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Cronaca
Omicidio Paganelli: Dassilva ricoverato dopo lo sciopero della fame
Oggi 02-05-25, 11:02
AGI - Louis Dassilva, 35enne detenuto a Rimini con l'accusa di aver ucciso la 78enne Pierina Paganelli, è stato ricoverato nel pomeriggio del primo maggio all'ospedale Infermi di Rimini. L'uomo, in carcere dal 14 luglio scorso, ha avviato da circa una settimana uno sciopero della fame. Secondo quanto riferito dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi, il ricovero è avvenuto in via precauzionale, poiché Dassilva intende proseguire la protesta contro la sua carcerazione. Preoccupazione è stata espressa dalla moglie, Manuela Bartolucci, che ha parlato di un progressivo peggioramento delle condizioni fisiche e mentali del marito: "è molto dimagrito, disidratato, ha perso lucidità. Sta perdendo la speranza, si sente accerchiato e non ha più la forza di lottare". Secondo la donna, Dassilva avrebbe smesso anche di bere da venerdì scorso. Durante il colloquio in carcere di sabato, non avrebbe assunto nè cibo nè liquidi. Nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame il 15 maggio È stata calendarizzata per il 15 maggio la nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame, convocata a seguito del ricorso presentato dai legali di Louis Dassilva contro il secondo provvedimento di rigetto della richiesta di scarcerazione, firmato dal gip Vinicio Cantarini. La vicenda giudiziaria ruota attorno all'omicidio di Pierina Paganelli, 78 anni, accoltellata 29 volte nel garage condominiale di via del Ciclamino a Rimini. La nuova discussione davanti ai giudici bolognesi verterà non sull'intera misura cautelare, ma sulle motivazioni avanzate dai difensori Riario Fabbri e Andrea Guidi per contestare le recenti valutazioni del gip, fondate anche sulle nuove dichiarazioni dell'ex amante dell'indagato, nonché nuora della vittima, Manuela Bianchi. Nel frattempo, Dassilva ha avviato da sabato uno sciopero della fame e della sete in segno di protesta, sostenendo di essere vittima di un errore giudiziario. "Spero di averlo convinto a interrompere la protesta", dice l'avvocato Fabbri. I difensori hanno già annunciato l'intenzione di rivolgersi, se necessario, nuovamente alla Corte di Cassazione.
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