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Cultura e Spettacolo
"Come le donne", poesie e pensieri poetici di Milena di Canio
Ieri 11-05-25, 17:23
"Come le donne - Poesie e stralci poetici", è il titolo dell'opera di Milena di Canio, edizioni Controluna. Una raccolta con spunti anche autobiografici, che l'autrice stessa definisce "di poesie e pensieri poetici", che "si può leggere senza continuità, saltando da un componimento all'altro" e dove ci si può far guidare da tre donne: Cassandra, Saffo e Circe sotto il cui simbolo, è stato operato un raggruppamento a seconda dello spunto poetico. Andiamo a leggere il libro direttamente con la scrittrice, nata a Potenza, laureata in Lingua e Letteratura Araba, esperta di comunicazione d'impresa, che ha avuto questa idea tutta al femminile e chiediamo come è nata: "Devo ammettere - dice all'AGI - che prima del libro non c'era nessun libro! O meglio c'era questo gruppo di poesie scritte letteralmente ovunque, sulle note del cellulare, su bozze di email, su fogli volanti stipati malamente in alcuni anfratti molto disordinati della mia vita. Tra luglio e agosto dell'anno scorso, mi sono trovata in un momento di cambiamento molto grande sul piano personale e ho avuto l'esigenza di fare questo tuffo a ritroso nel tempo e dentro me stessa. Ho ripescato una selezione di scritti che vanno più o meno dal 2015 al 2024 e li ho messi in fila. Poi sono stata spronata da più persone a mandare in giro il manoscritto, compreso lo scrittore Gianluca Ferri, mio caro amico. Per una volta in vita mia, ho accettato lo sprone. E poi il 14 febbraio ho trovato la risposta di Controluna Edizioni di Poesia, che ho accolto con meraviglia e gratitudine". Cos'è la poesia per te? "È un modo - afferma - È il modo in cui il mondo si fa leggere talvolta. È a volte un filtro, a volte una lente di ingrandimento. È a volte un sapore, ma è sempre un modo in cui qualcosa mi arriva dentro, o il modo con cui scopro di avere dentro un pensiero, chissà da quanto magari..." Le parole delle poesie Le parole delle poesie, alcune ricorrono spesso, magari lanciano un messaggio... "Io non ne sono ben consapevole - dice ancora Di Canio - ma mi dicono che nei testi c'è molta 'pelle' e tante 'mancanze'. Anche qui non ho proprio la distanza giusta per essere analitica, ma azzardo: a volte la necessità di una poesia mi fa bruciare la pelle, non sto cercando di essere 'poetica' è una cosa che mi succede proprio a livello fisico, sento la pelle bruciare, perché per me la pelle è metafora di molte cose e la metto sempre in prima linea nel mio sentire. La pelle è per me metafora di vita, di incontro e scontro, di dolore, di rimpianto e lacrime, di gioia e anche di quello che non c'è, di mancanze, quindi. Del tutto e del suo reciproco". Poeti del passato Guardando ai poeti del passato, a chi ti accosti? "Mi sento davvero molto piccola per potermi accostare a qualcuno. Però ci sono alcuni scrittori e scrittrici, non solo poeti e poetesse che mi sono stati accanto in diverse fasi della mia vita, posso provare a citarne qualcuno; da adolescente per esempio impazzivo per Oscar Wilde, Reiner Maria Rilke, Italo Calvino, Pennac... poi l'incontro d'amore con Emily Dickinson e Virginia Woolf mentre da un'altra parte trangugiavo distopia, fantascienza e paradossi con Orwell, Asimov, Kafka... In un'altra fase della mia vita sono stati fondamentali invece autori come Rumi, Gibran, Mahmoud Darwish... Poi è arrivata Sylvia Plath come uno schiaffo in faccia. Invece, durante la scorsa estate, periodo in cui ho lavorato, per così dire, alla mia raccolta, oltre a mangiare pane e pomodoro mi sono letteralmente cibata di Patrizia Cavalli e Vivian Lamarque. A Lamarque ho anche cercato di dirlo che la sua poesia quest'anno mi è venuta a tirare su per i capelli salvandomi da parecchio buio, ma ecco lei è una gigante, non credo abbia ricevuto il mio messaggio, ma non fa niente". Fonte di ispirazione Le donne, tre in particolare, sono state fonte di ispirazione per questa raccolta. "Le decontestualizzerò brutalmente ora - aggiunge Di Canio - Perché potrebbero essere le mie amiche, quelle con cui vado a cena la sera, o le colleghe con cui lavoro ogni giorno, in quanto donne estremamente attuali. A Cassandra è stato dato il dono della preveggenza, ma per motivi legati al mito, su cui ora non mi soffermo le è stata data anche la dannazione di non essere creduta. Ci sentiamo credute? A me spesso capita di no, a molte di noi capita di no; sul lavoro per esempio, quante volte siamo le più competenti in un dato settore, eppure fatichiamo a raggiungere livelli apicali? Quante volte non veniamo credute quando denunciamo un partner violento? Quante volte vince il cliché che ci racconta da millenni, invece della nostra storia individuale di persone? Saffo, Saffo è meravigliosa; per me è il simbolo dell'esplorazione amorosa, non perché scrive poesie d'amore, come spesso ci insegnano a scuola di fretta per poi passare invece allo struggimento del prossimo autore sull'antologia, ma perché lei l'amore non lo teme e non vi rinuncia. Nella mia idea assomiglia a quante di noi non temono di mostrarsi innamorate per paura di sembrare la 'classica donna emotiva' ma che fanno della capacità di amare una forza e un'arma pacifica. Circe, l'ho adorata da sempre, sin da bambina, poi l'immagine che ne dà Miller mi è stata particolarmente utile e calzante. Maga temibile e donna passionale, per me invece è una donna che si arrabbia, una donna a cui non stanno bene le cose e non ne fa mistero, se la si ferisce reagisce a volte anche preventivamente per difendersi. Circe ricorda a tutte noi che arrabbiarsi non farà di noi donne meno meritevoli di amore, di una promozione, di stima o di fiducia. Da piccola ho spesso sentito dire un'espressione, che al netto della cadenza dialettale, diceva più o meno così: 'in bocca a una ragazza, queste parole!', significando che ci sono cose che una ragazza non dovrebbe dire, ecco Circe mi ricorda che non ci sono cose che una ragazza non può dire o sentimenti che non può provare". Le donne oggi E continuando a parlare di donne: oggi come sono? "Sono desiderose. Desideriamo prenderci tutto - aggiunge - e stiamo rischiando molto per farlo, in un mondo dove gli equilibri cambiano e si fatica a riconoscere la necessità di scardinare privilegi millenari, le donne rischiano, ma nonostante le difficoltà evidenti, non credo torneremo mai indietro in questo processo verso la libertà. Vorrei che fossimo tutte libere". I poeti oggi Chi sono i poeti oggi? "Sono i poeti e le poetesse palestinesi che stanno scrivendo le loro poesie sotto le bombe e le lanciano nel web, per informarci che forse domani moriranno ma sperando che qualcuno colga il loro messaggio e lo porti avanti. Per quanto riguarda me, ho ancora tanta strada da fare. Sto continuando a scrivere poesie, e ho rimesso le mani su alcuni vecchi racconti". Dedica della raccolta Questa raccolta è dedicata in particolare a qualcuno? "Le dedico a mia madre e a mio padre, sono così fortunata ad averli ancora con me, e poi - conclude - a tutti coloro che in questo periodo storico vogliono provare a guardare il mondo 'come le donne'".
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