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Estero
Blackout, il kit di sopravvivenza: cosa portare sempre con sé
Oggi 29-04-25, 12:13
AGI - Lo ammetto: quando un mese fa la Commissione europea ha presentato il suo "kit di sopravvivenza" per emergenze e catastrofi, non mi sono risparmiato nel sarcasmo, come tanti colleghi. Ma ieri, nel bel mezzo di un blackout a Valencia, improvvisamente ho rivalutato l'iniziativa. Secondo Bruxelles, bisognerebbe sempre avere pronta una borsa con il minimo indispensabile per sopravvivere 72 ore: documenti al riparo dall'acqua (e questo consiglio molti a Valencia l'avevano seguito, memori della Dana di sei mesi fa), acqua potabile, torcia, occhiali da vista (vedi mai che senza luce la miopia faccia il salto di qualità), coltellino svizzero, fiammiferi, accendino, medicine, scatolette e un po' di contanti. Sembrava una lista uscita da un corso accelerato di sopravvivenza. Finché, appunto, la Penisola Iberica è piombata nel buio. Così mi sono improvvisato esperto e ho stilato la mia personale - e assolutamente non esaustiva - lista di sopravvivenza in viaggio, per blackout fisici e metaforici. L'ordine è casuale: dipende solo da quanto vi piace complicarvi (o semplificarvi) la vita. A Valencia, verso mezzogiorno, sono spariti corrente elettrica, internet e rete cellulare. Panico. Se contro l'assenza di segnale c'è poco da fare, almeno la batteria del telefono si può salvare: basta avere con sé un powerbank degno di questo nome. E no, quello minuscolo che tenete in fondo allo zaino non basta. Meglio portarsi dietro una batteria che sembra progettata per caricare anche una Tesla. Pesa? Sì. Ma quando il cellulare è l'ultima finestra sul mondo, diventa più prezioso di una borsa di Louis Vuitton. E a proposito di tecnologia: chi ha le AirPods o vive di aggeggi wireless, sappia che in emergenza è sempre meglio avere anche qualche buon vecchio cavetto. Idem per gli smartwatch, bellissimi finché c'è energia: dopo qualche ora di blackout diventano solo costosi braccialetti di plastica. Un altro insegnamento valenciano: la carta è la vera regina dell'emergenza. Non solo i documenti d'identità (chi stampa più i biglietti aerei?), ma anche un blocco note e una penna. Già, perché senza internet il nostro adorato smartphone si trasforma in un soprammobile smart. Niente Google, niente mappe, niente numeri salvati. E quanti numeri di telefono ricordiamo a memoria? Meglio scriverseli prima da qualche parte, almeno per poter avvisare i parenti più stretti, i cosiddetti contatti di emergenza appunto. La carta che conta ancora di più? I contanti. Quando il Pos non funziona, neanche la carta di credito più scintillante e gold salva la serata. Quindi via libera a qualche banconota nascosta bene nello zaino. Da non toccare mai, se non per le vere crisi. Ultimo, ma non meno importante: medicine essenziali sempre in borsa, una bottiglia d'acqua e uno snack. Perché la sete e l'ipoglicemia sono sempre puntali, anche con un blackout totale.
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