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                                                Cronaca
                            Nord Stream, Kuznietsov è in sciopero della fame
                                
                                Oggi 04-11-25, 10:43                            
                                                            AGI - Serhii Kuznietsov, il 49enne ex capitano delle milizie ucraine accusato di essere uno dei coordinatori dell'esplosione ai gasdotti Nord Stream, avvenuta nel settembre 2022, e attualmente in carcere alla Dozza di Bologna, ha iniziato lo sciopero della fame. Lo comunica il suo avvocato, Nicola Canestrini, precisando che "dal 31 ottobre rifiuta il cibo per chiedere il rispetto dei propri diritti fondamentali, tra cui il diritto a un'alimentazione adeguata, a un ambiente salubre, a condizioni di detenzione dignitose e a pari trattamento con gli altri detenuti in materia di visite familiari e accesso alle informazioni". Kuznietsov - ricorda - è detenuto in un carcere di alta sicurezza italiano in attesa della decisione sul mandato d'arresto europeo emesso dalla Germania. Il 49enne è stato arrestato dai Carabinieri lo scorso 22 agosto, in una struttura ricettiva nel riminese e il 27 ottobre la Corte d'Appello di Bologna ha disposto per la seconda volta la sua consegna alla Germania. Il ricorso in Cassazione e la dieta negata Canestrini ha già annunciato un nuovo ricorso in Cassazione, contro la pronuncia della Corte d'appello. La decisione di avviare lo sciopero della fame, spiega il legale, si deve, in particolare, al fatto che "dal giorno dell'arresto" a Kuznietsov "non è mai stata garantita una dieta compatibile con le sue condizioni di salute, con conseguente peggioramento fisico". Appello urgente per i diritti dei detenuti Canestrini annuncia di "aver chiesto un intervento urgente della direzione del carcere e del ministero della Giustizia-Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria per garantire condizioni conformi ai principi costituzionali e internazionali". "Lo sciopero della fame di un detenuto - sottolinea il legale - è un segnale preoccupante non solo per il singolo. Nessuno dovrebbe essere costretto a gesti estremi per vedere riconosciuti diritti elementari".
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