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Francia in crisi: Macron concede 48 ore per tentare di salvare la legislatura, ma il 53% d...
Oggi 07-10-25, 10:37
AGI - Quarantotto ore. Tante Emmanuel Macron ne ha imposte a un recalcitrante Sebastien Lecornu per tentare di salvare la legislatura (e il destino politico del Presidente stesso). Il premier uscente del governo di più breve della storia repubblicana avrà tempo da questa mattina e fino a domani sera per incontrare i gruppi politici e capire se vi sia un modo di mettere insieme una maggioranza che eviti nuove elezioni legislative, come chiedono in molti. E forse presidenziali, come in pochi davvero si augurano. Il giro di consultazioni è iniziato intanto come giro di dichiarazioni. Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National, ha annunciato che in caso di voto anticipato sarà lui il candidato premier. Marine Le Pen per ora resta fuori gioco, in attesa del processo di appello per la sua condanna all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni che si terrà a febbraio dell'anno prossimo. Anche per questo, nuove elezioni presidenziali che pure ha definito "sagge" non sarebbero per Le Pen davvero l'ideale. Il leader dei repubblicani Bruno Retailleau, lo stesso che portato Lecornu a dimettersi nel giro di 14 ore, ha dato il suo aut-aut. "Ci sono solo due vie d'uscita dalla crisi: lo scioglimento o la nomina di un primo ministro di coabitazione", ha detto, assicurando allo stesso tempo di "di non essere candidato". Macron, ha spiegato, "avrebbe dovuto nominare un primo ministro che rispecchiasse il risultato delle ultime elezioni legislative. Invece indicando qualcuno a lui vicino voleva riprendere il controllo". Ma non per forza le urne sono la soluzione: "Non è detto che non avremmo la stessa situazione, senza una chiara maggioranza", ha avvertito. Su questo però Bardella ha aperto ai Repubblicani. Contatti sono in corso, ha riferito, e se i repubblicani proponessero "una potenziale convivenza dopo lo scioglimento" delle Camere, "non mostrerò alcun settarismo. Per vincere, dobbiamo unirci, per questo avevo proposto l'anno scorso un'alleanza a Eric Ciotti il presidente dei repubblicani". Il presidente perde pezzi tra i suoi Intanto Macron sembra perdere pezzi anche tra i suoi. Duro il commento di Gabriel Attal alla nuova impasse politica. "Non capisco più le decisioni del Presidente della Repubblica", ha ammesso ieri sera in un'intervista a Tf1, "questo accanimento a voler mantenere il controllo". E anche i francesi sembrano non capire il loro Presidente. Secondo un sondaggio di Le Figaro, il 53 per cento degli intervistati vorrebbe che Macron di dimettesse. Critico con il Presidente anche Edouard Philippe. "Deve approvare un bilancio, nominare un governo. E deve annunciare l'organizzazione di elezioni presidenziali anticipate", ha detto oggi. I socialisti e i verdi sperano invece ancora di avere una chance. I leader del Ps, Olivier Faure, ha chiesto "un cambio di rotta" con l'arrivo di un "governo di sinistra" a Matignon. Una convivenza auspicata anche dal capo degli Ecologisti Marine Tondelier. Proprio Tondelier ha invitato tutte le forze di sinistra a una riunione questa mattina. Il partito comunista ha già fatto sapere che non parteciperà. "C'è una possibile uscita dalla crisi ed che finalmente Macron nomini un primo ministro di sinistra", ha detto Fabien Roussel, segretario nazionale del Partito comunista. Non devia dalla linea dura invece la France Insoumise. "Il re è nudo", ha detto Manuel Bompard, coordinatore generale di Lfi, dopo le parole di Philippe. "E' tempo che Emmanuel Macron se ne vada e il popolo sovrano scelga il futuro del Paese", ha aggiunto. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
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