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Estero
La missione di Xi Jinping in Cambogia
17-04-2025, 06:51
AGI - Il presidente della Cina, Xi Jinping, ha difeso questo giovedì la cooperazione nella catena di approvvigionamento globale durante il suo viaggio in Cambogia, il paese del Sud-est asiatico più colpito dai dazi aggiuntivi imposti dagli Stati Uniti, che lo accusano di fungere da punto di transito per prodotti cinesi. In un articolo pubblicato oggi sul quotidiano Khmer Times, Xi ha sottolineato la necessità di “proteggere congiuntamente il sistema multilaterale del commercio”, inclusa la “cooperazione nelle catene di approvvigionamento”, senza menzionare esplicitamente gli Stati Uniti. Il leader cinese è stato accolto oggi al suo arrivo a Phnom Penh dal re Norodom Sihamoni, nell'ultima tappa del suo tour di questa settimana nel Sud-est asiatico, che ha incluso visite precedenti in Vietnam e Malesia. La Cambogia è uno dei paesi della regione con cui la Cina mantiene una relazione diplomatica ed economica tra le più strette, e si prevede la firma di vari accordi bilaterali. Dazi altissimi Importante esportatore di abbigliamento e calzature verso gli Stati Uniti, la Cambogia è stata colpita da dazi pari al 49% da parte di Washington, il secondo più alto al mondo dopo quello imposto al Lesotho (50%), prima che il presidente statunitense, Donald Trump, decidesse la scorsa settimana di sospendere per 90 giorni l'applicazione dei dazi. Phnom Penh cerca di approfittare di questa sospensione per negoziare con Washington una possibile riduzione delle tariffe. Mercoledì, il ministro cambogiano del Commercio, Cham Nimul, e il vice primo ministro, Sun Chanthol, hanno concordato, durante una riunione virtuale con il rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Jamieson Green, di mantenere il dialogo per raggiungere una “relazione commerciale equa ed equilibrata”, secondo un comunicato ufficiale. I rapporti tra Pechino e Phnom Penh La Cina è un partner chiave per la Cambogia, nonché il suo principale creditore, e il gigante asiatico ha investito miliardi di dollari in progetti infrastrutturali come aeroporti, ponti e strade. Tra i progetti per i quali Phnom Penh cerca il sostegno finanziario di Pechino spicca la costruzione di un canale fluviale che colleghi la capitale con la costa della provincia cambogiana di Kep, nel sud del paese, con un costo stimato di circa 1,7 miliardi di dollari, che permetterebbe l'accesso al Mar Cinese Meridionale. “La trappola del debito cinese è inevitabile, poiché la crescita economica della Cambogia è ostacolata dalla corruzione diffusa e dalla mancanza di trasparenza, fattori che non scoraggiano la Cina”, ha dichiarato all'agenzia Efe la politica cambogiana dell'opposizione Mu Sochua. L'oppositrice, che vive in esilio, ha anche sottolineato la “crescente influenza politica e militare della Cina in Cambogia”, citando come esempio la base navale di Ream, nella provincia meridionale di Sihanoukville, che Pechino ha aiutato a ristrutturare e ampliare e che è stata reinaugurata dieci giorni fa. La Cina nega che la base verrà utilizzata a fini militari, in contrasto con quanto affermato da vari esperti, secondo i quali si tratta di una struttura situata in una posizione strategica vicino al conteso Mar Cinese Meridionale, dove Pechino rivendica il controllo e la sovranità su territori contesi con paesi come Vietnam, Filippine, Malesia e Brunei.
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