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Estero
India-Pakistan, accordo per il cessate il fuoco
Ieri 10-05-25, 19:09
AGI - È arrivato nella tarda mattinata italiana, un po' a sorpresa, l'annuncio di un cessate il fuoco totale e immediato tra India e Pakistan. A comunicarlo per primo è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con un post sulla sua piattaforma Truth Social, dove ha rivendicato la mediazione americana nella trattativa. “Dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, sono lieto di annunciare che India e Pakistan hanno concordato un CESSATE IL FUOCO TOTALE E IMMEDIATO”, ha scritto Trump. “Congratulazioni a entrambi i Paesi per aver dimostrato buon senso e grande intelligenza. Grazie per l'attenzione a questa vicenda!”. Poco dopo è arrivata la conferma ufficiale da parte del ministro degli Esteri pakistano, Ishaq Dar, attraverso un post su X (ex Twitter), che ha validato quanto anticipato dal presidente americano. Anche da parte indiana è giunta conferma dell'intesa, che sarebbe stata raggiunta direttamente tra le autorità militari dei due Paesi, senza l'intermediazione di organismi internazionali o altri attori diplomatici. “La cessazione del fuoco e delle azioni militari tra India e Pakistan è stata concordata direttamente tra i due Paesi”, ha spiegato una fonte del governo indiano, secondo cui il direttore generale delle Operazioni Militari di Nuova Delhi avrebbe parlato telefonicamente con il suo omologo pakistano. Durante la chiamata, i due ufficiali avrebbero stabilito i termini dell'accordo, decidendo di fermare “ogni fuoco e azione militare” a partire dalle ore 17:00 ora locale (le 13:30 in Italia). Il ministro degli Esteri indiano, Vikram Misri, ha confermato ufficialmente la tregua, sottolineando che l'intesa è frutto di una volontà comune di ridurre le tensioni e riportare la calma lungo il confine. “L'accordo è stato raggiunto in modo diretto tra i due Paesi, con il coinvolgimento esclusivo delle rispettive autorità militari”, ha dichiarato Misri, aggiungendo che è previsto un nuovo incontro tra i direttori generali delle operazioni lunedì prossimo. Negli ultimi giorni, India e Pakistan erano tornati a un livello di scontro militare preoccupante, con scambi di artiglieria lungo la Linea di Controllo in Kashmir e un'escalation che aveva fatto temere un nuovo ciclo di violenze. Il cessate il fuoco rappresenta quindi un importante passo verso la de-escalation, anche se rimangono in sospeso molte altre questioni, a partire dalla storica contesa sul Kashmir. Nonostante il ruolo rivendicato dagli Stati Uniti, fonti indiane hanno precisato che “non è stata presa alcuna decisione di tenere colloqui su altre questioni in nessun altro luogo”, lasciando intendere che, per ora, il dialogo resta circoscritto alla gestione militare sul campo. Parigi, "il cessate il fuoco scelta responsabile" "Il cessate il fuoco è una scelta responsabile", ha affermato il ministro degli Esteri francese, che ha sottolineato "la necessità di continuare la lotta contro i gruppi terroristici. Accolgo con favore il cessate il fuoco annunciato oggi tra India e Pakistan, che è una scelta responsabile - ha dichiarato Jean-Noee Barrot su X -. La Francia incoraggia le parti a garantire un cessate il fuoco duraturo e sottolinea la necessita' di continuare la lotta contro i gruppi terroristici". Riaperto lo spazio aereo Il Pakistan ha riaperto il suo spazio aereo dopo l'accordo di cessate il fuoco con l'India, ha dichiarato la Pakistan Airports Authority (PAA). "Lo spazio aereo del Pakistan è stato completamente riaperto a tutti i tipi di voli", si legge in una dichiarazione. Giorni di violenze e tensioni crescenti India e Pakistan si stavano sempre più avvitando in una spirale di tensione e violenza: Islamabad alle prime ore dell'alba ha lanciato missili contro basi indiane in Kashmir e Punjab dopo aver accusato Delhi di aver lanciato nella notte sei missili contro tre delle sue basi aeree. È da mercoledì che i due Paesi, entrambi dotati di armi nucleari, si scambiano colpi. A scatenare la nuova crisi è stato un attacco terroristico nel Kashmir indiano il mese scorso, che è costato la vita a 26 turisti indiani, e che Delhi ha attribuito all'organizzazione terroristica pakistana Lashkar-e-Taiba. Il governo indiano aveva promesso una ritorsione e mercoledì ha lanciato attacchi aerei su alcuni siti in territorio pakistano. Da allora lungo la Linea di Controllo, il confine di fatto tra i due Paesi nemici, si sono susseguiti scontri a fuoco e attacchi con missili e droni. Si tratta della crisi peggiore degli ultimi decenni e più di 50 civili sono rimasti uccisi. Reazioni internazionali e diplomatiche Dalla comunità internazionale era arrivato l'appello alla moderazione e diversi Paesi si sono offerti di aiutare le parti a dialogare. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha parlato al telefono con gli omologhi, il pakistano Ishaq Dar e l'indiano Subrahmanyam Jaishankar, e "sottolineando che entrambe le parti devono individuare metodi per ridurre l'escalation e ristabilire una comunicazione diretta per evitare errori di valutazione". Poi è arrivato l'annuncio di Trump che ha confemato il ruolo importante della Casa Bianca nella vicenda. Anche la Cina aveva esortato "con forza" Delhi e Islamabad "a dare priorità alla pace e alla stabilità, a mantenere la calma e la moderazione, a tornare sulla strada della risoluzione politica attraverso mezzi pacifici e a evitare di intraprendere azioni che possano aumentare ulteriormente le tensioni". Dal G7, infine, era partito un appello a una "de-escalation immediata" e alla "massima moderazione".
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