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Estero
L'eterna e sanguinosa rivalità tra India e Pakistan
Oggi 30-04-25, 12:37
AGI - L'India e il Pakistan sono sull'orlo di un nuovo conflitto che fa paura ai civili del Kashmir, ma non solo. In realtà in quella regione travagliata, la storia rischia drammaticamente di ripetersi: Nuova Delhi e Islamabad sono rivali da più di 70 anni, intrattenendo relazioni conflittuali sin dalla loro indipendenza nel 1947, intervallate da diverse guerre e periodi di forte tensione. Le due potenze nucleari stanno attraversando una nuova crisi dopo l'attacco che ha ucciso 26 persone il 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir controllato dall'India, l'attacco più mortale contro i civili in oltre 20 anni nella regione. Nuova Delhi ha incolpato Islamabad, che ha immediatamente negato. Da allora, i due Paesi hanno adottato una serie di sanzioni reciproche e i loro soldati si sono scambiati colpi d'arma da fuoco per sei notti consecutive lungo la linea di controllo (Loc). L'ultimo episodio di una lunga storia travagliata tra i due paesi. La prima sanguinosa spartizione Nella notte tra il 14 e il 15 agosto 1947, il viceré dell'India, Lord Louis Mountbatten, dichiarò la fine di due secoli di dominio britannico sul subcontinente indiano. L'ex colonia era allora divisa in due stati: l'India, a maggioranza indù, e il Pakistan, a maggioranza musulmana, a sua volta formato da due territori distanti diverse migliaia di chilometri. Questa spartizione costrinse quasi 15 milioni di persone a spostarsi: i musulmani verso il territorio pakistano, gli indù e i sikh nella direzione opposta. Ciò causò rivolte e massacri che causarono un milione di vittime. Nell'autunno del 1947 scoppiò la prima guerra indo-pakistana per il controllo del Kashmir, che fu annesso all'India. Nel 1948, una risoluzione Onu prevedeva un referendum sull'autodeterminazione, ma rimase lettera morta a causa del rifiuto di Nuova Delhi. Il 1 gennaio 1949 fu dichiarato un cessate il fuoco lungo una "linea di controllo" (LoC) di 770 km che divideva il Kashmir in due parti: il 37% apparteneva al Pakistan - l'Azad Kashmir - e il 63% all'India, lo stato di Jammu e Kashmir. Nonostante questo accordo, entrambi gli stati continuarono a rivendicare la sovranità sull'intero territorio. Due nuove guerre nel 1965 e nel 1971 Tra agosto e settembre del 1965, il conflitto fu riacceso dall'intrusione nel Kashmir indiano di un migliaio di separatisti sostenuti dal Pakistan. Questa seconda guerra indo-pakistana, che causò migliaia di morti da entrambe le parti, si concluse con la mediazione sovietica. All'inizio del 1971, il Pakistan invio' truppe nella parte orientale del suo territorio, il Bengala Orientale, per reprimere un movimento separatista. Il conflitto si concluse nove mesi dopo, in seguito all'intervento dell'esercito indiano e a quasi 3 milioni di morti, con l'indipendenza di quello che sarebbe diventato il Bangladesh. L'insurrezione separatista nel 1989 Alla fine del 1989, gli insorti che chiedevano l'indipendenza o l'annessione del Kashmir indiano al Pakistan si scontrarono con l'esercito di Nuova Delhi. Presa di mira dai ribelli, la popolazione indù fuggì in altre regioni dell'India. Da allora, l'India ha regolarmente accusato il Pakistan di finanziare e addestrare gli insorti, che continuano a combattere contro circa 500 mila soldati indiani schierati nella regione. Ad oggi, hanno causato decine di migliaia di morti, tra cui soldati, ribelli e civili. Il conflitto di Kargil nel 1999 Nel 1999, Nuova Delhi accusò Islamabad di aver infiltrato combattenti islamisti e soldati pakistani nella sua parte del Kashmir per prendere il controllo del ghiacciaio Siachen, a un'altitudine di oltre 5.000 metri. I feroci combattimenti causarono piu' di mille morti, in particolare nella regione di Kargil. Il 1 ottobre 2001, un attacco all'esterno dell'assemblea regionale del Kashmir amministrato dall'India a Srinagar causo' 38 morti. L'India incolpò il Pakistan. Sull'orlo di un quarto conflitto nella primavera del 2002, i due rivali riallacciarono i rapporti diplomatici nell'aprile del 2003 e conclusero un cessate il fuoco, che tuttavia non pose fine alla guerriglia. Tensioni e attacchi a ripetizione (dal 2008 in poi) Nel 2008, una serie di attacchi jihadisti uccise 166 persone a Mumbai. L'India accusò il Pakistan e interruppe il processo di pace iniziato quattro anni prima. Il dialogo riprese nel 2011. Il Primo Ministro indiano Narendra Modi, tuttavia, visito' il Pakistan solo nel dicembre 2015. Nel 2019, l'India effettuo' attacchi aerei sul suolo pakistano dopo un attacco che uccise 40 dei suoi paramilitari a Pulwama, nel Kashmir amministrato dall'India. Il Pakistan reagi' abbattendo un aereo indiano. Il governo indù ultranazionalista di Nuova Delhi revoco' lo status di semi-autonomia della regione in agosto e migliaia di oppositori furono arrestati.
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