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Estero
Dal Brasile alla Corsica, i 47 viaggi apostolici in 12 anni
Oggi 21-04-25, 15:50
AGI - Non era un viaggiatore Papa Francesco, almeno non per vocazione come era stato invece Giovanni Paolo II. Ma eletto al soglio di Pietro, il pontefice venuto dalla fine del mondo aveva accettato di incamminarsi per il mondo, per incontrare i suoi fedeli e non solo. Voleva "accarezzare i conflitti", conoscere la gente, portare conforto alle vittime e dare voce alle loro tragedie. Viaggi per dialogare e conoscere i popoli "Faccio questi viaggi per visitare le comunità cattoliche e anche per entrare in dialogo con la storia e la cultura dei popoli, con quella che è la mistica propria di un popolo", aveva raccontato lui stesso al ritorno dal viaggio in Mongolia, come ricorda la raccolta 'In viaggio con papa Francesco' pubblicata da Civiltà Cattolica nel 2023. Nei dodici anni del suo Pontificato, Papa Bergoglio ha compiuto 47 viaggi apostolici, quasi quattro l'anno, in 66 Paesi. Il primo è stato in Brasile, a Rio de Janeiro, dal 22 al 29 luglio del 2013. Per la XXVIII Giornata mondiale della gioventù. L'ultimo, ad Ajaccio in Corsica, il 15 dicembre scorso in occasione della conclusione del Congresso dal titolo "La religiosité populaire en Méditerranée", organizzata dalla Diocesi. Il pellegrinaggio in Terra Santa Poi è toccato alla tormentata Terra Santa, nel 2014, per celebrare il 50esimo anniversario dell'incontro fra l'allora papa Paolo VI e il patriarca Atenagora. Andò ad Amman, a Betlemme, a Gerusalemme per quello che fu non solo un pellegrinaggio cristiano ma anche un potente gesto di amicizia verso il popolo ebraico e di condivisione delle sue sofferenze, con la storica visita allo Yad Vashem, il memoriale dell'Olocausto. Viaggi verso terre di conflitto "Dove sei, uomo?", si chiese e chiese al mondo. Le mete di papa Bergoglio sono state spesso non convenzionali. Ha visitato regioni uscite da guerre sanguinose o ancora immerse in conflitti atroci. Come Myanmar, Sarajevo, la Repubblica Democratica del Congo o il Sud Sudan. È stato sull'isola di Lesbo, in Grecia, nel 2021 per incontrare i disperati in cerca di un avvenire migliore in Europa rinchiusi nel campo profughi di Kara Tepe. "Fermiamo questo naufragio di civiltà", fu il suo grido, inascoltato. Tappe delicate e incontri storici Non ha mancato tappe politicamente controverse. Come Cuba, dove già era stato Giovanni Paolo II e dove ha incontrato Fidel Castro; era il settembre del 2015 e da nemmeno un anno l'allora presidente americano Barack Obama aveva annunciato l'intenzione di mettere fine al decennale embargo dell'isola. "Cuba percorra sentieri di giustizia, di pace, di libertà, di riconciliazione", il suo messaggio. L'America Latina e l'Estremo Oriente Poi la 'sua' America Latina, dalla Colombia al Perù, l'Ecuador, la Bolivia, il Paraguay, il Messico, il Cile, Panama. Poi l'Estremo Oriente: Giappone, Corea del Sud, Singapore, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste, Tailandia, Bangladesh, Sri Lanka, Filippine. L'Asia Centrale, dalla Georgia all'Azerbaigian, dal Kazakhstan, dall'Armenia alla Mongolia. Dall'Africa all'Europa L'Africa, con il Kenya, l'Uganda, la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan, Maurizio. L'Europa, da Tirana a Strasburgo, da Cracovia alla Svezia, poi Fatima e Lisbona in Portogallo, Ginevra, Dublino, Bulgaria, Macedonia del Nord, Romania, Ungheria, Slovacchia, Cipro, Malta, Marsiglia, Lussemburgo, Bruxelles.
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