s
Cultura e Spettacolo
Morto a 94 anni Giorgio Forattini, il maestro della satira politica
Oggi 04-11-25, 17:37
AGI - È morto a 94 anni il grande vignettista Giorgio Forattini. Ne dà notizia Il Giornale sul suo sito. Nato a Roma nel 1931, Forattini era stato di fatto tra i primi vignettisti politici, partendo nel 1971 da Paese Sera per approdare prima a Panorama poi a Repubblica, dove aveva creato l'inserto Satyricon. È stato vignettista anche alla Stampa, poi negli anni 2000 al Giornale e alle testate di QN. Celeberrimi i suoi ritratti irriverenti dei principali protagonisti della politica: Bettino Craxi rappresentato come Pietro Gambadilegno o addirittura Mussolini, Giovanni Spadolini nudo, Massimo D'Alema come Adolf Hitler (ma in veste comunista), Giovanni Goria invisibile, Piero Fassino scheletrico, Giuliano Amato come Topolino, Silvio Berlusconi e Amintore Fanfani bassi di statura, Walter Veltroni come un bruco, Lamberto Dini come un rospo, Rocco Buttiglione come una scimmia, Nicola Mancino come un cinghiale, Luciano Violante come una volpe, Romano Prodi come un prete comunista, Umberto Bossi come Pluto talvolta nudo oppure vestito da cavaliere templare. Tra le tante vignette che hanno fatto storia, quella che fece nel 1974 in occasione della vittoria dei no al referendum sul divorzio: rappresentava una bottiglia di spumante su cui era scritto "NO" che si stappava lanciando in aria un tappo che aveva le fattezze di Amintore Fanfani. Numerosissime le polemiche e le querele: Forattini fu querelato e condannato per una vignetta su Bettino Craxi, nella quale il leader socialista viene raffigurato mentre legge la Repubblica e commenta "Quanto mi piace questo giornale quando c'è Portfolio!" (Portfolio era un concorso allegato al giornale), insinuando che Craxi fosse un borseggiatore. Famosa è anche la vignetta che raffigura sempre Craxi, in camicia nera (come di consueto nelle sue vignette), a testa in giù con un cappio legato ai piedi: tale vignetta è risalente all'aprile 1993 ed è immediatamente successiva alla notizia del voto contrario del Parlamento per il rilascio delle autorizzazioni alla Procura di Milano a procedere contro il leader socialista. Nel 1991, quando il Partito Democratico della Sinistra fu accusato di ricevere ancora i finanziamenti che per anni l'URSS aveva garantito al Partito Comunista Italiano, Forattini presentò una vignetta in cui si vedevano Achille Occhetto e Massimo D'Alema che ricevevano del denaro da Michail Gorbaev, seduto in una lussuosa macchina al cui volante si trovava Enrico Berlinguer. Occhetto querelò subito Forattini, seguito più tardi da D'Alema. Resta celebre anche la vignetta con cui nel 1992, pochi giorni dopo l'attentato mafioso ai danni del magistrato Giovanni Falcone, ritrasse la Sicilia identificandola idealmente con la testa di un coccodrillo che piange in seguito all'accaduto. Per una vignetta raffigurante D'Alema, allora presidente del Consiglio dei ministri, pubblicata su la Repubblica dell'11 ottobre 1999 e che riguardava l'affaire Mitrochin, fu querelato e gli fu chiesto un risarcimento di 3 miliardi di lire. D'Alema ha poi dichiarato di tenere in massima considerazione la satira, ma di aver agito perché la vignetta conteneva informazioni false e diffamatorie; la querela sarà ritirata nel 2001. In seguito a questa vicenda, non sentendosi difeso dal suo quotidiano, Forattini decise di lasciare la Repubblica. Successivamente per protesta nei confronti della querela e in difesa della libertà di satira disegnò per vari mesi D'Alema senza volto, con i soli capelli e baffetti disegnati. Il 3 aprile 2002 l'artista pubblica sulla Stampa una vignetta che raffigura un carro armato israeliano, contrassegnato con la stella di David, mentre punta il cannone verso una mangiatoia nella quale un bambino impaurito, identificabile in Gesù per via dell'aureola sul capo, esclama: "Non vorranno mica farmi fuori un'altra volta?!". La vignetta provoca lo sdegno del presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Amos Luzzatto, che stigmatizza la riesumazione dell'accusa di deicidio, e di diversi esponenti cattolici. L'allora direttore del quotidiano torinese, Marcello Sorgi, si dissocia pubblicamente dal contenuto della vignetta. Il 6 novembre 2008 il Quotidiano Nazionale (Il Giorno, La Nazione e il Resto del Carlino) pubblica una vignetta di Forattini sull'elezione a presidente degli Stati Uniti d'America di Barack Obama, in cui l'ex presidente George W. Bush rinfaccia, a una statua della libertà che ha appena partorito un neonato con il volto di Obama, di averlo tradito con il "maggiordomo negro". Questa vignetta ha dato vita a molte polemiche, e il Coordinamento dei comitati di redazione del Quotidiano Nazionale ha espresso in una nota "fermo e totale dissenso" nei confronti della vignetta. Al TG5 del 17 dicembre 2008 dichiarò di essere stato querelato 20 volte solo da esponenti della sinistra, affermando: "La sinistra non accetta la satira quando le è rivolta contro".
CONTINUA A LEGGERE
6
0
0
