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Politica
Il Friuli Venezia Giulia agita il centro destra, resa dei conti sul terzo mandato
Oggi 19-05-25, 01:30
AGI - La crisi della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia 'agita' la maggioranza di governo a Roma, mentre Roberto Calderoli annuncia di aver pronta l'arringa difensiva del Terzo mandato per i governatori da portare oggi in Consiglio dei ministri. Il coup de theatre leghista da Trieste è arrivato nel pomeriggio di ieri, al termine di un vertice di maggioranza locale, cui hanno partecipato il presidente Massimiliano Fedriga, il coordinatore regionale del partito di via Bellerio, Marco Dreosto, il segretario di Fratelli d'Italia, Walter Rizzetto, di Forza Italia, Sandra Savino, e dell'Udc, Angelo Compagnon. Al termine della riunione gli assessori leghisti, della lista Fedriga e di Forza Italia hanno annunciato di aver rimesso le deleghe nelle mani del governatore leghista. Il contesto politico L'annuncio è avvenuto - per alcuni non è un caso - alla vigilia della riunione del Consiglio dei ministri che dovrebbe dare il via libera, con il solo parere favorevole di FdI e FI, alla legge trentina che annulla il divieto di terzo mandato per il presidente leghista della Provincia autonoma Maurizio Fugatti. Una norma che vorrebbe replicare - non lo nasconde - anche Fedriga, in Friuli, Regione a statuto speciale. Ma che gli alleati di governo osteggiano da tempo, come dimostrato nel caso dell'altro leghista, il veneto Luca Zaia, che non si potrà ricandidare alle regionali d'autunno. Le dichiarazioni di Calderoli "Mi auguro che non prevalgano gli aspetti politici, ma quelli tecnico o giuridici, in questo caso, anche costituzionali", dice Calderoli, anticipando le ragioni del 'no' leghista all'impugnatura della legge trentina, che sarà discussa nella riunione del Consiglio dei ministri, che, in programma alle 11, dovrebbe esaminare anche il decreto Infrastrutture 'caro' al vicepremier leghista Matteo Salvini. La posizione di Forza Italia e FdI Da sempre contraria a togliere il divieto del terzo mandato ai governatori Forza Italia, per il partito di Giorgia Meloni aveva parlato il capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, in un'intervista al veneto Gazzettino, chiarendo che FdI non è pregiudizialmente contraria alla legge trentina ma non vuole creare disparità con le Regioni a statuto ordinario, dopo la recente sentenza della Corte costituzionale che 'de facto' ha stoppato la ricandidatura di Vincenzo De Luca in Campania. Le riflessioni di Fedriga Per quanto riguarda il Friuli, Fedriga si è preso 48 ore di tempo per "riflettere". Martedì, in ogni modo, potrebbe incontrare la presidente Meloni, a Venezia, a margine del Festival delle Regioni. Il 'casus belli' friulano, secondo i leghisti, sarebbe una dichiarazione rilasciata dal ministro Luca Ciriani nei giorni scorsi. L'esponente di FdI avrebbe criticato l'inaugurazione, un anno dopo il taglio del nastro, di un ospedale nella sua città, Pordenone, chiedendone spiegazione al direttore generale dell'Asfo, Giuseppe Tonutti. Ciriani ha "di fatto aperto un'irresponsabile crisi di maggioranza", ha protestato il leghista Dreosto, le sue "parole rappresentano una forzatura rispetto all'equilibrio e all'autonomia della gestione regionale, mosse più da ambizioni politiche personali che da un reale interesse per il buon governo del territorio". La risposta di FdI Assai conciliante la risposta del coordinatore regionale di FdI, Walter Rizzetto, che ha parlato di "una situazione regionale certamente meritevole di attenzione", ma anche di "ottimo operato della giunta regionale e della stessa maggioranza" che, a suo giudizio, "deve proseguire sino alla sua naturale scadenza del 2028". E c'è chi ha fatto notare nella maggioranza che se Fedriga si dimettesse a breve, mandando la Regione al voto in anticipo rispetto alla scadenza del 2028, non avrebbe bisogno di una legge, nel caso fosse eletto, per fare il terzo mandato. Le dichiarazioni di Fedriga "In questo dibattito rifuggo da lotte di potere, voglio amministrare per la comunità che mi ha chiamato a farlo, con un buon consenso e con i risultati che abbiamo ottenuto - ha detto il leghista -. Adesso mi sono preso un po' di tempo per riflettere, ma non voglio entrare in queste dinamiche, in quella politica dei giochi di potere da cui mi sono sempre allontanato. Deciderò nei prossimi giorni".
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