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Estero
Ha confessato il killer di Charlie Kirk. Trump: "Spero nella pena di morte"
Oggi 12-09-25, 17:53
AGI - La fuga dell'omicida di Charlie Kirk è finita. L'autore è il ventiduenne Tyler Robison, residente nello Utah. È stato arrestato ieri sera alle undici a St. George, vicino allo Zion National Park, quattrocento chilometri di distanza dal campus universitario dove l'attivista conservatore è stato ucciso. Indossava ancora la stessa felpa usata il giorno dell'uccisione e, poco dopo, ha confessato il delitto. "Un membro della famiglia di Tyler Robinson ha contattato l'ufficio dello sceriffo della contea di Washington per informarlo che Robinson aveva confessato loro, o alluso, che aveva commesso il fatto", ha spiegato il governatore dello Utah, Spencer Cox. "Un familiare ha affermato che Robinson negli ultimi anni era diventato più politicizzato" e poi ha spiegato di come "aveva menzionato di recente l'arrivo di Charlie Kirk alla Utah Valley University". Aveva poi confermato come Kirk "non gli piacesse" e come, secondo lui, "fosse pieno di odio e diffondesse quest'odio". "Non prevediamo altri arresti. Ha agito da solo. Ma le indagini continuano", ha proseguito Cox, il quale ha sottolineato che il sospetto non era uno studente del campus. "I social media oggi sono un cancro. Vi incoraggio a disconnettervi e stare con la vostra famiglia", ha concluso il governatore. L'annuncio di Trump La notizia della cattura era stata data dal presidente Donald Trump, durante un programma di Fox News. L'uomo pare sia stato consegnato da un familiare, forse è stato convinto dal padre a consegnarsi. Il tycoon ha già emesso la sua sentenza: "Spero in pena di morte". Trump è intervenuto nel programma Fox & Friends comunicando la svolta nelle indagini. "L'ho appreso 5 minuti fa", ha detto. "Una persona che sembra davvero essere il sospettato è in custodia. È stato consegnato da qualcuno molto vicino a lui". E ancora: "Kirk era una persona eccellente e non meritava quello che gli è successo". Le autorità locali, commenta il leader della Casa Bianca, "hanno fatto un ottimo lavoro, tutti hanno collaborato". "Tutto si è sistemato" ha concluso. BREAKING: President Trump says Charlie Kirk’s suspected assassin’s father helped turn him in. pic.twitter.com/3wbE1pnJcO — Fox News (@FoxNews) September 12, 2025 Le difficili indagini Del resto si sapeva quasi tutto di lui: come si era mosso, che arma avesse usato, quale fosse il movente (antifascista e pro-gender, a dar retta alle indiscrezioni non confermate) e si conosceva persino la sua faccia, grazie alle foto e ai video diffusi dalle autorità. Mancava solo un elemento: il nome. E adesso, forse, è arrivato anche quello. All'FBI erano arrivate, nelle scorse ore, più di 7.000 segnalazioni. Ma lo screenshot diffuso sui social non aveva aiutato: un giovane, magro, con una maglietta scura a maniche lunghe e con una bandiera americana sul petto, jeans, occhiali da sole, un cappellino da baseball blu e scarpe da ginnastica. Poteva essere chiunque. Che si sia arrivati a lui grazie all'aiuto di un familiare è una delle soluzioni più probabili di fronte a indagini complesse e senza grandi risultati. L'omicidio e le reazioni Alfiere della gioventù trumpiana, ora considerato un "martire" dalla destra americana, Charlie Kirk è stato ucciso mercoledì mentre partecipava a un dibattito pubblico in un'università dello Utah. Trump, che nell'immediatezza aveva accusato la "sinistra radicale", ora chiede moderazione e nonviolenza. Kirk "ha sostenuto la nonviolenza. È così che vorrei che la gente reagisse", ha detto dopo aver annunciato che avrebbe gli conferito la Medaglia Presidenziale della Libertà, la piu' alta onorificenza civile americana. L'omicidio è stato condannato all'unanimita' da tutto lo spettro politico americano. In tutti gli Stati Uniti, si sono tenute veglie funebri per rendere omaggio all'attivista. Nel campus di Orem, diverse centinaia di persone con cappelli rossi MAGA e bandiere americane in mano si sono radunate e hanno pregato in memoria del defunto. Il vicepresidente JD Vance, che aveva salutato Charlie Kirk come un "vero amico", ha annullato il suo viaggio per le commemorazioni dell'11 settembre a New York per incontrare la sua famiglia nello Utah. A dimostrazione della vicinanza con Kirk, Vance ha aiutato a trasportare la bara per qualche metro fino suo aereo governativo. L'aereo è poi volato a Phoenix, in Arizona, sede di Turning Point USA, il movimento giovanile co-fondato da Charlie Kirk nel 2012.
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