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Estero
Fallisce anche il nono test di Starship verso Marte. Spacex è esploso in volo
Ieri 28-05-25, 09:42
AGI - La corsa verso la conquista di Marte deve aspettare. Al nono test, dopo le ultime due spettacolari esplosioni in rapida successione durante gli ultimi voli di prova, fallisce anche questo lancio del mega-razzo Starship di SpaceX, alto 123 metri e grande come un palazzo di 40 piani, che nei piani di Elon Musk dovrebbe portare gli astronauti sul Pianeta rosso ha avuto successo. Il gigantesco razzo si è alzato in volo sul Texas poco dopo le 18.30 ora locale (1.30 in Italia) per il suo nono volo di prova. Come accaduto in passato, Elon Musk ha deciso di lanciare nel tardo pomeriggio locale affinché l'area designata per l'ammaraggio della Starship, nell'Oceano Indiano, sia illuminata dal sole. I due precedenti test della Starship all'inizio dell'anno si sono conclusi con esplosioni in quota e piogge di detriti sui Caraibi. In entrambe le occasioni, il primo stadio del razzo, che spingeva l'intera navicella spaziale, è riuscito a tornare sulla rampa di lancio e a essere 'catturato' da bracci meccanici in una manovra spettacolare che solo SpaceX è in grado di fare. Ma l'enorme velivolo è esploso in quota in entrambe le occasioni, costringendo le autorità a deviare le traiettorie degli aerei o a ritardare i decolli. Questa volta il sogno di Elon Musk è durato circa tre quarti d'ora: tanto è durata la vita di Starship prima di esplodere mentre precipitava verso l'Oceano indiano a circa 60 chilometri dalla Terra. Fino a oggi, Starship aveva completato otto voli di prova integrati con il booster Super Heavy, con quattro successi e quattro fallimenti terminati con esplosioni. Il lato positivo è che SpaceX ha dimostrato per tre volte di essere in grado di catturare il booster del primo stadio del Super Heavy nei giganteschi bracci robotici della sua torre di lancio, un'audace impresa ingegneristica che secondo SpaceX è fondamentale per rendere il sistema rapidamente riutilizzabile e ridurre i costi. In questo nono test SpaceX ha riutilizzato per la prima volta un booster Super Heavy sulla Starship V2 - o anche 'Block 2' - una nuova versione che include diverse migliorie rispetto alla versione Starship precedente, come serbatoi più grandi per il carburante e cambiamenti alla configurazione delle ali. Questa volta non doveva esserci alcun tentativo di catturare il Super Heavy che invece doveva scendere con i motori per ammarare nel Golfo del Messico. Qualcosa però è andato storto e il booster è andato distrutto (non si sa se per esplosione o perchè precipitato troppo velocemente in mare). Come nelle missioni precedenti, lo scopo della navicella spaziale con lo stadio superiore era di volare per metà del globo e poi tornare a terra e ammarare nell'Oceano Indiano. Si sono invece riproposti gli stessi problemi del test n.3 per cui dopo mezz'ora è stato perso il controllo della Starship che è precipitata nell'Oceano indiano. In questa missione SpaceX voleva dispiegare anche il suo primo carico utile in assoluto: "simulatori" dei suoi satelliti internet Starlink da rilasciare per poi bruciare nell'atmosfera. Neanche questa operazione pero' è stata effettuata: il portellone per far uscire i satelliti sulla Starship è stato aperto ma poi è stato richiuso. Al momento dell'autorizzazione al lancio, la Federal Aviation Administration ha dichiarato di aver quasi raddoppiato la zona di chiusura dello spazio aereo a 1.600 miglia nautiche a est del sito di lancio. La FAA si sta coordinando con le autorità del Regno Unito, delle Isole Turks e Caicos, controllate dalla Gran Bretagna, delle Bahamas, del Messico e di Cuba. La FAA ha anche recentemente approvato un aumento dei lanci annuali da cinque a 25, dichiarando che la maggiore frequenza non avrebbe avuto un impatto negativo sull'ambiente e superando le obiezioni dei gruppi di conservazione. Il centro di controllo della missione di SpaceX ha perso il contatto con la Starship, mentre perdeva carburante, andava fuori controllo e faceva un rientro incontrollato dopo aver volato per mezzo mondo, probabilmente disintegrandosi sopra l'Oceano Indiano. "Abbiamo ufficialmente perso il contatto con la navicella qualche minuto fa. È la fine del nono volo di prova", ha dichiarato Dan Huot, manager di SpaceX, durante una diretta web, riferendosi a un "rientro incontrollato" nell'atmosfera dello stadio superiore del razzo, che sarebbe dovuto finire nell'Oceano Indiano.
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