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Politica
Il Governo impugna la legge della Toscana sul fine vita. Ira delle opposizioni, "è codardia"
Ieri 09-05-25, 20:46
AGI - Una scelta "codarda", "ipocrita". Di più: una "violenza" contro i malati terminali e le loro famiglie. La batteria delle opposizioni inizia a cannoneggiare Palazzo Chigi pochi minuti dopo la diffusione della notizia che il governo è intenzionato a impugnare la legge toscana sul fine vita, approvata l'11 febbraio di quest'anno e salutata dal presidente Eugenio Giani come "una legge di civiltà". I criteri della legge della regione Toscana Una norma che fissa i criteri per accedere al suicidio assistito, che devono sussistere contemporaneamente: la patologia irreversibile; la presenza di sofferenze fisiche o psicologiche che il paziente reputa intollerabili; la dipendenza del paziente da trattamenti di sostegno vitale; la capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli. La posizione del Governo A spingere l'esecutivo a impugnare la norma, su iniziativa del ministro delle Riforme Roberto Calderoli, è la convinzione che essa “esula in via assoluta dalle competenze regionali” e “lede le competenze esclusive dello Stato” in materia di ordinamento civile e penale e di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Le reazioni delle opposizioni La motivazione, tuttavia, non convince le opposizioni. Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, sostiene che il Consiglio regionale “ha il diritto e il dovere di disciplinare le modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie”. Dietro alla scelta dell'esecutivo, spiega ancora Magi, c'è la volontà di Giorgia Meloni di “fare propaganda sulle persone perseguitandole fin dentro il letto di morte”. Di atto “di ferocia ideologica contro le famiglie e i malati terminali” parla Angelo Bonelli di AVS. Il co-portavoce di Europa Verde sottolinea come “l'inerzia colpevole dell'esecutivo” condanni i malati “al dolore e all'accanimento terapeutico” nonostante le sentenze della Corte Costituzionale. Il riferimento alla Corte Costituzionale La Consulta aveva infatti fissato i criteri demandando al legislatore i dettagli organizzativi ed economici della legge, così come ricorda il presidente della Regione Toscana. “La nostra normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019”, spiega il governatore, definendo “paradossale” il fatto che, “invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte”. “Difenderemo con determinazione la nostra legge”, conclude Giani, “certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”. Il fronte parlamentare Il Movimento 5 Stelle propone di riprendere la battaglia sul fine vita in Parlamento, con le proposte già depositate: “Il nostro Paese ha bisogno di una legge sul fine vita”, spiegano in una nota i parlamentari pentastellati. Dal PD, però, si fa notare che a tenere bloccata la legge in Parlamento è la stessa maggioranza. “Da mesi, in Senato, sollecitiamo la discussione in commissione” e la calendarizzazione conseguente in Aula del ddl, presentato dal senatore PD Alfredo Bazoli, “testo peraltro già approvato alla Camera”, dice Francesco Boccia, presidente dei senatori dem. “La maggioranza, divisa, sta tenendo ostaggio il Parlamento” e questo, aggiunge, “non è accettabile: venga convocato al più presto il comitato ristretto e si cominci a lavorare”. La risposta della maggioranza Dura anche la segretaria del PD, Elly Schlein, che parla di “scelta ipocrita, cinica e codarda”: “Il Governo impugna la legge sul fine vita in Toscana, mentre con l'altra mano tiene bloccata la legge sul fine vita in Parlamento”. La maggioranza, con il responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, assicura tuttavia che il Parlamento legifererà sul tema “in tempi utili, necessari e possibili”. “Sicuramente la maggioranza di centrodestra in Parlamento lo farà prima delle maggioranze di centrosinistra che non l'hanno fatto negli ultimi anni e oggi strumentalmente sollevano il problema”, chiosa Donzelli.
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