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Politica
Minacce social di un docente: "Auguro alla figlia della Meloni la fine della ragazza di Afragola". La premier: "Clima malato"
31-05-2025, 18:41
AGI - "Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola". Queste parole pesanti sarebbero state scritte su Facebook da un dipendente del Ministero dell'Istruzione e del Merito: un docente, secondo quanto apprende l'AGI. "La figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell'impartire saperi ma anche nell'educare al rispetto verso gli altri. E' indispensabile che i docenti stessi siano per primi sempre consapevoli della profonda responsabilità e dello straordinario valore sociale del loro ruolo. Proprio a tutela della stragrande maggioranza degli insegnanti che tengono atteggiamenti esemplari, non possiamo piu' tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignita' che devono caratterizzare una professione cosi' delicata. Il ministero, attraverso i suoi organi competenti, sanzionerà quanti per i loro atti non sono degni di far parte della nostra scuola", afferma Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito, a proposito del post. La replica di Valditara era arrivata in tempi stretti: "Esprimo la mia forte solidarietà al presidente Giorgia Meloni per le ignobili minacce rivolte ai suoi affetti più cari" dichiara il ministro dell'Istruzione e del Merito, che assicura: "Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l'identità dell'autore di questo atto indegno. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza". Ma è la stessa Giorgia Meloni a commentare l'accaduto: "Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore.Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza". Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, condividendo la notizia del post di minacce contro la figlia Ginevra di appena 7 anni. Al diffondersi della notizia è arrivata unanime la solidarietà della politica che invoca provvedimenti urgenti verso l'autore del post. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci parla di parole "ripugnanti e vergognose le parole di odio rivolte verso la figlia del presidente del Consiglio. È ancor più sconcertante che tale minacce provengano da persone che lavorano nelle istituzioni". "È sconvolgente un livello di odio così disumano da riversarsi su una bambina, così sfrontato da essere esibito sui social, così immotivato da scagliarsi contro una leader che sul dramma della violenza sta mettendo tutto il proprio impegno personale e politico" dichiara Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. "Le minacce sui social sono un atto di barbarie, un attacco vile e miserabile verso una bambina. Urgono vigilanza e censura da parte di tutto il corpo istituzionale e di tutto l'arco parlamentare. Ogni silenzio al cospetto di tale violenza equivale a una conclamata complicità. Al presidente del Consiglio va la mia solidarietà e quella di tutto il ministero della Cultura". Lo dichiara il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
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