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Politica
Meloni: "Record di occupati". Il centrosinistra rilancia il salario minimo
Oggi 01-05-25, 18:09
AGI - Giorgia Meloni parla di oltre un milione di posti di lavoro creati in due anni e mezzo di governo e promette maggiori investimenti sul fronte della sicurezza. Dall'altro lato, in questo 1 maggio, l'opposizione rilancia con la battaglia sul salario minimo e sui quattro quesiti referendari al voto l'8 e il 9 giugno. Il lavoro come pilastro del governo Meloni Dopo il videomessaggio diffuso ieri, la presidente del Consiglio interviene sui social. "Il lavoro è uno dei pilastri su cui questo governo ha fondato la sua azione. In due anni e mezzo sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro e il numero complessivo degli occupati ha raggiunto il massimo storico: più di 24 milioni e 300 mila", scrive Meloni. Che aggiunge: "Anche l'occupazione femminile ha toccato il livello più alto di sempre. La disoccupazione è ai minimi da 18 anni a questa parte. Un impegno concreto che continua anche sul fronte della sicurezza, con nuove risorse, più controlli, incentivi e una forte spinta sulla prevenzione e sulla formazione. C'è ancora tanto da fare, ma la direzione è chiara". L'augurio della premier per il Primo Maggio "Buon Primo Maggio a chi lavora, a chi cerca un'occasione, a chi non si arrende e ogni giorno contribuisce - in tanti modi diversi - alla crescita dell'Italia", è l'augurio della premier per la Festa dei Lavoratori. Batte sul tasto della sicurezza anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: "Deve essere una priorità condivisa: prevenzione, formazione e responsabilità sono strumenti concreti per proteggere la vita. E solo così il lavoro potrà essere davvero motore di progresso e realizzazione personale". Si concentra sullo stesso tema il presidente della Camera Lorenzo Fontana, che spiega: "È fondamentale contrastare con decisione gli infortuni sul lavoro: ogni vita spezzata è una ferita per il Paese. La sicurezza è un dovere morale e istituzionale, che richiede risorse, formazione e prevenzione". Tajani e Salvini: investimenti e crescita economica "Il governo investe sulla sicurezza mentre diminuiscono disoccupati e inattivi. Al lavoro anche per un salario ricco frutto di una politica a favore della crescita in Italia e in Europa grazie a una nuova politica industriale. Come deciso al congresso del Ppe su proposta di Forza Italia", è il commento del vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani. Dalla Lega, il segretario, vicepresidente del Consiglio e titolare del Mit Matteo Salvini dedica un "grazie a chi lavora ogni giorno per far crescere l'Italia, a chi un lavoro dignitoso lo sta cercando, a chi il lavoro lo crea, a chi non si rassegna e non si arrende, a chi costruisce e sogna". Il rilancio del centrodestra Per Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, "Il lavoro non lo si difende con gli slogan o con la retorica, ma con le azioni concrete. Non con il salario minimo - che non risolverebbe alcun problema - ma con un salario giusto". Il centrodestra rilancia i dati sottolineati da Meloni nel suo messaggio. "Celebriamo questo Primo Maggio con i risultati di questi due anni e mezzo di governo, con le tante promesse mantenute e i traguardi raggiunti", commenta il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami. "Le cifre parlano chiaro. Da quando stiamo al governo sono stati creati più di un milione di posti di lavoro, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato", rivendica il presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri. Il centrosinistra ripropone il salario minimo Nel centrosinistra la ricorrenza del 1 maggio, invece, è l'occasione per rilanciare sul salario minimo e sulla campagna elettorale per i referendum sul lavoro. "Chiediamo alla maggioranza un segno tangibile: l'approvazione di un salario minimo con cui con le altre opposizioni stiamo continuando a insistere", insiste la segretaria del Pd Elly Schlein, oggi in piazza a Roma con i sindacati. "Il referendum dell'8-9 giugno sarà fondamentale: i cittadini e le cittadine avranno la possibilità concreta di andare a votare per la sicurezza sul lavoro, contro la precarietà e anche per la dignità di lavoratrici e lavoratori, oltre che per la cittadinanza", aggiunge sull'appuntamento referendario. Poi contesta i dati di Meloni: "Continua a mentire a viso aperto sui numeri perché dice che non c'è un problema salariale in Italia". "Senza giusto salario non c'è dignità del lavoro", ribadisce il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia. I referendum e le dichiarazioni di Conte e Calenda Ritorna sui referendum il presidente del M5s Giuseppe Conte. "Il M5s dirà quattro volte sì in modo convinto. Dobbiamo schierarci a favore dei quattro quesiti referendari per migliorare la vita e aumentare le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori", dice Conte in un video pubblicato sui social. Stefano Patuanelli, presidente dei senatori M5s, accusa il governo di fare "una sconsolante manipolazione sul lavoro". Sui salari è in scia con le altre opposizioni anche il leader di Azione Carlo Calenda: "In Italia ci sono milioni di persone che lavorano tutto il giorno e non riescono a mantenersi, cioè sono povere pur lavorando. L'unica risposta possibile è il salario minimo". Le opinioni di Renzi e altri esponenti del centrosinistra Matteo Renzi ribadisce il suo sì al Jobs Act, la cui abrogazione è al centro di uno dei quattro quesiti al voto a giugno. "I posti di lavoro sono realmente aumentati, anche grazie al Jobs Act contro il quale - giova ricordarlo - Giorgia Meloni si è schierata insieme a Salvini. Anche loro erano contro, non solo Schlein e Cinque Stelle", spiega il fondatore di Iv in un'intervista al Quotidiano del Sud. Secondo Nicola Fratoianni, di Avs, "le parole di Meloni sugli stipendi sono un insulto a chi lavora". Per Angelo Bonelli l'obiettivo è "contrastare bugie e propaganda di questo governo".
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