s

Estero
La Groenlandia oggi al voto, tra ambizioni di indipendenza e l'ombra di Trump
11-03-2025, 20:41
AGI - Indipendenza, sì, ma quando? Oggi i groenlandesi voteranno per le elezioni legislative, un momento fondamentale per stabilire quando rompere i legami con la Danimarca, l'attuale potenza tutelare, senza cadere nelle grinfie di Donald Trump. L'insistenza, a volte minacciosa, del presidente americano nel voler prendere possesso della Groenlandia ha dato impulso alle aspirazioni indipendentiste dei 57.000 abitanti del territorio, molti dei quali affermano di non voler essere né danesi né americani, ma groenlandesi. "Donald Trump ha in un certo senso rilanciato la questione dell'indipendenza", spiega la politologa Maria Ackren dell'Università della Groenlandia "Non si tratta di una novità per i groenlandesi, ma ora fornisce ai decisori e ai politici groenlandesi uno stimolo per raggiungere forse obiettivi che fino a ora non erano possibili". La questione ha occupato un posto importante nella campagna elettorale, tra temi come l'istruzione, gli affari sociali, la pesca (che costituisce il 90% delle esportazioni dell'isola) e il turismo. La modernizzazione Quasi tutti i partiti politici vorrebbero che il vasto territorio ghiacciato, 50 volte più grande della Danimarca ma 100 volte meno popolato, volasse da solo. Le numerose gru che svettano sopra Nuuk, la capitale, testimoniano una rapida modernizzazione che ha reso vulnerabile una parte della popolazione, in larga maggioranza Inuit, dedita alla caccia e alla pesca. Visibile a occhio nudo, la miseria sociale si ritrova anche nelle statistiche: un tasso di suicidi tra i più alti al mondo, un numero di aborti superiore a quello delle nascite, una speranza di vita inferiore ai 70 anni per gli uomini. Sebbene il desiderio di indipendenza sia ampiamente condiviso, i partiti politici che competono per i 31 seggi del Parlamento non sono d'accordo sui tempi. Tra i più impazienti, il partito nazionalista Naleraq (opposizione), molto visibile durante la campagna, chiede che il processo di indipendenza inizi al più presto. Nelle precedenti elezioni del 2021 aveva ottenuto il 12% dei voti. "L'interesse che stiamo riscontrando, non solo negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo, è a nostro favore", dice Juno Berthelsen, una delle candidate di punta "Possiamo azzardare una stima: ciò avverra' in uno o due cicli elettorali - di quattro anni ciascuno - ma dipenderà da come andranno i negoziati tra Groenlandia e Danimarca". Il programma di indipendenza Colonizzata dai danesi più di tre secoli fa, l'isola artica ha ottenuto l'autonomia nel 1979, ma le funzioni di sovranità (affari esteri, difesa) competono ancora a Copenaghen. Grazie a una legge del 2009, i groenlandesi possono avviare autonomamente il processo di indipendenza, che prevede la negoziazione di un accordo con la Danimarca, che deve poi essere approvato tramite referendum in Groenlandia e tramite una votazione nel parlamento danese. Le due componenti della coalizione uscente, Inuit Ataqatigiit (IA, il partito verde di sinistra del primo ministro Mute Egede) e Siumut (il partito socialdemocratico), hanno meno fretta, ma potrebbero esserci divisioni interne. Chiedono che il territorio raggiunga prima una certa sostenibilità economica, dato che gli aiuti annuali di circa 530 milioni di euro erogati da Copenaghen rappresentano un quinto del suo PIL. "Le discussioni sull'indipendenza sono ancora sul tavolo. Questo è l'obiettivo finale per molti di noi in Groenlandia, ma ci vorranno 10, 20 anni o più", afferma Aaja Chemnitz, membro dell'IA e uno dei due rappresentanti della Groenlandia nel Parlamento danese "È importante parlare dello sviluppo economico della Groenlandia e di come realizzarlo in modo molto più sostenibile". Il capo di Siumut, Erik Jensen, ministro delle Finanze uscente, è seccato dal fatto che la questione dell'indipendenza abbia eclissato, almeno nei media stranieri e danesi, quelli legati alla vita quotidiana delle persone. "Anche l'indipendenza è un aspetto importante del nostro programma, ma qui in Groenlandia tutti parlano di salute, scuole e asili nido", dice. Nelle strade ventose di Nuuk, gli abitanti oscillano tra il desiderio di evasione e il realismo economico: lo sfruttamento delle risorse minerarie dell'isola, spesso presentato come un nuovo trampolino di lancio finanziario, è ancora in fase embrionale.
CONTINUA A LEGGERE
0
0
0
Guarda anche
Libero Quotidiano
