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Economia e Finanza
Manovra 2026 "bollinata", come cambia la tassa sugli affitti brevi
Oggi 22-10-25, 17:30
AGI - Il disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale è stato bollinato dalla Ragioneria di Stato e inviato dal MEF alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo rende noto il Ministero dell'Economia. Il testo mantiene le norme sul contributo del settore bancario contenute anche nella prima bozza. Restano previste dunque la crescita dell'Irap del 2% e i limiti alla deducibilità degli interessi passivi, con un meccanismo che va dal 96 al 99% tra 2025 e 2028. Tassazione delle locazioni brevi Cambia, rispetto alle bozze, la norma sulla tassazione delle locazioni brevi per finalità turistiche nella legge di bilancio. Il testo bollinato spedito in Parlamento prevede che l'aliquota della cedolare secca rimanga al 21% a meno che non si ricorra a società di intermediazione o portali telematici, come ad esempio Vrbo, Airbnb o Booking. Il decreto prevede che "ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve si applica l'aliquota del 26% in caso di opzione per l'imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca". E ancora: "L'aliquota di cui al primo periodo è ridotta al 21% per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve relativi a una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi", qui interviene l'aggiunta della legge di Bilancio che precisa "sempre che, durante il periodo d'imposta, non siano stati conclusi contratti aventi a oggetto tale unità immobiliare tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o tramite soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare". La nuova norma sugli affitti brevi prevista dalla manovra comporterebbe, secondo i calcoli contenuti nella Relazione tecnica, un maggior gettito pari a 102,4 milioni l'anno. La disposizione prevede che la riduzione dal 26% al 21% dell'aliquota della cedolare secca, per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve scatti solo a condizione che "non siano stati conclusi contratti tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, ovvero soggetti che gestiscono portali telematici". Nel caso in cui l'immobile, durante il periodo d'imposta, sia invece stato locato tramite i soggetti che gestiscono portali telematici, si applica l'aliquota più elevata del 26%. Calcolo del gettito da portali telematici Calcolando che in base ai dati più recenti, i soggetti che gestiscono portali telematici, nell'anno 2024, hanno versato ritenute a titolo di acconto del 21% in misura pari a 956 milioni di euro. "Ai fini della stima si ipotizza, in assenza di dati puntuali, che il 50% di tali ritenute sia riferibile a singole unità immobiliari attualmente assoggettate a cedolare secca con aliquota del 21%. Assumendo che il 90% di tale platea continui ad avvalersi delle piattaforme per esigenze di semplificazione e rapidità delle transazioni, si stima che la proposta normativa comporti effetti finanziari positivi a regime in misura pari a circa 102,4 milioni di euro su base annua, corrispondenti ai 5 punti percentuali aggiuntivi da versare in sede di dichiarazione dei redditi. Il restante 10% della platea che sceglierebbe di non avvalersi più dei servizi delle piattaforme telematiche, verserebbe la cedolare secca in sede di dichiarazione dei redditi, senza subire la ritenuta d'acconto". Svalutazione del credito Sulla svalutazione del credito il testo bollinato specifica che per i crediti del primo e secondo stadio di rischio per il periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 e i tre successivi "sono deducibili, in quote costanti, nell'esercizio in cui le stesse sono iscritte in bilancio, e nei quattro successivi". Gettito atteso dalla rottamazione quinquies Ammonta a 9 miliardi di euro il gettito atteso dalla rottamazione quinquies, modulata in 54 rate bimestrali lungo nove anni. Adesione alla pace fiscale Il documento ipotizza una possibile adesione rispetto ai carichi definibili totali del 3,3% alla nuova misura di pace fiscale, pari a 13,1 miliardi oggetto di adesione su una platea potenziale di 393 miliardi. "Con riferimento alla perdita di riscossione ordinaria, l'introduzione della nuova misura agevolativa produrrà una flessione della riscossione in quanto una parte dei carichi per i quali si stima l'adesione alla nuova misura agevolativa, sarebbero stati prevedibilmente riscossi, al lordo delle componenti abbuonate, attraverso l'ordinaria attività di recupero oppure per il tramite di rateizzazioni di pagamento", si legge nel documento. Diminuiscono, infine, i tagli al comparto del cinema previsti dalla legge di bilancio. Il testo bollinato della manovra specifica che il fondo per il cinema e l'audiovisivo calerà nel 2026 di 150 milioni, anziché 190 come previsto dalla prima bozza. Nel 2027 la decurtazione salirà a 200 milioni in luogo dei 240 previsti inizialmente.
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