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Politica
Caso Almasri, Meloni indagata: sulla sicurezza della Nazione nessun passo indietro
29-01-2025, 09:56
AGI - "Il nostro impegno per difendere l'Italia proseguirà, come sempre, con determinazione e senza esitazioni. Quando sono in gioco la sicurezza della nazione e l'interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro. Dritti per la nostra strada". Lo scrive sui social, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La premier, anticipando possibili fughe di notizie, ha annunciato lei stessa in un video di essere stata raggiunta da un avviso di garanzia per la vicenda della scarcerazione e del rimpatrio del comandante libico Almasri, sul quale pende una richiesta di arresto emessa dalla Corte penale internazionale. Oltre Meloni, l'avviso di garanzia per l'ipotesi di reato di favoreggiamento e peculato riguarda anche i ministri dell'Interno Matteo Piantedosi, della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Autore dell'atto giudiziario il Procuratore Francesco Lo Voi, poi trasmesso al Tribunale dei ministri. Atto che segue l'esposto presentato dall'avvocato Luigi Li Gotti. E la prima conseguenza è l'annullamento della prevista informativa di oggi dei ministri Nordio e Piantedosi. Nel video pubblicato sui social, Meloni va subito all'attacco. "La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lovoi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri", dice la premier. Che poi aggiunge, sempre lanciando l'affondo: "Presumo a seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi". Infine, Meloni ribadisce e scandisce: "Io penso che valga oggi quello che valeva ieri, non sono ricattabile non mi faccio intimidire.è possibile che per questo sia invisa a chi non vuole che l'Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione. A testa alta e senza paura". Vale oggi quello che valeva ieri: non sono ricattabile e non mi faccio intimidire. Avanti a testa alta! pic.twitter.com/Urg0QOis9V — Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 28, 2025 Il Pd: Meloni ha responsabilità politiche, venga in Aula "Non compete a noi entrare nella vicenda giudiziaria, quello spetta ai magistrati. Abbiamo però fior di elementi per affermare che ci sono evidenti responsabilità politiche del governo e della presidente del Consiglio". Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Pd - intervistata da "La Repubblica" - sollecita Giorgia Meloni "a venire a riferire in Aula: deve spiegare al Paese - prosegue la deputata dem - perché hanno deciso di rimettere in libertà il capo della polizia giudiziaria libica, accusato di reati gravissimi dalla Corte penale internazionale". Riferendosi al video con cui Meloni ha resto noto di aver ricevuto l'avviso di garanzia, Serracchiani osserva: "Mi pare che come al solito siamo di fronte a una prima ministra a cui piace fare la vittima, abilissima a raccontare mezze verità. E dire, soprattutto falsità: non è vero che ha ricevuto un avviso di garanzia ma solo una comunicazione dovuta per legge. E non è nemmeno vero che non è ricattabile. Se è vero che nei giorni in cui Almasri è stato arrestato abbiamo avuto un picco di sbarchi dalla Libia, si può dedurre che siamo di fronte a una decisione politica orientata a scongiurare una massiccia ondata migratoria. Altroché se è ricattabile". Quanto alla cancellazione delle informative alle Camere di Nordio e Piantedosi: "È un comportamento gravissimo. Non ci sono scuse per sottrarsi al confronto parlamentare, è una mancanza di rispetto per le istituzioni e - lamenta la parlamentare del Pd - per i cittadini che attendono risposte. Hanno il dovere di venire a spiegare come sono andate le cose, perché hanno liberato un criminale, non utilizzare la vicenda giudiziaria per fuggire dalle loro responsabilità". Gli avvisi di garanzia sono una ripicca per la riforma della giustizia come sostiene Tajani? "Credo che la debbano finire di andare allo scontro con la magistratura. Di cercare alibi assurdi. Questo è un atto dovuto, a seguito di un esposto ricevuto dalla Procura di Roma", conclude.
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