s

Estero
Golden Dome, lo scudo antimissile di Trump da 175 miliardi che preoccupa la Cina
Ieri 21-05-25, 17:15
AGI - Quando, lo scorso gennaio, Donald Trump firmò l'ordine esecutivo che poneva le basi per il 'Golden Dome', molti analisti militari espressero scetticismo. Il presidente degli Stati Uniti aveva già manifestato in precedenza il desiderio di dotare la nazione di un sistema per la difesa antiaerea ispirato all'Iron Dome israeliano. Gli interrogativi riguardano l'estensione del territorio da coprire, vastissima. Ma vastissime sono anche le risorse mobilitate. Trump ha stimato sui 175 miliardi di dollari il costo del progetto, che intende portare a compimento entro fine mandato. A coordinarlo sarà il generale Michael A. Guetlein, vicecapo delle operazioni della Space Force. La Casa Bianca intende infatti allargare anche allo spazio il raggio d'azione di uno scudo che, a differenza dell'Iron Dome, non ha l'obiettivo di salvaguardare località specifiche da vettori a medio raggio ma di difendere gli Stati Uniti da minacce sempre più sofisticate. Non solo gli avanzatissimi missili intercontinentali prodotti dalla Russia ma anche i droni suicidi sempre più sofisticati ed elusivi fabbricati da avversari come la Cina, che ha da poco lanciato il velivolo portadroni Jiu Tian, destinato a riscrivere le regole della guerra aerea. "Durante la campagna elettorale", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, "ho promesso al popolo americano che avrei realizzato un sistema di difesa missilistica all'avanguardia. Oggi sono lieto di annunciare che ne abbiamo scelto l'architettura. Una volta completato, il Golden Dome sarà in grado di intercettare missili anche se lanciati da altre parti del mondo e anche dallo spazio". Il sistema, ha aggiunto Trump, "implementerà tecnologie di nuova generazione su terra, mare e spazio, inclusi sensori e intercettori spaziali". Secondo il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, lo scudo proteggerà "la patria da missili da crociera, missili balistici, missili ipersonici, droni, siano essi convenzionali o nucleari". President Trump announced the Golden Dome missile defense shield to protect the homeland from advanced missile threats. Included in the One, Big, Beautiful Bill, this project aims to ensure American security. Congress must pass the bill and send it to the President's desk. pic.twitter.com/U0gwZ9DNnV — The White House (@WhiteHouse) May 21, 2025 L'Ufficio di bilancio del Congresso ritiene che le risorse necessarie saranno più ingenti, tra i 161 e i 542 miliardi di dollari in vent'anni, e che il sistema potrà intercettare solo un limitato numero di missili intercontinentali. "Israele è piccolo, quindi è fattibile al 100% ammantarlo di radar e intercettori mobili e fissi", aveva spiegato a marzo alla Cnn una fonte interna al Pentagono, "come è possibile farlo negli Stati Uniti? Non si può metterlo solo ai confini e sulla linea costiera perché i missili balistici intercontinentali possono rientrare nell'atmosfera sopra il Kansas". Lo sforzo richiesto sarà quindi colossale, sia dal punto di vista economico e logistico che tecnologico. E le maggiori aziende del settore si sono già messe in fila. La SpaceX di Elon Musk ha già chiesto un ruolo nel progetto, magari in collaborazione con Anduril e Palantir. Lockheed Martin ha addirittura pubblicato sul proprio sito internet una pagina dedicata al 'Golden Dome per l'America' che 'rivoluzionerà la difesa missilistica nazionale'. Una rivoluzione nella quale Lockheed Martin è ovviamente intenzionata a fare la sua parte. E darà il suo contributo anche il Canada, che ha confermato il suo interesse a partecipare al progetto. La Cina, che sta colmando il divario con Washington in termini di tecnologia missilistica balistica e ipersonica, ha reagito con "seria preoccupazione". La portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, ha paventato che il Golden Dome "mini l'equilibrio strategico e la stabilita' globale" e ha esortato gli Usa "ad abbandonare lo sviluppo e il dispiegamento di un sistema di difesa missilistico globale il prima possibile". L'iniziativa americana, secondo Mao, "aumenta il rischio che lo spazio diventi un campo di battaglia, alimenta una corsa agli armamenti e compromette la sicurezza internazionale". Di segno opposto la replica del Cremlino, a evidenziare la vera e propria inversione a U che sta interessando di recente i rapporti tra Russia e Stati Uniti. Il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, nella sua conferenza stampa di oggi ha parlato di "una questione sovrana". "Se gli Stati Uniti ritengono che ci sia una minaccia missilistica, allora, naturalmente, sviluppano sistemi di difesa missilistica. Tutti i Paesi che hanno il potenziale per farlo lo fanno", ha commentato Peskov con i cronisti. Appena un paio di settimane fa, in occasione della visita a Mosca di Xi Jinping, Vladimir Putin aveva definito, insieme al suo omologo cinese, "profondamente destabilizzante" l'annuncio statunitense.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Agi
Ieri, 22:20
Netanyahu: "Israele controllerà l'intera Striscia di Gaza"
Agi
Ieri, 20:28
L'opposizione incalza la premier Meloni: "A Gaza è genocidio"
Agi
Ieri, 19:55