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Politica
Le reazioni dei partiti della maggioranza al piano per il riarmo dell'Europa
04-03-2025, 18:02
AGI - Ottocento miliardi di euro per riarmare l'Europa? No, grazie. La Lega boccia "la potenza di fuoco" che vuole lanciare la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. "Vuole riarmare l'Europa lasciando la possibilità agli Stati di fare debito per comprare armi. È questa la via maestra per lasciare ai nostri figli un continente in pace?", si chiede Salvini. Per il partito di via Bellerio si tratta di una "deriva bellicista". Giorgia Meloni con i suoi predica calma, la linea di Fratelli d'Italia è quella di evitare ulteriori fughe in avanti, come ha spiegato il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti. Per il partito di via della Scrofa il principio di arrivare a una difesa comune è sacrosanto ma occorre vedere come verrà declinato. "Come si spendono questi 800 miliardi? Come vengono indirizzati?", gli interrogativi che si rilanciano i 'big' dietro le quinte. Per il copresidente dei Conservatori al Parlamento Europeo, Nicola Procaccini, "la spesa militare è sviluppo". "Il piano 'ReArm Europe' delineato nella lettera della presidente von der Leyen ha il merito di passare finalmente dalla mera enunciazione di principio a strumenti concreti per rafforzare il quadro degli investimenti europei nella difesa", dice il capodelegazione di FdI-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza che guarda all'aspetto positivo dell'annuncio di oggi: "Particolarmente importante per l'Italia la possibilità di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di stabilità, che consentirà finalmente di scomputare i maggiori investimenti richiesti dai parametri deficit/Pil". La sospensione del Patto di stabilità sarà permesso per un massimo dell'1,5% del Pil annuo per ogni Stato membro, per un massimo di quattro anni, ha specificato un alto funzionario Ue. Ma restano ancora dei punti da chiarire. "Cosa si fa con questi soldi? Si foraggia l'industria francese?", si chiede un altro esponente di Fratelli d'Italia. L'obiettivo nella maggioranza resta comunque quello di attendere il Consiglio europeo straordinario dove - si ribadisce in FdI - la premier Giorgia Meloni potrebbe giocare un ruolo fondamentale di ponte tra Ue e gli Stati Uniti. L'attesa è per capire, tra l'altro, se la proposta di un vertice Ue-Usa può essere realizzabile, rimarcare la necessità di una ricucitura per arrivare a risultati concreti sulla pace in Ucraina, al di là delle iniziative - positive o non - di singoli Paesi europei. Ma per la Lega che ha gia' 'trasformato' i gazebo del fine settimana in un appuntamento per la pace le prospettive indicate da Bruxelles vanno in una direzione opposta a quella necessaria in questo momento. "Ci opporremo in ogni modo all'esercito 'Ursula'", annuncia il leghista Claudio Borghi. "Per Ursula von der Leyen gli stati europei possono fare debito solo per armarsi", dice Salvini. Ed ancora: "Qualcuno a Bruxelles non ha capito il cambio di paradigma che di ora in ora muta". "Spero che la piazza di Salvini non sia contro la difesa comune", taglia corto il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi. Resta il fatto che tutte le forze politiche che sostengono l'esecutivo restano sul no all'invio di soldati europei avanzata dalla Francia e dalla Gran Bretagna. "L'Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è una cosa molto complessa nella realizzazione", ha spiegato ieri la presidente del Consiglio, "la mia linea è che sto con l'Italia, per l'Europa e con l'Occidente". Il dossier sull'Ucraina pero' viene affrontato con una postura differente. "Sono passati mezzo milione di morti e centinaia di miliardi di euro, investiti non in sanità, in scuole, "ma in armi. E c'è stallo, anzi se qualcuno sta avanzando non è l'Ucraina", è il 'refrain' del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Intanto le opposizioni sono tornate a chiedere che la premier riferisca in Aula sulla politica internazionale. La segretaria Pd, Elly Schlein, pone un alt al piano di Ursula von der Leyen: "Non è - afferma - la strada che serve all'Europa. All'Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse". Per il Movimento 5 stelle il piano della presidente della Commissione Ue "è folle". "Ursula Von der Leyen è inadeguata e pericolosa", attacca Nicola Fratoianni di Avs. "Lega, Avs e 5s sono per la resa dell'Ucraina e contro la costruzione di un esercito europeo. Meloni è in bilico cosi' come Schlein sul fronte opposto. Adesso ci sarà da approvare o meno il piano della von der Leyen, cosa faranno le due coalizioni? Che ci piaccia o meno il bipolarismo italiano è morto. Potrà ancora rimanere li' a imputridire per un po', ma non per molto" prova a sintetizzare il leader di Azione, Carlo Calenda.
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