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L'intelligence francese: è allarme criminalità nei musei e nelle chiese
Oggi 30-10-25, 10:57
AGI - In Francia, il clamoroso furto al Louvre del 19 ottobre è solo la punta dell'iceberg "dell'accresciuta minaccia criminale a musei, chiese, privati e scavi archeologici", per rubare metalli preziosi, il cui valore è in costante aumento. A lanciare l'allarme è il Servizio di informazione, intelligence e analisi strategica sulla criminalità organizzata (Sirasco) della polizia giudiziaria che mette in guardia contro un fenomeno più generale che colpisce l'Hexagone nelle ultime settimane. Se il furto al Louvre è ovviamente eccezionale e ultra mediatico per il luogo, il metodo e l'entità del bottino, un rapporto pubblicato dal Sirasco, ripreso dal quotidiano Le Parisien, ricorda che dall'inizio di settembre diversi musei e chiese francesi sono stati presi di mira da gruppi criminali. Sono particolarmente interessati dagli oggetti contenenti metalli preziosi come l'oro, "un bene rifugio il cui valore è in costante aumento", ma anche l'argento è molto ricercati dai ladri. Il rapporto Sirasco Il Sirasco specifica che i gruppi criminali prendono di mira le opere d'arte o "per il loro valore intrinseco, che implica una potenziale rivendita o che il furto è stato commissionato", o "per le materie prime dopo essere state smontate e rotte per essere rivendute a peso", in modo da "non identificare i gioielli o le opere rubate". È proprio per questo motivo che si teme il peggio per i gioielli della Corona francese rubati al Louvre, dal valore di 88 milioni di euro, tutt'ora introvabili. A titolo di esempio, il rapporto dell'intelligence cita due recenti casi di furti in chiese francesi, dove preziosi vasi sono stati "smontati e rotti per essere rivenduti a peso da aziende specializzate". Il Sirasco sottolinea, inoltre, l'uso di "metodi violenti" per commettere questi furti, nonché "l'impiego di appaltatori reclutati tramite messaggi criptati". L'aumento dei furti è evidenziato nello stesso documento, che elenca, oltre alla rapina al Louvre, altre cinque effrazioni commesse in Francia dall'inizio di settembre: il 4 settembre, il Museo Dubouche di Limoges (Haute-Vienne) è stato oggetto di un furto con scasso. I ladri hanno preso di mira antiche porcellane cinesi, rubando beni per un valore stimato di 6 milioni di euro. Il furto di porcellane cinesi è, secondo il rapporto, "un fenomeno emergente in tutta Europa". Il 16 settembre, sei chili di pepite d'oro sono stati rubati dal Museo di Storia Naturale di Parigi, con una perdita di oltre 1,5 milioni di euro. Pochi giorni dopo, una cittadina cinese è stata arrestata a Barcellona nell'ambito delle indagini su questo furto. Era in possesso di quasi un chilo di oro fuso proveniente dalle pepite del museo. Il Museo Jacques Chirac di Sarran, nella Correze (centro), è stato attaccato due volte, il 12 e il 14 ottobre. I rapinatori si sono impossessati di "doni diplomatici" offerti all'ex presidente della Repubblica: principalmente orologi, gioielli, monete d'oro, oggetti per un valore superiore a un milione di euro. Un altro furto è avvenuto nella regione del Gard, al Museo del Deserto di Mialet, dove sono state rubate un centinaio di croci ugonotte d'oro. Infine, il giorno dopo il furto al Louvre e il bottino da 80 milioni di euro, anche un altro museo, molto meno noto, a Langres (Alta Marna), è stato preso di mira da ladri che hanno rubato monete d'oro e d'argento risalenti al XVIII secolo. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
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