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Cronaca
L'Ercole ritrovato: a Pompei riaffiora l'affresco in una villa suburbana
Oggi 16-12-25, 12:29
AGI - La Villa suburbana di Civita Giuliana, sito archeologico a nord di Pompei, si riappropria di un frammento di affresco trafugato anni addietro da uno dei suoi ambienti di culto raffigurante Ercole bambino nell'atto di strozzare i serpenti. L'affresco era un tempo collocato nello spazio di una lunetta superiore della parete di fondo dell'ambiente, poi asportata da tombaroli. Il reperto proviene da una collezione privata negli Stati Uniti. Nel 2023, nell'ambito di un procedimento penale della procura di Roma, grazie alla collaborazione tra il Comando Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri di Roma e le autorità degli Stati Uniti, ne è stata disposta l'assegnazione al Parco Archeologico di Pompei. La vicenda si inserisce in una serie di azioni che il Parco sta conducendo dal 2017 insieme alla procura di Torre Annunziata, una collaborazione strategica che ha permesso non solo di riportare alla luce testimonianze storiche di eccezionale importanza, ma anche di contrastare il sistematico saccheggio condotto da anni di attività criminale nell'area, che ha causato la distruzione irreversibile di preziosi dati scientifici. Il ritrovamento del sacello e il rientro dei reperti Nell'ambito di questa collaborazione, gli scavi archeologici condotti nel sito di Civita Giuliana tra il 2023 e il 2024 avevano portato all'individuazione di un ambiente a pianta rettangolare con funzioni rituali, identificato come un possibile sacello o sacrarium. Il sacello presentava un basamento quadrangolare ed era stato quasi completamente spogliato della sua decorazione dai tombaroli, inclusi 12 pannelli figurati e la lunetta affrescata superiore, di cui il frammento recuperato sarebbe pertinente. La restituzione dell'opera si inserisce in una più ampia operazione che ha permesso il rientro in Italia di 129 reperti, nell'ambito del Protocollo siglato tra il District Attorney della Contea di New York e il governo italiano. Accertata la provenienza pompeiana dell'affresco, la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ne ha disposto l'assegnazione al Parco Archeologico di Pompei. L'identificazione e il significato dell'affresco di Ercole Grazie a successive indagini approfondite, a cura dei funzionari del Parco impegnati nello scavo extraurbano, e al confronto con informazioni acquisite, è stato possibile identificare con assoluta certezza l'affresco come proveniente dal sacello di Civita Giuliana. Nel dettaglio, l'affresco raffigura Ercole in fasce mentre strozza i serpenti alla presenza di Zeus e Anfitrione, un episodio che non fa parte delle 12 fatiche che il mito racconta, ma ne è un presagio. Poiché le pareti del sacello presentano traccia di altri 12 pannelli figurati, staccati clandestinamente, si può ragionevolmente ipotizzare che il tema dei pannelli sottratti fosse costituito proprio dalle 12 fatiche di Ercole. Sono in corso analisi e indagini sul pannello per una futura ricollocazione, all'interno del processo di valorizzazione e fruizione del sito archeologico di Civita Giuliana. Indagini proseguiranno per rintracciare gli altri affreschi sottratti dal sacello. Il valore del contesto archeologico "Un reperto archeologico possiede valore non soltanto per la sua materialità, ma soprattutto per ciò che può raccontare sul passato. Ogni oggetto rinvenuto in uno scavo è una testimonianza storico-culturale preziosa, perché il suo significato dipende dal contesto in cui è stato trovato. Quando un reperto viene rubato, questo legame con il suo contesto originario si spezza irrimediabilmente. Anche se l'oggetto rimane integro dal punto di vista fisico, perde gran parte del suo valore scientifico. Per questo rubare un reperto significa sottrarre a tutti noi una parte di conoscenza e cancellare un frammento della storia dell'umanità" spiega il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel. "Questo ritrovamento è l'ennesimo frutto della collaborazione sinergica tra il Parco Archeologico di Pompei e la procura, rivelatasi uno straordinario strumento non solo per riportare alla luce reperti archeologici di eccezionale importanza, ma anche per interrompere l'azione criminale di soggetti che per anni si sono resi protagonisti di un sistematico saccheggio dell'enorme patrimonio archeologico custodito nella vasta area della villa romana di Civita Giuliana, recuperando preziose testimonianze storiche e restituendole alla fruizione della collettività" aggiunge il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso. Esposizione futura L'affresco sarà esposto da metà gennaio all'Antiquarium di Boscoreale, che già ospita una sala dedicata ai rinvenimenti di Civita Giuliana.
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