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Estero
Croce Rossa: "Gaza è sull'orlo del collasso"
Oggi 02-05-25, 10:12
AGI - Le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza sono "sull'orlo del collasso totale". A lanciare l'avvertimento è Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), dopo due mesi di blocco totale israeliano di tutti gli aiuti. "Se i rifornimenti di soccorso non riprenderanno immediatamente, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) non avrà il cibo, i medicinali e i beni essenziali di cui ha bisogno per continuare molti dei programmi che gestisce a Gaza", ha affermato l'organizzazione in una nota. Fonti mediche hanno riferito all'emittente Al Jazeera che almeno 31 persone sono state uccise negli attacchi israeliani su Gaza ieri mentre altri decessi sono stati segnalati nei raid attuati presto questa mattina. "I civili a Gaza affrontano una lotta quotidiana schiacciante per sopravvivere ai pericoli delle ostilità, far fronte a continui sfollamenti e sopportare le conseguenze della privazione di assistenza umanitaria urgente", ha dichiarato Pascal Hundt, vicedirettore delle operazioni del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) "Questa situazione non deve e non può aggravarsi ulteriormente", ha avvertito Hundt, affermando che, in base al diritto internazionale umanitario, "Israele ha l'obbligo di utilizzare tutti i mezzi disponibili per garantire che i bisogni primari della popolazione civile sotto il suo controllo siano soddisfatti". "Se il blocco continua, programmi come le cucine comuni del Cicr - che spesso forniscono l'unico pasto giornaliero che le persone ricevono - potranno funzionare solo per poche settimane", ha prospettato il responsabile. Anche l'ospedale da campo che il Cicr gestisce a Gaza sta "pericolosamente esaurendo le scorte di cibo e medicinali, con alcuni medicinali e materiali di consumo essenziali già esauriti". Per giunta, ha proseguito Hundt, "l'interruzione dei sistemi idrici, inclusa la chiusura delle condutture idriche e la distruzione di importanti autocisterne per le acque reflue, ha creato un rischio inaccettabilmente elevato di malattie trasmesse dall'acqua". Una situazione già disastrosa che è stata aggravata da ripetuti attacchi che hanno avuto ripercussioni sul lavoro delle strutture sanitarie e del personale, ha sottolineato il Cicr. L'uccisione, il mese scorso, di 15 operatori umanitari e medici, tra cui otto membri della Mezzaluna Rossa Palestinese, e gli ingenti danni agli ospedali nelle ultime settimane hanno "ulteriormente paralizzato il sistema sanitario di Gaza al collasso". "Il diritto internazionale umanitario è chiaro: il personale e le strutture mediche devono essere rispettati e protetti in ogni circostanza", ha dichiarato il responsabile Cicr. "Gli aiuti devono poter entrare a Gaza. Gli ostaggi devono essere rilasciati. I civili devono essere protetti", ha sintetizzato Hundt che ha aggiunto "senza un'azione immediata, Gaza sprofonderà ulteriormente in un caos che gli sforzi umanitari non saranno in grado di mitigare". Israele controlla rigorosamente tutti gli afflussi di aiuti internazionali vitali per i 2,4 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza. Ha interrotto le consegne di aiuti a Gaza il 2 marzo, pochi giorni prima dello stop del cessate il fuoco che aveva ridotto significativamente le ostilità dopo 15 mesi di guerra. Dall'inizio del blocco israeliano, le Nazioni Unite hanno ripetutamente lanciato l'allarme sulla catastrofe umanitaria in atto nell'enclave palestinese, in cui la carestia sta ipotecando la vita di migliaia di bambini, ma non solo.
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