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Estero
Marijuana nei Giardini di Hevsel, distrutte 30 mila piante
Oggi 19-05-25, 01:22
AGI - Una vasta operazione antidroga ha portato alla distruzione di 30.000 piante di marijuana coltivate illegalmente nei Giardini di Hevsel, una storica area verde lungo il fiume Tigri riconosciuta come patrimonio mondiale dell'UNESCO. L'intervento, condotto da unità speciali antidroga con il supporto di forze locali, è avvenuto a Diyarbakir, nel sud-est della Turchia, in una zona abitata in prevalenza da curdi. L'azione antidroga L'azione, riportata domenica dai media locali tra cui l'agenzia di stampa IHA e il quotidiano Cumhuriyet, ha coinvolto sommozzatori, imbarcazioni, elicotteri e droni, impiegati per superare le difficili condizioni logistiche dell'area. I giardini terrazzati, che si estendono su circa 700 ettari tra la cittadella fortificata di Diyarbakir e le rive del Tigri, rappresentano un sito di eccezionale valore culturale e ambientale. Scoperte e stime Durante i controlli, le autorità hanno scoperto piantagioni distribuite su 31 diverse località all'interno dell'area protetta. Secondo le stime diffuse dai media, la coltivazione avrebbe potuto generare fino a 5,3 tonnellate di cannabis, con un valore di mercato approssimativo di due miliardi di lire turche, pari a circa 51 milioni di dollari statunitensi. Tecniche dei coltivatori I coltivatori, secondo quanto riferito, avevano sfruttato l'impossibilità per i veicoli di accedere alla zona per installare tende mimetiche, nascondendo così le piantagioni e realizzando impianti di irrigazione che attingevano direttamente al fiume. Non sono state fornite indicazioni precise sul momento in cui è avvenuta l'operazione né sono stati resi noti eventuali arresti. Il Ministero dell'Interno turco non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Importanza dei Giardini di Hevsel I Giardini di Hevsel sono noti da secoli per la loro importanza agricola e storica: alimentati dalle acque del Tigri, hanno rappresentato per millenni la principale fonte di sostentamento per la città. Nel 2015, insieme alla fortezza di Diyarbakir, sono stati inseriti nella lista del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, riconoscendone il valore come paesaggio culturale che coniuga natura, agricoltura e storia urbana.
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