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Politica
Caso Almasri. Nordio: "Pasticcio della Cpi, atto nullo". Schlein: parla da avvocato del torturatore
Ieri 05-02-25, 13:30
AGI - Nell'Aula della Camera l'informativa sul caso Almasri dei ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Poi al Senato. Sulla vicenda 'Almasri' entrambi ribadiranno concetti già ripetuti: l'esecutivo si è sempre mosso nell'interesse del Paese per difendere la sicurezza nazionale. Interviene per primo il Guardasigilli, seguito dal titolare del Viminale. Al termine sono previsti gli interventi dei rappresentanti dei gruppi, uno per gruppo. "La comunicazione della questura di Torino è arrivata al ministero ad arresto già effettuato", ha detto Nordio, spiegando che "nell'atto della Cpi ci sono una serie di criticità che lo rendono nullo". Schlein: "Parla da avvocato del torturatore" Schlein, Nordio non ha letto la legge "Il ministro deve trasmettere gli atti" della Corte Penale Internazionale. "Lei accusa noi di non aver letto le carte, ma lei non ha letto la legge, ministro Nordiio, e l'ha violata davanti al Paese", dice la segretaria del Pd, Elly Schlein. Piantedosi, l'aereo predisposto a titolo preventivo La predisposizione dell'aereo, già nella mattina del 21 gennaio, rientra tra quelle iniziative a carattere preventivo, e quindi aperte a ogni possibile scenario (ivi compreso l'eventuale trasferimento in altro luogo di detenzione), che spettano a chi è chiamato a gestire situazioni che implicano profili di tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico di tale rilevanza", ha detto Piantedosi. "Ribadisco, pertanto - ha aggiunto - che, una volta venuta meno (su disposizione della Corte d'Appello di Roma) la condizione di restrizione della libertà personale, l'espulsione, che la legge attribuisce al ministro dell'Interno, è stata da me individuata quale misura in quel momento più appropriata per salvaguardare, insieme, la sicurezza dello Stato e la tutela dell'ordine pubblico". Piantedosi, tutelare la sciurezza dello Stato e l'ordine pubblico "Sicurezza dello Stato e ordine pubblico sono beni fondamentali che, insieme, costituiscono espressione di quella concezione dell'interesse nazionale la cui tutela è prerogativa e dovere di ogni governo e che noi consideriamo cruciale difendere in ogni campo. Dalla complessa gestione dei flussi migratori alle correlate iniziative di cooperazione allo sviluppo, dalla tutela degli interessi economici nazionali in quadranti geopolitici strategici alla, non da ultimo, sicurezza personale dei nostri concittadini all'estero", ha detto il ministro dell'Interno. "Su questa linea, è bene saperlo - ha concluso il titolare del Viminale - il governo è fermo e continuerà ad agire, all'occorrenza, allo stesso modo: con determinazione, responsabilità e orgoglio, sempre e solo nell'interesse dell'Italia e dei suoi cittadini". Nordio: "Da Cpi pasticcio, chiederò chiarimenti" "Non sono io che ho rilevato dei difetti" nell'atto della Cpi, "li ha rilevati lei e ha cercato di cambiarli cinque giorni dopo, perché si era accorta che aveva fatto un immenso pasticcio. La ragione di questo pasticcio frettoloso sarà discussa, sarà forse trovata, sarà sospettata in altre sedi, in altre situazioni", ha detto il ministro Nordio, affermando inoltre che è sua "intenzione attivare i poteri che la legge mi riconosce e chiedere alla Cpi giustificazione" sulle "incongruenze" riscontrate. Nordio ha ricordato che la Cpi "senza neanche avvertire il nostro Governo della fissazione di una nuova udienza e senza comunicarne l'esito, correggeva, o meglio, ribaltava completamente il precedente mandato di arresto, qualificando il secondo pronunciamento come una mera integrazione formale. Questo nuovo e diverso pronunciamento, per il quale la Cpi si è nuovamente riunita il 24 gennaio 2025 è stato pubblicato sul sito della Corte in lingua inglese, e allo stato attuale non ci è ancora pervenuto ufficialmente". Schlein, Nordio ha parlato da avvocato del torturatore "Vi abbiamo ascoltati e quel che dite è inaccettabile, ha parlato da avvocato difensore di un torturatore". Lo dice la segretaria del Pd, Elly Schlein, in aula rivolgendosi ai ministrio Nordio e Piantedosi. Piantedosi, le modalità del rimpatrio dettate da esigenze di rapidità "La scelta delle modalità di rimpatrio - in linea con quanto avvenuto in numerosi analoghi casi anche in anni precedenti e con governi diversi dall'attuale - è andata di pari passo con la valutazione effettuata per l'espulsione di Almasri. In buona sostanza, si è reso necessario agire rapidamente proprio per i profili di pericolosità riconducibili al soggetto e per i rischi che la sua permanenza in Italia avrebbe comportato, soprattutto con riguardo a valutazioni concernenti la sicurezza dei cittadini italiani e degli interessi del nostro Paese all'estero, in scenari di rilevante valore strategico ma, al contempo, di enormi complessità e delicatezza". Lo ha ribadito il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. Nordio, l'atto della Cpi radicalmente nullo "Tanto più la richiesta proveniente dalla Corte Penale Internazionale è articolata e complessa, tanto maggiore deve essere la riflessione, anche critica, sul suo procedere logico, sulla sua coerenza argomentativa, sui dettagli degli elementi citati e sulla coerenza delle conclusioni cui perviene. Coerenza che manca assolutamente, è un atto, secondo noi, radicalmente nullo", ha detto il ministro della Giustizia Nordio. "Sin dalla prima lettura dell'atto, che era in lingua inglese senza essere tradotto, il sottoscritto notava una serie di criticità nella richiesta di arresto che avrebbero reso impossibile una immediata richiesta alla Corte d'appello", ha spiegato Nordio, evidenziando, in particolare, una "incertezza sulla data dei delitti commessi", poiché si "oscillava tra il febbraio 2011 e il febbraio 2015". Piantedosi, espulso perché pericoloso "Come ho già detto al Senato durante il question time del 23 gennaio, l'espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell'ordine pubblico, che il governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell'interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell'obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini", ha affermato il ministro dell'Interno. Piantedosi, richiesta d'arresto della Cpi solo il 18 gennaio "È solo alle 22,55 del 18 gennaio (cioè tre giorni dopo il controllo del 15, nella notte tra sabato e domenica) che la Corte penale internazionale chiedeva al Segretariato generale Interpol di Lione di sostituire la nota di diffusione 'blu' (sola richiesta dii informazioni, ndr) con una nota di diffusione 'rossa' (ovvero contenente indicazioni per l'arresto) rivolta, solo a questo punto, anche all'Italia, unitamente agli altri Paesi che al contrario erano stati già in precedenza investiti". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. "Sempre nella notte tra sabato e domenica, e precisamente alle 2,33 del 19 gennaio - ha proseguito il titolare del Viminale - il segretario generale Interpol validava la nota di diffusione rossa per l'arresto provvisorio e la successiva consegna alla Corte penale internazionale del cittadino libico. A tale flusso informativo, tutto concentrato in poche ore, ha fatto seguito la tempestiva attività delle articolazioni centrali e territoriali della Polizia di Stato. La notevole professionalità e la spiccata capacita' operativa del personale impegnato, che ringrazio, hanno consentito il rapido rintraccio e l'arresto di Almasri". Nordio, comunicazione al ministero dopo l'arresto Il 18 gennaio, ha ricostruito Nordio, la Corte Penale Internazionale emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Osama Almasri "per una serie di reati", mandato "eseguito dalla Digos di Torino domenica 19 gennaio 2025 alle ore 9,30". Poi, ha aggiunto il ministro, "una notizia informale dell'arresto veniva trasmessa via e-mail da un funzionario dell'Interpol a un dirigente del Dipartimento degli Affari di giustizia, alle ore 12,37 sempre della domenica 19 gennaio 2025. Si trattava di una comunicazione assolutamente informale, di poche righe, priva dei dati identificativi del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese" e "non vi era allegata richiesta di estradizione". E ancora: "il 20 gennaio, alle 12,40, il procuratore generale di Roma trasmetteva il complesso carteggio a questo ministero. Successivamente, alle ore 13,57, l'ambasciatore de l'Aja trasmetteva al servizio affari internazionali del ministero e al Dipartimento per gli affari di giustizia, la richiesta di arresto provvisorio del 18 gennaio 2025". Quindi, ha sottolineato il ministro, "la comunicazione della questura di Torino era pervenuta al ministero ad arresto già effettuato e, dunque, senza la preventiva trasmissione della richiesta di arresto ai fini estradizionali, emessa dalla Cpi, al ministro come prescritto dagli articoli 2 e 4 della legge n. 237/2012". Nordio "deluso dai magistrati", tensioni in Aula con le opposizioni Momenti di tensione in Aula della Camera verso la fine dell'intervento del Guartdasigilli Carlo Nordio che, abbandonati i fogli dell'informativa sul caso Almasri, parla a braccio e si rivolge alla magistratura: "Mi ha un po' deluso l'atteggiamento di una certa parte della magistratura che si è permessa di sindacare senza aver letto le carte", atteggiamento "che non può essere perdonato a chi per mestiere le carte dovrebbe leggerle". La maggioranza applaude. "A questa parte della magistratura dico che questo loro modo di intervenire, per certi modo sciatto" "rende il dialogo molto molto molto difficile". Le opposizioni protestano rumorosamente, il presidente Fontana richiama all'ordine. Nordio prosegue: "Se questo è un sistema per rallentare le nostre riforme...", ma non riesce a terminare la frase, le proteste delle opposizioni crescono. Infine, Nordio conclude: "La magistratura ha compattato la maggioranza e andremo avanti fino in fondo". Lungo applauso finale della maggioranza. Botta e risposta Nordio-Bonelli, il ministro "non avete letto le carte" Botta e risposta in Aula tra il Guardasigilli Carlo Nordio e il deputato di Avs Angelo Bonelli. Bonelli commenta alcune affermazioni. Al che Nordio si interrompe, sorride e poi esclama: "Il fatto è che non avete letto le carte, avete discusso sul nulla, non sapevate di cosa state parlando...". Parole che suscitano l'applauso della maggioranza e le proteste delle opposizioni. Richiama all'ordine il presidente Fontana: "Ministro per cortesia si rivolga alla presidenza così diamo ordine ai lavori e anche i colleghi non si rivolgano al ministro, non instauriamo un dibattito". Nordio, il ministro non è un passacarte "Il ruolo del ministro non è quello di passacarte. Non è un organo di transito delle richieste della Cpi, ma un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste, anche in contatto con gli altri ministeri e con le altre istituzioni e gli altri organi dello Stato", ha detto il Guardasigilli. Parla Nordio, i banchi del governo quasi al completo I banchi del governo sono quasi al completo: al fianco di Nordio, oltre Piantedosi, siede il ministro Pichetto Fratin. Presenti anche il titolare dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. E poi, tra gli altri, Adolfo Urso, Roberto Calderoli. Al momento non sono presenti in Aula i due vicepremier Matteo Salvini (impegnato in un convegno a Roma di Assoaeroporti) e il vicepremier Antonio Tajani. Nordio incassa il primo applauso della maggioranza quando precisa di essere persona "indagato. Sono un magistrato" e quindi consapevole quando si riceve un avviso di garanzia, "e non si è iscritti all'associazione dei bocciofili". Tra Nordio e Piantedosi resta il posto vuoto riservato al presidente del Consiglio: il Guardasigilli si è seduto alla sinistra dello scranno del premier (vuoto, la presidente Meloni non è in Aula), mentre il titolare del Viminale ha occupato il posto alla destra. Tra i ministri presenti anche Giuseppe Valditara e Tommaso Foti, molti anche i sottosegretari seduti nei banchi del governo.
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