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Estero
La Francia torna al 'bagno penale' in Guyana
Oggi 20-05-25, 07:16
AGI - La Francia costruirà un nuovo carcere di massima sicurezza nella sua regione d'oltremare della Guyana francese, destinato a ospitare trafficanti di droga e detenuti pericolosi. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Gérald Darmanin in un'intervista a Le Journal du Dimanche (JDD), durante una visita, nei giorni scorsi, nel paese sudamericano. La struttura, dal costo stimato di 400 milioni di euro, sorgerà in una zona isolata della foresta amazzonica, nella regione nord-occidentale di Saint-Laurent-du-Maroni, e potrebbe entrare in funzione già nel 2028. Avrà una capienza di 500 detenuti, con un'ala separata per i soggetti considerati più pericolosi. Dettagli del progetto In visita in Guyana, Darmanin ha chiarito che l'ala di massima sicurezza - una sessantina di posti - sarà riservata a detenuti locali, e non accoglierà prigionieri trasferiti dalla Francia. "C'è già abbastanza criminalità in Guyana e nelle Antille", ha dichiarato ai giornalisti. Il progetto ha suscitato però forti reazioni tra gli amministratori locali e la collettività territoriale, che parlano di un ritorno al "bagno penale", evocando la storia carceraria della città. Contesto storico Saint-Laurent-du-Maroni, oggi snodo cruciale del traffico di droga nella regione, fu infatti il porto d'ingresso della colonia penale dove vennero deportati migliaia di detenuti francesi tra il 1850 e il 1938. La nuova struttura sorgerà a pochi chilometri dal centro urbano e servirà anche ad alleggerire il sovraffollato carcere di Rémire-Montjoly, che ospita attualmente 1.100 detenuti a fronte di una capienza di 614 posti. Impatto sulla criminalità In proporzione, la Guyana francese è il dipartimento più colpito
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