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Estero
Hamas condanna le azioni di Israele in Cisgiordania
Ieri 24-02-25, 08:52
AGI - Dopo il governo palestinese, anche Hamas ha condannato le operazioni militari portate avanti da Israele nella Cisgiordania occupata. Per il gruppo armato palestinese, la decisione di Israele di espandere le sue operazioni nel governatorato di Jenin e in altre parti del nord della Cisgiordania occupata rivela la sua "pericolosa intenzione di persistere nella guerra di sterminio". In una dichiarazione Hamas chiede inoltre di creare un "fronte unito" contro "le campagne di sfollamento forzato di Israele" che hanno colpito più di 40.000 residenti dei campi profughi di Jenin, Tulkarem, Nur Shams e Far'a. Il gruppo armato palestinese ha anche respinto una dichiarazione del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz - che ha affermato che l'esercito israeliano rimarrà nei campi profughi della Cisgiordania per il prossimo anno - definendola "un'illusione che non si avvererà". Per il ministero degli Esteri palestinese, il dispiegamento dei carri armati israeliani in Cisgiordania rappresenta "una grave escalation". La condanna arriva in una dichiarazione postata su X, in cui il ministero ha affermato che il dispiegamento di carri armati nella Cisgiordania occupata è una continuazione del "genocidio, dello sfollamento e dell'annessione" di Israele. I carri armati, insieme allo sfollamento forzato di 40.000 palestinesi e all'affermazione del ministro della Difesa israeliano Israel Katz che i palestinesi non potranno tornare alle loro case, rappresentano una "grave escalation". "Il Ministero rinnova il suo urgente appello alla comunità internazionale affinché intervenga immediatamente per frenare l'aggressione incontrollata di Israele", ha aggiunto la dichiarazione. I carri armati israeliani sono stati dispiegati ieri nella Cisgiordania occupata per la prima volta in più di 20 anni, mentre 40.000 palestinesi sono fuggiti dall'assalto israeliano ai campi profughi nel nord. Tregua e ostaggi Nonostante le tensioni delle ultime ore, Israele è fiducioso che Hamas acconsentirà a rilasciare altri ostaggi nell'ambito dell'attuale fase dell'accordo di tregua. A scriverlo è il Jerusalem Post. L'idea, già circolata nei giorni scorsi, è che la prima fase continui oltre i 42 giorni previsti. Secondo le fonti citate dal quotidiano, la proroga comporterebbe il rilascio di quattro uomini e di altre persone gravemente ferite, in cambio del prolungamento del cessate il fuoco durante il Ramadan. Il mese sacro dell'islam inizierà nella notte tra venerdì e sabato, quando dovrebbe scadere la fase 1 dell'intesa. La Casa Bianca, intanto, ha dichiarato di sostenere la decisione di Israele di ritardare il rilascio di 600 prigionieri palestinesi. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. "Dato il barbaro trattamento degli ostaggi da parte di Hamas, compresa l'orrenda sfilata delle bare dei bambini della famiglia Bibas per le strade di Gaza, la decisione di Israele di ritardare il rilascio dei prigionieri è una risposta appropriata", afferma una dichiarazione del portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Brian Hughes. "Il Presidente è pronto a sostenere Israele in qualsiasi linea d'azione scelga nei confronti di Hamas", aggiunge
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