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Emile: nonni e zii interrogati per omicidio volontario
26-03-2025, 11:53
AGI - Nel caso della morte del piccolo Emile Soleil, che ha profondamente scosso la Francia, è scattato il secondo giorno di custodia cautelare per quattro dei suoi familiari, i nonni e due zii, interrogati per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il loro fermo, ieri, ha segnato una svolta nell'ambito delle indagini sulla scomparsa del bambino avvenuta nel luglio 2023 a Haut-Vernet, nelle Alpi dell'Alta Provenza (sud-est). Arresti e colpo di scena nelle indagini I nonni materni del bambino, Philippe e Anne Vedovini, lo zio e la zia di Emile, sono stati arrestati ieri mattina dagli investigatori della sezione di ricerca della gendarmeria di Marsiglia presso la loro casa a La Bouilladisse. Un colpo di scena che apre una pista familiare in questa inchiesta, che non aveva registrato alcuna novità di rilievo dopo il ritrovamento, un anno fa, delle ossa del bambino di due anni e mezzo. Le parole degli avvocati e l'estensione della custodia cautelare Philippe Vedovini, 59 anni, ha dimostrato una "totale collaborazione" con gli inquirenti, ha affermato il suo avvocato, Isabelle Colombani, aggiungendo che "in questo tipo di casi, data la natura del caso, l'estensione (della custodia cautelare) è quasi una cosa ovvia". Dopo le tre udienze di ieri, che si sono concluse verso mezzanotte, l'avvocato ha affermato di aspettarsi "un'altra giornata intensa". Ha chiarito che non c'è stato alcun confronto tra il suo cliente e gli altri familiari finora interrogati. Dopo che la custodia cautelare in carcere è stata prorogata di 24 ore, gli avvocati dei nonni materni di Emile Soleil si sono presentati alla stazione di polizia di Marsiglia poco prima delle 9:30 per un altro giorno di interrogatori. Ulteriori sviluppi e perquisizioni Secondo una fonte vicina alle indagini, è stata estesa anche la custodia dello zio e della zia di Emile, due figli adulti dei coniugi Vedovini, interrogati in un'altra caserma della gendarmeria. Le accuse di custodia cautelare in carcere per "omicidio volontario" e "occultamento di cadavere" rientrano in "una fase di verifica e di confronto degli elementi e delle informazioni raccolti nel corso delle indagini svolte negli ultimi mesi", ha sottolineato ieri mattina in un comunicato stampa il procuratore di Aix-en-Provence, Jean-Luc Blachon. Per legge, la custodia cautelare in carcere non può superare le 48 ore, ed è "inevitabilmente un calvario", ha sottolineato l'avvocato di Anne Vedovini, Julien Pinelli, che in precedenza aveva dichiarato che la sua cliente "non si aspetta altro che la verità su questa tragedia". Ieri è stata perquisita anche la casa di Philippe e Anne Vedovini, una ricca fattoria provenzale situata a La Bouilladisse, roccaforte di questa famiglia cattolica tradizionalista con dieci figli. Un Suv e un rimorchio per cavalli sono stati sequestrati dagli investigatori. Secondo una fonte vicina al caso, sempre ieri si sono svolte "circa dieci audizioni di testimoni". La scomparsa di Emile Soleil e le indagini Il piccolo Emile è scomparso l'8 luglio 2023, dopo essere arrivato nella seconda casa dei nonni materni, nella frazione di Haut-Vernet, arroccata a 1.200 metri di altitudine. Al momento della scomparsa, i genitori del bambino non erano presenti sul posto, ma erano presenti anche altri familiari. Nonostante diversi giorni di ricerche da parte dei cittadini e di "retate giudiziarie", non è stata trovata alcuna traccia del bambino in questa zona scoscesa e isolata. Il ritrovamento dei resti e nuove piste Per nove mesi le indagini non avevano prodotto nulla di concreto, fino al ritrovamento, a fine marzo 2024, da parte di un passeggiatore, del cranio e dei denti del bambino, a circa 1,7 km dalla frazione, ovvero 25 minuti di cammino per un adulto. Nella stessa zona sono stati rinvenuti anche indumenti e un piccolo pezzo di osso. Il 13 marzo scorso, la presenza degli inquirenti nella frazione di Haut-Vernet aveva riacceso le speculazioni. Secondo una fonte vicina al caso, la polizia ha sequestrato una grande fioriera davanti alla chiesa parrocchiale, nella quale sono state trovate tracce di sangue.
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