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Cronaca
Bergoglio e Ratzinger, l'amicizia oltre le diversità
Ieri 21-04-25, 10:43
AGI - Due uomini vestiti di bianco, che si incontrano e si abbracciano. Per capire l'effetto, si pensi a Ritorno al Futuro e all'idea dell'interruzione del circuito spazio-temporale. In Vaticano qualcosa successe, di molto simile, dieci anni fa. Il Papa incontrava se stesso, ma di interruzioni dell'armonia cosmica non ve ne furono: erano Benedetto e Francesco che si rivedevano dopo il conclave. Personaggi diversi, messi talvolta a forza l'uno contro l'altro, a forza immaginati vecchi amici che insieme mangiano una pizza, bevono una birra e si guardano Argentina-Germania. Né una cosa, né l'altra: e non solo perché a Ratzinger il calcio interessava pochissimo e Bergoglio a un certo punto ha fatto voto di rinunciare alla Tv. Comunque di conflittualità nessuna, nemmeno quando un libro di un cardinale conservatore, Sarah, sul celibato dei sacerdoti uscì in Francia con la prefazione del Papa emerito. Ancora poco prima che Benedetto lasciasse questo mondo, l'ultimo giorno del 2022, Francesco aveva evocato la sua amicizia nei confronti del predecessore, al momento della consegna dei Premi Ratzinger. “Come sapete, non mancano per me momenti di incontro personale, fraterno e affettuoso, con il Papa emerito”, ricordò Bergoglio, “Inoltre tutti sentiamo la sua presenza spirituale e il suo accompagnamento nella preghiera per la Chiesa intera. Quegli occhi contemplativi che fa vedere sempre... Questa occasione è importante per riaffermare che anche il contributo della sua opera teologica e più in generale del suo pensiero continua ad essere fecondo e operante". E il giorno della morte, l'ultimo dell'anno, Bergoglio volle dedicargli un pensiero al termine del Te Deum. "Parlando della gentilezza, in questo momento, il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI, che questa mattina ci ha lasciato. Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile. E sentiamo nel cuore tanta gratitudine: gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata. Solo Dio conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa. Questa sera vorrei riproporre la gentilezza anche come virtù civica, pensando in particolare alla nostra diocesi di Roma".
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