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Il rapporto tra Prevost e Trump, quello scontro sui migranti. La Casa Bianca aveva puntato su Dolan
Oggi 09-05-25, 10:21
AGI - Donald Trump ha subito celebrato l'elezione del primo papa americano della storia, ma Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV, non era il candidato preferito dalla Casa Bianca, che invece aveva puntato sull'arcivescovo di New York Timothy Dolan. Il motivo era ben chiaro da giorni, da quando si erano fatti i nomi dei possibili candidati: Prevost ha espresso più volte critiche nei confronti di Trump, in particolare riguardo alle sue politiche migratorie. Durante il suo periodo come cardinale, il futuro Papa ha utilizzato i social media per esprimere il dissenso verso Washington. In un post pubblicato su X il 3 febbraio 2025, l'allora cardinale aveva condiviso un articolo di una rivista cattolica e intitolato "JD Vance ha torto: Gesù non ci chiede di classificare il nostro amore per gli altri", criticando implicitamente l'approccio selettivo dell'amministrazione Trump verso gli immigrati e le parole del vicepresidente che, nel giustificare le deportazioni di immigrati illegali, aveva citato la priorità nel dare sicurezza e amore ai propri cari e poi agli altri. In un altro post del 13 febbraio, Prevost aveva criticato direttamente le decisioni del governo Trump in materia di immigrazione, sottolineando la sua preoccupazione per le politiche adottate. Queste prese di posizione si allineano con la visione di Papa Francesco, che ha spesso enfatizzato l'importanza dell'accoglienza e della solidarietà verso i migranti. Prevost, avendo trascorso molti anni come missionario in Perù e avendo ottenuto la cittadinanza peruviana, ha sviluppato una sensibilità particolare verso le questioni sociali e migratorie e il suo ruolo arriva in un momento in cui la Casa Bianca sta portando avanti deportazioni di immigrati. La base Maga si è divisa: da un lato molti attribuiscono la prima volta di un papa americano all'"effetto Trump", e lo stesso presidente, sostengono alcuni commentatori, probabilmente si attribuirà una parte del merito. Ma l'ala dura del movimento trumpiano Maga non ha gradito la scelta. L'influencer Laura Loomer, molto ascoltata dal tycoon, ha bocciato Prevost, definito un "anti-Trump". Il presidente, però, al momento ha lanciato segnali di pace, parlando di "grande onore per il nostro Paese" e esprimendo entusiasmo per un futuro incontro con il nuovo Pontefice.
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