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Tecnologia
La città giapponese che vuole limitare l'uso dello smartphone a 2 ore al giorno
30-08-2025, 17:35
AGI - La città giapponese di Toyoake, 69.000 abitanti alla periferia di Nagoya, ha presentato al consiglio municipale una proposta di ordinanza che invita i residenti a limitare l’uso dello smartphone a due ore al giorno al di fuori di lavoro o scuola. L’ordinanza, che non prevede sanzioni ed è quindi solo indicativa, ha già acceso il dibattito in un Paese altamente tecnologico come il Giappone, dove questi dispositivi sono ormai onnipresenti. Se approvata, scrive The Mainichi, entrerà in vigore dal primo ottobre. Il sindaco Masafumi Koki ha chiarito che non si tratta di “imporre obblighi o ridurre le libertà individuali”, ma di offrire un’occasione per riflettere. "Spero che questa sia l’opportunità per ogni famiglia di discutere del tempo trascorso sugli smartphone e degli orari in cui vengono usati", ha spiegato, citato dal portale nipponico. Secondo il Comune, l’uso eccessivo degli smartphone nel tempo libero incide negativamente sia sui bambini sia sugli adulti. Per questo la proposta stabilisce anche limiti orari: fino alle 21 per i bambini delle elementari e fino alle 22 per studenti più grandi. L’obiettivo dichiarato è ridurre i casi di giovani che, dipendenti dal telefono, arrivano a non frequentare la scuola e a isolarsi in casa. Il sindaco ha sottolineato che il problema riguarda anche molti adulti, che sacrificano sonno e tempo in famiglia pur di rimanere connessi. "Abbiamo scelto la forma dell’ordinanza per dare un segnale forte e spingere i cittadini a prendere sul serio la questione", ha detto Koki, che ha lasciato la porta aperta a emendamenti. Le reazioni (contrastanti) La proposta ha raccolto oltre molti commenti da cittadini: circa l’80% ha espresso contrarietà, con osservazioni come "il Comune non ha diritto di limitare la libertà dei residenti" o "Non serve un’ordinanza per questo". Alcuni però si sono detti favorevoli: "Ho osservato da tempo il problema della dipendenza da smartphone e spero che il provvedimento venga approvato". Online non sono mancate neppure le facili ironie: "Due ore non bastano nemmeno per guardare un film". Secondo la Bbc, il sindaco ha dovuto chiarire che l’uso “funzionale” del telefono (guardare video mentre si cucina o ci si allena, studiare online o prepararsi per un torneo di e-sport) non rientrerebbe nel conteggio delle due ore. Il contesto giapponese conferma che la questione è tutt’altro che marginale: un sondaggio dell’Agenzia per l’infanzia e le famiglie del 2024 rilevava che i giovani giapponesi passano in media cinque ore al giorno online durante la settimana, e circa il 65% dei bambini di 10 anni possiede già uno smartphone Il precedente La misura di Toyoake è senza precedenti a livello comunale, ma non del tutto isolata. Nel 2020 la prefettura di Kagawa aveva introdotto limiti analoghi per i videogiochi: massimo 60 minuti al giorno nei giorni scolastici e 90 nei festivi, con un 'coprifuoco digitale' alle 21 o alle 22 a seconda dell’età. Anche in quel caso non erano previste sanzioni e il rispetto delle regole era affidato ai genitori. La norma era stata contestata in tribunale, ma nel 2022 un giudice ne aveva confermato la costituzionalità. La bozza sarà esaminata in commissione e messa ai voti il 22 settembre, ultimo giorno della sessione consiliare.
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