'europarlamentare italiana non l'ha presa bene. «Mi sono rivolta al relatore ufficiale che stava presiedendo la riunione - spiega Silvia Sardone a Libero - e gli ho chiesto di dirigere l'incontro senza permettere insulti e affermazioni che nulla avevano a che vedere con quanto stavamo discutendo». Sardone, però, va oltre. «Sinceramente a darmi fastidio, non è stato solo l'accostamento al regime fascista, ma il fatto che a fare questa affermazione sia stato il rappresentante di un Paese, la Grecia, che da sempre procede a respingimenti dei migranti sulla frontiera turca. Sono gli stessi migranti - affonda la leghista - che poi partono dalle coste turche rischiando la vita», tra l'altro passando proprio davanti alle coste della Grecia che, nella migliore delle ipotesi, finge di non vedere le imbarcazioni. «Per questo - prosegue Sardone - ho spiegato al collega che in fatto di gestione di migranti, l'Italia è cintura nera...». La leghista, poi, ha concluso il suo intervento con una battuta e ha ricordato a Arvanitis che «l'unica Mussolini che siede al Parlamento europeo è la mia amica Alessandra e sta nel Ppe ed è nella stessa coalizione di maggioranza di cui fa parte Arvanitis».


Oggi 24-03-23, 03:30
"Mi sono spaccata il ginocchio": Elena, dramma da Maria De Filippi
"Non ho detto nulla a nessuno e ho continuato a ballare. Tanto ce la faccio, mi dicevo": Elena D'Amario, ballerina professionista di Amici, ha rivelato di avere avuto un infortunio piuttosto pesante. "Mi sono spaccata il ginocchio", ha spiegato al settimanale Grazia. È successo - come lei stessa ha raccontato - in un periodo nel quale, nonostante sentisse dolore, continuava a ballare a ritmi serrati. Questo forse avrà peggiorato la situazione. Nonostante il fisico impeccabile della ballerina, non mancano comunque le critiche e le polemiche contro di lei sui social. Tra queste quelle più ricorrenti riguardano proprio il suo corpo, definito a volte troppo magro o troppo muscoloso. A tal proposito la ballerina di Amici ha ammesso: "Non fa piacere. Ora però sono in armonia con il corpo anche da questo punto di vista”. Il punto di svolta - ha continuato Elena - è arrivato con l'operazione al ginocchio, che le ha dato una consapevolezza nuova: “Io non sono una supereroina”, ha spiegato. La ballerina starebbe anche iniziando a chiedersi cosa farà quando non avrà più la danza: "Per quanto il mio corpo possa essere allenato non potrò ballare a questi livelli all'infinito”.


Oggi 24-03-23, 03:26
Sondaggio Noto, sorpasso a un passo: ribaltati tutti gli equilibri politici
Fratelli d'Italia cresce ancora. A snocciolare i numeri ci pensa Antonio Noto in occasione della puntata di mercoledì 22 marzo di Porta a Porta. Qui, su Rai 1, il partito di Giorgia Meloni viene dato in crescita rispetto allo scorso 13 febbraio. FdI aggiunge un +0,5 per cento al totale, arrivando al 29. Segue il Partito democratico che gode ancora della novità: Elly Schlein alla guida dei dem. Il Pd, dopo il voto delle primarie, sale al 21 per cento guadagnando 4.5 punti percentuali. Dalle cifre mostrate nello studio di Bruno Vespa non sfugge il cambio di passo del Movimento 5 Stelle. La forza politica di Giuseppe Conte sembra pagare lo scotto della Schlein. I grillini, dopo mesi in rialzo, sprofondano al 14,5 per cento lasciandosi alle spalle quattro punti percentuali. Anche la Lega perde 1.5 punti attestandosi all'8.5, mentre Azione-Italia Viva raggiunge l'8 segnando un +0,5. Poco più sotto, c'è Forza Italia che tallona Calenda e Renzi. Il partito di Silvio Berlusconi è vicinissimo al sorpasso con il 7,5 (+0.5 per cento). Notizie meno buone per quei partiti che chiudono la rilevazione. Alleanza Verdi e Sinistra resta stabile al 3 per cento, così come Noi Moderati fermo all'1,5 e +Europa che invece guadagna lo 0,5 attestandosi all'1.5. Ma Noto ha anche dato un valore complessivo agli schieramenti: il centrodestra raggiungerebbe oggi il 46.5 per cento, mentre gli avversari di centrosinistra non andrebbero oltre il 25.5. Il sondaggista ha poi chiesto agli italiani un parere sullo stop alla vendita di auto benzina-diesel dal 2035. Per il 50 per cento è una scelta sbagliata, per il 37 è giusta la strada intrapresa mentre non risponde il 13. E sempre in tema di decisioni dell'Unione europea, sulle case a emissioni zero il campione ha risposto per il 46 che la normativa dovrebbe essere applicata solo ai nuovi edifici, il 25 è favorevole anche per le vecchie abitazioni, contrario è il 26 mentre solo il 3 non risponde.


Oggi 24-03-23, 03:15
"Bisogna liberare l'Africa": Adolfo Urso e la minaccia russo-cinese, cosa rischiamo
Senatore Adolfo Urso, lei è ministro delle Imprese e del Made in Italy. Perché cambiare nome al vecchio dicastero dello Sviluppo? «La destra è per la difesa delle imprese e quindi dei lavoratori o, se si preferisce, dei lavoratori e quindi delle imprese. Anche per questo motivo, Giorgia Meloni ha voluto cambiare la denominazione del ministero. Per dare un indirizzo politico specifico alla nostra attività. Per noi contano le persone che attivano il processo produttivo e che collaborano nel processo produttivo, quindi gli imprenditori, i lavoratori e anche i consumatori». E il Made in Italy? «Il Made in Italy non è semplicemente un luogo di produzione, è diventato nella percezione comune un marchio di qualità, di eccellenza. È uno stile di vita, un modello, una cultura, un'arte, una creazione, una storia». E come si difende? «Io vengo da due importanti esperienze. La prima è quella da viceministro del Commercio con l'estero. Sono stato il negoziatore italiano nel vertice del WTO che si tenne a Doha, nel Qatar, nel novembre 2001, poche settimane dopo l'undici settembre, quando il mondo tentava di unirsi per combattere quello che allora sembrava il nemico principale, Al Qaeda. E mentre gli aerei dell'Alleanza sorvolavano il Qatar per colpire le basi di Al Qaeda in Afghanistan, il mondo pensò di coinvolgere la Cina nella governance dell'economia globale. L'anno dopo Berlusconi a Pratica di Mare cercò di coinvolgere la Russia nella governance della sicurezza globale». Oggi sembra fantascienza. «La storia ci dice che il treno delle libertà è tornato indietro ed oggi dobbiamo fronteggiare un'epoca del tutto diversa, il ritorno degli autoritarismi e degli imperialismi che premono sull'Occidente, sull'Europa, sul Mediterraneo». E la seconda esperienza? «Nella scorsa legislatura sono stato il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, proprio mentre l'Occidente si ritirava da Kabul e prima ancora doveva fronteggiare la pandemia e poi la guerra della Russia in Ucraina. Nelle nostre relazioni al Parlamento abbiamo evidenziato come il settore finanziario, bancario, assicurativo la sicurezza energetica, l'avventura dello spazio, il sistema produttivo, le tecnologie siano elementi che vanno guardati insieme perché sono anch'essi determinanti per la nostra indipendenza, per la nostra sovranità, per la nostra autonomia». C'entra qualcosa la guerra ibrida? «Certo. La guerra ibrida nei confronti dell'Occidente utilizza tutti i sistemi, dal grano all'energia, dall'acqua all'immigrazione». Anche l'immigrazione? «Nel settembre 2021 cioè poche settimane prima dell'invasione della Russia in Ucraina ci fu un ponte aereo che trasportò decine di migliaia di profughi siriani, iracheni, afgani che furono portati in Bielorussia». Chi li portò? «Chi gestì quell'operazione voleva indirizzarli verso la frontiera europea e guarda caso proprio della Polonia e dei Paesi baltici, che erano e sono i principali supporter dell'Ucraina. Chi non ricorda le accuse che facemmo ai polacchi e i lituani e gli altri baltici perché alzavano la frontiera per fermare quella massa di disperati che veniva spinta verso di loro». Spinta da chi? «Dalla Bielorussia, cioè dalla Russia per far entrare in crisi l'Europa prima di invadere l'Ucraina. Ecco, se quello è accaduto nella frontiera nord orientale dell'Europa, lei pensa che non accada in quella meridionale dell'Africa, dove non c'è frontiera, dove c'è il Mar Mediterraneo?». Come si combatte la guerra ibrida? «Gran parte dell'Africa ormai è sotto l'orbita di Russia e Cina che proprio qualche giorno fa hanno tenuto unvertice a Mosca per pianificare come penetrare e dominare alcuni continenti per condizionare l'Occidente. È per questo che l'Europa e l'Italia devono praticare una politica nei confronti dell'Africa. Enrico Mattei insegnò prima all'Italia e forse anche all'Europa e all'Occidente, che si poteva realizzare una politica win win nei confronti della sponda sud del Mediterraneo o dell'Africa del Medio Oriente. Noi dobbiamo riprendere quella politica per crescere insieme a loro e liberare il continente africano dalla penetrazione cinese e russa che oggi rischia di accerchiare l'Europa, sostanzialmente prendendo il monopolio di quello che ci serve nella nostra transizione, del nostro sviluppo economico, sociale e industriale». Ma l'Europa è pronta a sostenerci? «L'Italia non può essere lasciata sola, sia perché è la più esposta ai flussi migratori, sia perché è in prima linea per quanto riguarda la penetrazione nell'Africa e nel Medio Oriente. Servono una comprensione e una politica industriale che parta sin dall'inizio dall'autonomia strategica sulle materie prime critiche che ci servono. Bisogna sviluppare subito una seria e significativa politica energetica e industriale nel nostro continente, come hanno fatto gli Stati Uniti, con lungimiranza e non a caso prima dell'Europa. E l'autonomia energetica si può raggiungere grazie proprio all'Italia che può diventare hub del gas europeo. Ma l'Italia non è soltanto questo. È il ponte dell'Europa nei confronti dell'Africa, deve essere chiaro a tutti». A Bruxelles è chiaro questo concetto? «Non è un concetto o un'aspirazione è un'assoluta necessità se si rialza il muro di Berlino, se si rialza la cortina di ferro qualche centinaia di chilometri più a oriente di Trieste. L'Europa non solo per l'approvvigionamento energetico ma anche per i suoi canali commerciali deve necessariamente guardare, crescere e svilupparsi a Sud». Lei ha anche dei legami familiari con l'Ucraina, giusto? «Mia moglie è nata in Siberia dove tuttora vive suo padre da una famiglia metà russa e metà russofona di Lugansk, dove loro hanno vissuto poi. Quindi sono consapevole forse più di altri del dramma di quei popoli. Ma che gli ucraini si difendano e riescano a tutelare le proprie libertà nel proprio Paese è un nostro interesse nazionale». La soluzione può arrivare solo attraverso le armi? «Innanzitutto noi non possiamo dire loro cosa cosa fare. Possiamo da una parte aiutarli a difendersi e nel contempo a sopravvivere economicamente. È ovvio che noi tutti ci auguriamo che la guerra si fermi il prima possibile. Questo deve essere sempre tenuto bene a mente: è l'obiettivo che dobbiamo raggiungere». Nel frattempo? «Il 2023 è un anno in cui dobbiamo sviluppare la politica industriale europea perché dobbiamo dare una risposta non tanto e non solo a quello che gli Stati Uniti hanno messo in campo di importante e significativo, ma insieme agli Stati Uniti dobbiamo dare una risposta alla sfida sistemica cinese che è quella della supremazia tecnologica economica anche approfittando della transizione ecologica. Non è un caso che tutti gli elementi critici, le materie prime, la lavorazione ma anche i prodotti siano realizzate dalla Cina». Quali sono i rischi? «Non dobbiamo passare dalla dipendenza che abbiamo pagato caro dal carbon fossile russo a quella ancora più grave e significativa della tecnologia e delle materie prime green cinesi. Gli Stati Uniti hanno messo in campo 1.200 miliardi di dollari sulle infrastrutture e poi 280 miliardi sulle nuove tecnologie e infine 370 miliardi di sulla transizione ecologica. A questa risposta così assertiva deve esserci in parallelo una risposta altrettanto assertiva dell'Ue per fronteggiare insieme la supremazia o la sfida sistemica cinese. È quello che noi chiediamo all'Europa, una risposta comune sul fronte dell'immigrazione e contemporaneamente sul fronte della politica industriale. Se l'Europa non risponde si mette a rischio la stessa sopravvivenza dell'Unione europea che abbiamo costruito». Lei è da tantissimi anni animatore della fondazione Farefuturo, pensatoio della destra, liberale moderna. Ma l'egemonia culturale della sinistra sembra ancora solida. Tempo sprecato o bisogna fare di più? «La fondazione Farefuturo è la dimostrazione di come si debba fare politica e nel contempo si debba fare politica culturale tanto più nel centrodestra con una prospettiva di governo e quindi con la necessità di affrontare i temi concreti secondo una visione strategica. È importante che ci sia e che continui questa elaborazione culturale. Ritengo peraltro che l'egemonia culturale della sinistra sia messa in crisi dalla storia. È stata costruita su un mondo di illusioni evaporate nel tempo. Ora sono tornati gli imperi, sono tornate le ideologie e sono nati sistemi autoritari che tentano di prevalere sulle nostre sfere di libertà. E questo ha rimesso in discussione molte delle consuetudini su cui la sinistra si era adagiata. La prima delle quali probabilmente è proprio quello secondo cui non esiste più il lavoro, la produzione, l'industria e che invece noi dobbiamo difendere. Quando Giorgia Meloni parla al congresso della Cgil parla al mondo del lavoro italiano e mette in crisi quella che appariva un'egemonia della sinistra italiana. Perché oggi non è un paradosso. Ma è la realtà. Oggi il lavoro viene tutelato o viene difeso in Europa dalla destra, non dalla sinistra. Perché la destra è più consapevole della realtà. E la sa affrontare per quella che essa è. Per questo, nei momenti di crisi, gli elettori chiamano la destra a governare. Perché serve un po' di sano pragmatismo».


Oggi 24-03-23, 03:00
Morti in mare, fango contro Meloni: il grafico che svela la vergogna della sinistra
Dopo il naufragio di Cutro, il numero di immigrati vittime della traversata verso l'Italia è diventato argomento quotidiano di polemica politica. È stato così anche ieri, nel dibattito alla Camera, quando Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, ha accusato Giorgia Meloni di avere «contribuito ad aumentare i morti nel mar Mediterraneo». I numeri, però, raccontano una storia molto diversa: durante tutti gli ultimi governi della sinistra, il pericolo di morire in mare è stato più alto di quanto lo sia con questo esecutivo. Organizzazioni internazionali come l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) danno le cifre “ufficiali”, per quanto approssimative, dei morti e dei dispersi: queste ci dicono quanti disperati perdono la vita durante la traversata, ma nulla ci fanno capire, ad esempio, della pericolosità del loro viaggio, la quale dipende da molte cose, incluso l'impegno profuso dai governi per salvare chi rischia il naufragio. Per comprendere meglio il fenomeno, allora, occorre fare un calcolo diverso, ossia il rapporto tra il numero delle vittime del viaggio e quanti ne sbarcano. Mille morti hanno infatti un certo significato se a partire erano stati in ventimila, e ne hanno uno molto diverso se a tentare la traversata erano stati appena duemila. A fare questa analisi, elaborando i dati dell'Unhcr, sono stati il sociologo Luca Ricolfi e l'analista Luca Princivalle, della Fondazione Hume. Il risultato, pubblicato sul quotidiano La Ragione, smentisce molti luoghi comuni cari alla sinistra. Iniziando da quello che di questi tempi va per la maggiore: «A dispetto della tragedia di Cutro», scrive Ricolfi, «la rischiosità dei viaggi – misurata dal numero dei morti o dispersi per 100 migranti sbarcati – è oggi al minimo storico dai tempi del governo Renzi». Il semplice calcolo dei migranti scomparsi nel Mediterraneo dice che il governo che ne ha visti di più è proprio quello che fu guidato dall'ex sindaco di Firenze: con lui a palazzo Chigi si contarono, in media, 11,9 morti in mare al giorno. Il dato in apparenza migliore appartiene invece al secondo governo Conte, quello giallorosso, con una media quotidiana di 3,7 vittime. Il governo Meloni, in carica dal 22 ottobre, si colloca a metà, con 6,8 annegati al giorno: meno del governo Gentiloni (7,5), più del governo Draghi (5,9) e del primo governo Conte (5,6). Ma questo, appunto, è solo un modo di raccontare la storia, e non il più completo. Se si tiene conto di quanti immigrati sono partiti in direzione dell'Italia, e dunque del numero degli sbarcati, emerge tutto un altro quadro. IL RECORD Il primo governo Conte, quello gialloverde, aveva avuto pochi morti perché c'erano state pochissime partenze. Nonostante il basso numero assoluto di vittime, il tasso di mortalità di quelle traversate fu di gran lunga il più alto tra quelli visti durante gli ultimi sei governi: si contarono, in media, 16,6 morti o dispersi in mare ogni cento sbarcati. Con lo stesso parametro, il secondo governo che ha visto annegare più immigrati è l'altro esecutivo guidato dal giurista di Volturara Appula, che riportò il Pd al governo: per ogni cento che giunsero sani e salvi sulle nostre sponde, ne scomparvero 4,6 tra i flutti. L'esecutivo col quale risulta esserci la quota di morti in mare più bassa è proprio quello in carica: 1,7 vittime ogni cento sbarcati. La fredda analisi dei dati dice che mai, negli ultimi nove anni, i viaggi di chi si imbarca per l'Italia sono stati meno pericolosi di adesso. Da questi numeri Ricolfi trae comunque una morale sconsolante, perché nessuna strategia pare funzionare. «La politica dei porti chiusi», scrive, «fa esplodere la rischiosità dei viaggi e così mantiene alto il numero delle morti nel Mediterraneo. La politica dei porti aperti alimenta il traffico di esseri umani, facendo lievitare un giro di affari che è già dell'ordine dei miliardi di euro. L'apertura di nuovi corridoi umanitari (sicuramente auspicabile) non fermerebbe i trafficanti, che soddisfano una domanda di posti in Europa ben superiore all'offerta. Il blocco delle partenze e i respingimenti assesterebbero un colpo mortale al business dei migranti, ma cozzano con il senso di umanità e il diritto internazionale». Non esistono soluzioni facili, insomma (ma questo già si era capito).


Oggi 24-03-23, 02:47
California may punish oil companies for high gas prices
The proposal is in response to sales last summer, when the average price of a gallon of gasoline in California soared to a record high $6.48. Drivers in some places paid as much as $8 per gallon, prompting widespread outrage in an election year. Newsom, a Democrat, reacted by attacking the oil industry, specifically the ...


Oggi 24-03-23, 02:45
"Compagni, champagne!". Indiscrezioni: al tavolo del ristorante di Elly Schlein...
Prima trasferta all'estero per Elly Schlein. La dem si è seduta come leader del Partito democratico al tavolo dei socialisti europei. Al suo fianco niente di meno di Pedro Sanchez, Sanna Marin e Olaf Scholz. I quattro avrebbero discusso sui temi caldi: dalla guerra in Ucraina fino all'emergenza migranti. Ma non lo hanno fatto in ufficio, o in una sede istituzionale, bensì al ristorante francese. L'appuntamento, secondo quanto riportato da Repubblica, era a "L'Improbable". Là dove i più o meno big europei hanno potuto degustare un tataki al salmone fumé e un carpaccio di Saint-Jacques. Ma non solo, il quotidiano rivela che "i camerieri, a richiesta, servivano anche champagne da 89 euro a bottiglia, ma nessuno al tavolo dem l'ha ordinato". Il vero tavolo di prova, però, per la Schlein non è stato quello de "L'Improbable". La segretaria del Pd si gioca tutto il giorno dopo, quando arriva a Bruxelles per partecipare al pre-vertice del Pse. "Per noi - commenta a incontro finito - la sfida principale sono i temi che abbiamo messo al centro della nostra campagna per le primarie: come accompagnare la conversione ecologica, su cui l'ambizione delle proposte della Commissione continuerà ad avere il nostro pieno supporto, affinché si creino le competenze per riprofessionalizzare lavoratrici e lavoratori". È necessario, aggiunge, "che ci siano risorse in più anche da parte dell'Unione europea per accompagnare le imprese, le famiglie, i lavoratori, per accompagnare le imprese a innovare i loro processi produttivi e ridurre l'impatto negativo sull'ambiente". Nel Consiglio europeo di oggi, conclude poi, "c'è in discussione la grande questione di come riformare il Patto di stabilità, e di come approvare il bilancio dell'Unione. Sono temi centrali per il futuro dell'Ue".


Oggi 24-03-23, 02:40
Ukraine president visits front-line areas as new phase nears
Ukraine took back control of the Kherson region’s capital, also called Kherson, at the end of last year, pushing out the Russian occupiers who had captured the city in the weeks following the start of Moscow full-scale invasion more than a year ago. The Dnieper River now marks the front line in the region, which ...


Oggi 24-03-23, 02:33
Germany urges North Macedonia to amend charter for EU bid
North Macedonia has promised neighboring Bulgaria, an EU member since 2007, to add a reference in its constitution to the existence of an ethnic Bulgarian minority. In exchange, Bulgaria would lift objections to the start of EU membership talks for North Macedonia. But the amendment needs votes in parliament from the conservative opposition, which is ...


Oggi 24-03-23, 02:30
New Starbucks CEO plans to work in stores monthly
Narasimhan, who took the reins as CEO earlier this week, said in a letter to Starbucks’ employees Thursday that he also expects the company’s leadership team to be connected and engaged in stores. “While our performance is strong, our health needs to be stronger,” Narasimhan wrote in the letter. “We must care for the artists ...


Primo Piano
Oggi 24-03-23, 02:25
FIFA sets May 2024 date to pick 2027 Women’s World Cup host
Brazil, South Africa and a co-hosting project by Belgium, the Netherlands and Germany have previously said they want to bid for the tournament. FIFA said its ruling council — a 37-member global group chaired by the governing body’s president Gianni Infantino — will select up to three bids late in the campaign for a vote ...


Oggi 24-03-23, 02:21
Ionblox nomina la dott.ssa Shirley Meng a membro del Comitato consultivo
FREMONT, Calif.--(BUSINESS WIRE)--Ionblox, un'azienda californiana di batterie agli ioni di litio avanzate, ha nominato la Dott.ssa Shirley Meng dell'Università di Chicago nel suo Comitato consultivo. La Dott.ssa Meng è Docente di Ingegneria Molecolare presso l'Università di Chicago, nonché Chief Scientist dell'Argonne Collaborative Center for Energy Storage Science (ACCESS), e ha conseguito un dottorato di ricerca in Materiali avanzati per micro e nano sistemi. "Non vedo l'ora di lavorare con il team di Ionblox per commercializzare le loro batterie agli ioni di litio ad alte prestazioni che utilizzano un anodo di ossido di silicio prelitizzato", ha dichiarato la Dott.ssa Meng. "Ionblox è unica nell'applicare una strategia di prelitizzazione al design dei suoi elettrodi, che è fondamentale per migliorare le prestazioni e la durata delle sue celle a base di silicio". Nelle sue posizioni attuali, la Dott.ssa Meng concentra la sua ricerca sui materiali e sui sistemi di accumulo di energia, in particolare sulle batterie ricaricabili per i veicoli elettrici, sulle fonti di energia per l'Internet of Things (IOT) e sull'accumulo sostenibile su scala di rete. La Dott.ssa Meng ha fondato il Sustainable Power and Energy Center presso l'Università della California, San Diego, ed è stato il direttore inaugurale dell'Institute for Materials Discovery and Design. "Siamo entusiasti di accogliere la dottoressa Meng nel nostro comitato consultivo e non vediamo l'ora di sfruttare le sue intuizioni e la sua esperienza nel campo delle batterie", ha dichiarato il dottor Herman Lopez, CTO e co-fondatore di Ionblox. "Il sostegno della dottoressa Meng all'esclusiva tecnologia dell'anodo di ossido di silicio prelitigato di Ionblox è un segnale per l'industria che siamo in prima linea verso la prossima generazione di applicazioni per la mobilità elettrica". Gli anodi di silicio soffrono di una scarsa durata del ciclo e di una scarsa durata del calendario. Dopo oltre un decennio di ricerca e sviluppo sostenuti da numerosi programmi finanziati dal DOE (USABC e ARPA-E), Ionblox ha dimostrato celle con anodo di silicio prelitizzato ad alta energia, alta potenza e ricarica rapida con oltre 1300 cicli DST e 800 giorni di stoccaggio secondo i protocolli di test USABC. I dati di Ionblox nelle celle a sacca di grande formato sono stati convalidati da vari laboratori nazionali e da OEM di EV ed eVTOL. Nel 2022, Ionblox ha ricevuto un nuovo contratto con lo United States Advanced Battery Consortium (USABC) per sviluppare celle a basso costo e a carica rapida a base di silicio per i veicoli elettrici. Questa partnership con USABC continuerà a contribuire alla scalata dell'elettrificazione dei veicoli in tutto il paese e diventerà particolarmente forte sotto la guida della Dott.ssa Meng. Informazioni su Ionblox Fondata a Fremont, in California, nel 2017, Ionblox (precedentemente nota come Zenlabs) è un'azienda energetica di nuova generazione che sta trasformando il futuro della mobilità terrestre e aerea. L'azienda ha più di 40 brevetti rilasciati, tra cui quello per la prelitizzazione di tutti i tipi di anodi a base di silicio. L'anodo di ossido di silicio prelitizzato di proprietà di Ionblox e il design delle celle consentono di ottenere molteplici prestazioni: ricarica rapida, alta energia, alta potenza e lunga durata a basso costo, superando i limiti della tecnologia tradizionale di stoccaggio delle batterie e rendendo possibile la diffusione del trasporto elettrico. Ionblox sta guidando la rivoluzione della mobilità elettrica fornendo una tecnologia superiore e consentendo alle aziende di veicoli elettrici (EV) e di veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL) di raggiungere i loro obiettivi. Per saperne di più su Ionblox e sul modo in cui sta trasformando il futuro del trasporto elettrico, visitate il sito www.ionblox.com e LinkedIn (@Ionblox). Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l'unico giuridicamente valido. Contacts Contatto con i media:Claire Underwood Silverline (540) 494-7552 claire@teamsilverline.com


Primo Piano
Oggi 24-03-23, 02:18
Biden’s Canada agenda stacked: NORAD, migration deals likely
Two important areas of agreement appear in hand: Canada will escalate its timeline for military upgrades to the North American Aerospace Defense Command and the two nations will reach an agreement on migration, a senior Canadian official told The Associated Press. The Biden administration has made strengthening its friendship with Canada a priority over the ...


Oggi 24-03-23, 02:18
Esplode la rivolta contro Elly Schlein, mezzo Pd si ribella: cosa le costa carissimo
Dal sostegno all'«eroe» Dario Nardella che placca gli attivisti di Ultima generazione intenti a imbrattare Palazzo Vecchio, al silenzio imbarazzato dopo la sortita con la quale il segretario Elly Schlein di fatto si schiera con gli ecoteppisti. Il Pd è passato in meno di una settimana dalla lotta senza quartiere agli estremisti ambientalisti alla tolleranza per chi, in tema di ambiente, sta semplicemente «chiedendo di ascoltare la scienza» (Schlein dixit). E quindi non bisogna «fare l'errore di guardare troppo il dito e non la Luna (sempre Schlein). Con tanti saluti agli sforzi, anche economici, che le amministrazioni comunali guidate dal Pd stanno mettendo in campo per rimediare alle sortite dei “gretini”. Prendiamo proprio Nardella. Lo scorso 17 marzo il primo cittadino fiorentino si è preso gli applausi di tutti, in primis dal suo partito, per quanto fatto a difesa di Palazzo Vecchio. Quella corsa in direzione del militante ecologista al grido di «che c**** fai?» gli ha portato consensi anche da destra. LA LISTA DEI COSTI Ancora ieri, per dire, il sindaco fiorentino ha ricevuto la solidarietà di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte: «Non c'e rivendicazione di valori, di idee, di principi che giustifichi la violazione dei diritti degli altri. Se io vedessi qualcuno distruggere il bene di un altro, proverei anche io a intervenire. Ho apprezzato che Nardella lo abbia fatto. Ha fatto bene, è stato anche colorito nel suo eloquio, ma io avrei detto anche peggio». «Nessuna battaglia per una causa, anche la più condivisibile, può mai giustificare l'attacco all'arte», aveva reagito a caldo Nardella. E invece, a sentire Schlein, qualche giustificazione c'è. Da qui il palpabile l'imbarazzo del primo cittadino gigliato, peraltro rivale di Elly alle primarie, visto che ha coordinatola mozione del rivale, Stefano Bonaccini. Così come è lecito supporre il malumore dei maggiorenti dem pronti a solidarizzare con Nardella. «Potente il suo gesto: nessuna causa può giustificare l'attacco ad arte e cultura», ha scritto su Twitter, ad esempio, Simona Malpezzi, capogruppo dem al Senato. Qualcosa non torna tra il «dito» e la «luna» di Schlein. Perché il «metodo» scelto dai militanti di Ultima generazione costa. Il Comune di Firenze per ripulire Palazzo Vecchio, a proposito di rispetto dell'ambiente e siccità, ha dovuto sborsare circa 30mila. E meno male che la vernice era lavabile, visto che con oltre 5mila litri d'acqua è stato possibile ripulire la facciata. È andata peggio a Milano, dove il 9 marzo è stato imbrattato il monumento a Vittorio Emanuele II, in piazza del Duomo. In quel caso si è scoperto che la vernice, al contrario dei proclami dei contestatori, non era lavabile. Così l'amministrazione sarà costretta a sborsare più di Firenze. «CRIMINALI» Ieri su Libero abbiamo riferito di come l'amministrazione cittadina abbia confermato che per rimettere in sesto la statua del Re ci sarà bisogno di una lavoro «molto complesso e costoso». Alla faccia del “dito” e della “Luna” di Schlein. Un assist per Fratelli d'Italia. «Non è il bene dell'ambiente andare a sporcare i monumenti e le opere d'arte», attacca Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo, nel corso del suo intervento a Montecitorio sulle comunicazioni del governo in vista del Consiglio Ue. «Chi riempie con i secchi di vernice Palazzo Vecchio è un criminale e anche un criminale ambientale, perché poi servirà tanta acqua in un momento di siccità per togliere quella vernice».


Oggi 24-03-23, 02:14
EU leaders endorse joint ammo purchases for Ukraine
EU foreign and defense ministers approved the plan for a fast-track purchasing procedure earlier this week, and the leaders of the bloc’s 27 member nations gave it their political blessing at a summit in Brussels Thursday. “Taking into account the security and defense interests of all member states, the European Council welcomes the agreement ... ...


Primo Piano
Oggi 24-03-23, 02:11
Autism now more common among Black, Hispanic kids in US
Among all U.S. 8-year-olds, 1 in 36 had autism in 2020, the CDC estimated. That's up from 1 in 44 two years earlier. But the rate rose faster for children of color than for white kids. The new estimates suggest that about 3% of Black, Hispanic and Asian or Pacific Islander children have an autism ...
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