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Cronaca
"Moglie e figli colpiti nel sonno". Ocone ha confessato il duplice omicidio
Oggi 01-10-25, 15:40
AGI - Duplice omicidio pluriaggravato, tentato omicidio pluriaggravato e sequestro di persona. Sono questi i reati contestati nel provvedimento di fermo emesso dalla procura di Benevento a Salvatore Ocone, 57 anni, l'uomo di Paupisi, piccolo centro del Sannio che la mattina del 30 settembre, ha ucciso la moglie Elisabetta Polcino, 59 anni, con una grossa pietra, uno dei figli, e ferito gravemente la figlia. L'uomo è in carcere a Campobasso, dopo una fuga in auto. Stando a quanto ricostruito in conferenza stampa dal procuratore facente funzioni di Benevento, Gianfranco Scarfò, dopo le indagini dei carabinieri che hanno trovato tracce di sangue nell'abitazione della famiglia e vicino al punto dove era parcheggiata l'auto dell'uomo, una Opel Mokka nera, moglie e figli sono stati colpiti in casa da Ocone. La donna è stata uccisa dopo essere stata colpita alla testa da una pietra trovata insanguinata a poca distanza dall'abitazione della famiglia mentre i ragazzi, come evidenziato dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Enrico Calandro, erano stati feriti a casa e poi trascinati nella vettura con la quale il padre ha tentato la fuga. Uno di loro, di 15 anni, è poi morto, mentre la ragazza 16enne è stata trovata in gravi condizioni e portata in ospedale. "L'uomo ha ammesso i fatti" "Ha ammesso i fatti materiali, i fatti sono avvenuti nel contesto della casa, nel senso che tutti i familiari sono stati colpiti all'interno della casa, la signora nel sonno e anche la ragazzina nel sonno, per quanto riguarda come e dove ha colpito il ragazzo, su questo dobbiamo fare approfondimenti", ha detto Scarfò, parlando ai giornalisti. L'uomo "poi li ha portati in macchina, trascinandoli, e si è dato a questo girovagare, perché nel giro di poche ore ha raggiunto il Molise, dove poi è stato trovato e per un apprezzabile periodo di tempo, pensiamo 6-7 ore - ha chiarito il magistrato - è stato dove poi è stato trovato, in quella campagna, vicino Ferrazzano". Ocone "aveva lasciato i telefoni cellulari, il suo e dei ragazzi, tutti a casa. Quindi con sè non avevano niente, per cui le ricerche sono veramente iniziate al buio". Rispetto ai problemi di depressione, di cui avrebbe sofferto Ocone, il procuratore dice che è "certo che il soggetto abbia un vissuto psichiatrico, ce l'ha, c'è una diagnosi che lui ha avuto da parte di un medico, con riferimento a psicosi. Vi è anche traccia, per quanto ho compreso in queste poche ore, di un Tso che ha avuto nel 2011, però stiamo parlando del 2011". "Per il resto non abbiamo nessuna prova - ha sottolineato - nessun elemento di segnalazione, men che meno precedenti penali, che riguardano questa famiglia e non c'è un vissuto di violenza". Il ritrovamento grazie alla videosorveglianza Il comandante provinciale dei carabinieri di Benevento ha anche precisato che "è stata fatta una verifica meticolosa da parte di tutte le stazioni sui sistemi di videosorveglianza: siamo riusciti a individuare due frame di due passaggi nella zona di Campobasso, per cui poi abbiamo diretto l'elicottero verso il Molise. Fortunatamente dopo le 18.00 è stata individuata la macchina, ed è stato fatto un atterraggio di emergenza". L'interrogatorio e le motivazioni Ocone è stato portato nella caserma di Campobasso e durante l'interrogatorio, avvenuto nella notte, ha motivato il gesto sostenendo che la moglie, Elisabetta Polcino, era "'l'elemento forte della famiglia, molto dominante e aggressiva'", ha ricordato ancora il comandante Calandro.
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