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Estero
La SIM per l'attentato a Caruana Galizia fu testata mesi prima
Oggi 15-05-25, 14:38
AGI - La sim usata per attivare l'autobomba che ha ucciso la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia sarebbe stata testata nove mesi prima dell'omicidio. A rivelare i dettagli sono due agenti dell'FBI che stanno partecipando alle indagini. A dare la notizia è il Times of Malta che segue il processo a tre settimane dal suo inizio. Gli agenti speciali William Shute e Richard Fennern, che hanno partecipato all'analisi cellulare del caso, hanno testimoniato che la scheda SIM è stata attivata tre volte nel 2017: il 10 gennaio, poi il 21 agosto e infine, alle 14.58 del 16 ottobre, ha innescato la bomba che ha fatto esplodere l'auto del giornalista. Giovedì hanno testimoniato nel processo in corso contro Robert Agius, TaMaksar, e il suo socio Jamie Vella, accusati di aver fornito la bomba che ha ucciso Caruana Galizia. Gli agenti hanno spiegato di aver collaborato con Vodafone per identificare i telefoni cellulari in servizio a Bidnija, dove è esplosa la bomba, concentrandosi sull'attività cellulare tra le 14.50 e le 15.00 del giorno dell'omicidio. Durante quella finestra di 10 minuti, 53 dispositivi erano "agganciati" alla torre più prossima al luogo dell'esplosione, ma solo uno non era attivo a fine giornata. Questo dispositivo era stato attivo per breve tempo il 21 agosto 2017 e di nuovo il 10 gennaio 2017. Alle 14.58 del 16 ottobre 2017, questo dispositivo ha ricevuto un messaggio in entrata da un numero di cellulare che terminava con -4366. Gli esperti hanno spiegato che dopo la ricezione del messaggio di testo, il dispositivo si è immediatamente disconnesso dalla torre di telefonia cellulare. Il messaggio proveniva da un telefono probabilmente localizzato in mare aperto e il messaggio è stato poi decodificato come #REL1=ON e gli investigatori hanno stabilito che si trattava del messaggio che ha fatto esplodere la bomba. Il processo Il processo per l'omicidio di Daphne Caruana Galizia vede imputati i fratelli Agius, Jamie Vella e George Degiorgio, accusati di aver fornito l'esplosivo e organizzato l'attentato. Keith Schembri, ex capo di gabinetto del governo maltese, è accusato di aver passato informazioni riservate agli esecutori. La morte della giornalista avvenuta il 16 ottobre 2017 nei pressi della sua abitazione ha suscitato una forte mobilitazione pubblica a livello nazionale e internazionale. La giornalista curava un blog molto seguito sull'isola dove denunciava i casi di corruzione nel paese, tanto che dopo la sua morte il governo guidato dal laburista Joseph Muscat fu costretto alle dimissioni.
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