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Cronaca
Il ministro Giuli inaugura le nuove sedi dell'Archivio di Stato di Barletta e Trani
31-03-2025, 19:36
AGI - Dopo anni di attese e polemiche, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, arriva a Barletta e Trani per inaugurare ufficialmente le nuove sedi degli Archivi di Stato. Un passaggio atteso da decenni, che segna la conclusione di una delle vicende più complesse nella storia recente degli istituti archivistici pugliesi. L'Archivio di Stato di Barletta: storia e rinascita L'idea di trasferire l'Archivio di Stato di Barletta dall'angusta sede di via D'Aragona all'ex Caserma Stennio risale al 1987. In un primo momento si era ipotizzato l'utilizzo di Palazzo della Marra, ma la scelta definitiva cadde sulla caserma, già convento dei Celestini, costruito attorno all'anno Mille, edificio più antico della città. L'edificio, conosciuto anche come ex convento della SS. Trinità, ha attraversato i secoli: sorto come Chiesa e Ospedale di San Lazzaro de' Leprosi, fu gestito dai Cavalieri di San Lazzaro, passò poi al clero di San Sepolcro, quindi ai Padri Celestini. Con l'arrivo dei francesi divenne caserma militare fino al Novecento, poi rudere degradato. Fu proprio l'allora direttore dell'Archivio di Stato di Bari, Giuseppe Dibenedetto, insieme a Michele Grimaldi, a rilanciare negli anni Ottanta l'idea di destinarlo a sede archivistica. Nel 2019 il Comune di Barletta regolarizzò la posizione giuridica dell'edificio e nel novembre 2020, grazie a 5 milioni di euro di fondi statali, partirono i lavori di restauro. I lavori, seguiti da Grimaldi e dall'attuale direttore Adriano Buzzanca, si sono conclusi nel 2022. Oggi la sede è pronta, con 4 chilometri lineari di scaffalature già occupati, e spazi attrezzati per attività divulgative e culturali. Dentro l'Archivio: documenti, memorie e identità L'Archivio di Stato di Barletta conserva l'Archivio Storico Comunale (1500-1970), il catasto dell'intera ex provincia di Bari (metà Ottocento–1960), i ruoli matricolari e le liste di leva di distretti militari da Barletta a Molfetta, i fondi della Pretura e dell'Ufficio di Conciliazione, oltre a documenti di enti soppressi e opere pie. Tra le carte spiccano anche testimonianze legate alla celebre Disfida di Barletta (1503), memoria fondativa della città, e alla peste del 1630, documentata anche attraverso il sepolcreto della Chiesa di Sant'Andrea, in cui furono sepolte decine di vittime. L'Archivio di Trani: giustizia e memoria sul porto A Trani, l'Archivio di Stato è ospitato dal 1856 nello storico Palazzo Valenzano, affacciato sul porto e costruito nel 1762 da Andrea Valenzano. Dal 1808, dopo il trasferimento del capoluogo a Bari, Trani mantenne il ruolo di capitale giudiziaria e con la legge borbonica del 1818 le venne assegnato l'Archivio Suppletorio. Dal 1856 Palazzo Valenzano ospita l'Archivio giudiziario e notarile, che conserva oggi circa 7 chilometri di documenti: carte della Sacra Regia Udienza Provinciale (1586-1808), atti del Tribunale (1855-1954), della Corte d'Assise (1857-1931) e la produzione notarile dei comuni del distretto (1498-1874). Trani resta ancora oggi uno dei riferimenti archivistici principali per la storia giuridica e amministrativa della provincia. La disputa Barletta-Trani: una contesa lunga vent'anni Il riconoscimento della sede provinciale ha scatenato negli anni una delle più accese dispute istituzionali della Bat. Da un lato Barletta, forte della delibera comunale del 2022, dall'altro Trani che ha sempre rivendicato la sua centralità giuridica. Il confronto è deflagrato al tavolo ministeriale, con i sindaci Cosimo Cannito e Amedeo Bottaro divisi, e si è protratto sui social tra dichiarazioni e accuse incrociate. Memorabile la polemica sul “patto tra gentiluomini” violato, secondo Bottaro, dall'omologo barlettano. Non meno dure le prese di posizione dei comitati cittadini. Nicola Losapio, presidente del Comitato “Trani per l'Archivio”, ha parlato di “impoverimento culturale per Trani”, mentre Alessandro Moscatelli ha definito il decreto ministeriale “assurdo e ibrido”, annunciando perfino l'intenzione di ricorrere al Tar per annullare il provvedimento. Alla fine, la mediazione è arrivata direttamente dal ministro Giuli: entrambe le sedi saranno autonome e provinciali, con pari dignità. Una nuova stagione per la memoria della Bat Con l'inaugurazione odierna, il sistema archivistico della Bat trova finalmente una sua sistemazione. Barletta e Trani, pur divise da decenni di dispute, ottengono entrambe il riconoscimento di sedi provinciali, pronte ad accogliere studiosi, cittadini e istituzioni. Un risultato che chiude una pagina tormentata e ne apre una nuova, dedicata alla valorizzazione dei patrimoni più preziosi del territorio.
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