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Cronaca
Il carcere di Monza è un inferno. Vita durissima per detenuti e poliziotti
Oggi 09-09-25, 14:47
AGI - Un "manicomio criminale" che scoppia, con camere assediate dalle cimici e dalla scabbia e per questo chiuse, detenuti che si fanno mettere in isolamento, in teoria la situazione peggiore che possa capitargli, pur di 'conquistare' un piccolo spazio che non hanno nelle celle zeppe, agenti della polizia penitenziaria più volte aggrediti negli ultimi tempi da reclusi con malattie psichiatriche che dovrebbero stare in luoghi di cura. È la situazione nella casa circondariale di Monza secondo il racconto di avvocati e sindacati dei poliziotti penitenziari. "Il quadro è allarmante e si sta aggravando ulteriormente per il sovraffollamento - spiega all'AGI l'avvocata Roberta Minotti che fa parte del direttivo della Camera Penale della citta' brianzola -. Molti detenuti con disturbi psichiatrici dovrebbero stare in strutture idonee che pero' non li possono accogliere nonostante ci sia una sezione dell'ospedale San Gerardo molto valida ma che non può far fronte a tutte le richieste. Così da un momento all'altro possono 'esplodere'". Le sezioni di prima accoglienza e quelle a monitoraggio sanitario ospitano persone 'fuori circuito', rendendo la gestione di questi reparti ancora piu' problematica, riferiscono le sigle sindacali degli agenti Sappe, Osapp, Uilpa e Ussp, spiegando che "alcuni detenuti, pur di non condividere celle sovraffollate e inadeguate, preferiscono chiedere volontariamente di essere messi in isolamento. Tutto ciò in violazione del rispetto della dignità della persona, la parità di trattamento e il diritto alla salute". I numeri allarmanti Nella relazione dei rappresentanti della Camera Penale seguita alla visita del nove agosto scorso, si dava atto che i detenuti a Monza sono 735 su una capacità di 411, con un tasso di affollamento del 184%. A quella data c'erano tredici camere chiuse per disinfestazione da cimici da letto. "Ma le disinfestazioni si ripetono in continuazione - dice il presidente regionale dell'Uilpa Domenico Benemia che lavora nella struttura -. Non si fa in tempo a sanificare un ambiente che subito bisogna ripartire con la bonifica di un altro. Noi agenti siamo troppo pochi e spesso capita che una persona che ha finito il proprio turno venga richiamata poche ore dopo per tornare a lavorare nel turno di notte. Siamo sfibrati, molti di noi non stanno bene". Gli stranieri detenuti erano 341 al 9 agosto, si legge nel dossier redatto dopo la visita del presidente della Camera Penale, Marco Negrini, con un tasso di crescita rispetto al 2024 del 46%. "Questo crea problemi soprattutto per quel che concerne i progetti educativi, la mediazione culturale e il dialogo, dal momento che il personale è insufficiente; spesso viene chiesta la collaborazione di agenti reclusi di nazionalità straniera per agevolare il dialogo con i nuovi giunti. Una mansione che non è però riconosciuta e, di fatto, è un aiuto volontario". Nel 2024 si sono registrati 13 casi di aggressione al personale e 23 di lesioni tra detenuti. Nei giorni scorsi, i sindacati, che definiscono il carcere di Monza "un manicomio criminale", hanno annunciato di essere pronti a proclamare lo stato di agitazione del personale, "riservandosi di avviare ulteriori iniziative di protesta e mobilitazione qualora non vengano forniti riscontri tempestivi e concreti" da parte dell'amministrazione penitenziaria, del Provveditorato e del ministero. Interpellata dall'AGI, la direttrice Cosima Buccoliero, alla quale avvocati e sindacati riconoscono capacita' e attenzione rispetto a una situazione che non dipende da lei, dichiara di non avere "nulla da aggiungere rispetto a quanto rappresentato" dai sindacati.
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