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Cronaca
Omicidio Sara, fermato Stefano Argentino. Il vocale alle amiche: "Dove siete? Il malato mi segue"
Ieri 01-04-25, 18:54
AGI - È Stefano Argentino, 27enne di Noto (Siracusa), iscritto alla stessa facoltà dove studiava la vittima, il presunto autore dell'omicidio di Sara Campanella, la 22enne infermiera tirocinante al Policlinico uccisa in strada a Messina da una coltellata alla gola, forse con un taglierino. Nella notte i carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito il decreto di fermo emesso dalla Procura peloritana, che ha chiesto al gip di convalidare il provvedimento restrittivo emettendo contestualmente un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio pluriaggravato. In conferenza stampa, il procuratore Antonio D'Amato ha spiegato che al fermo dell'uomo si è arrivati grazie alla collaborazione fornita dai compagni di corso di Sara, che hanno raccontato ai carabinieri la dinamica dei fatti consentendo di arrivare a identificare e a localizzare l'autore dell'aggressione. Decisive anche le immagini degli impianti di videosorveglianza del Policlinico e di alcuni esercizi commerciali della zona. "Attenzioni insistenti e reiterate" Secondo quanto ricostruito dagli investigatori dell'Arma, coordinati dai magistrati, l'uomo avrebbe litigato con Sara lungo viale Gazzi prima del delitto. Nei confronti della ragazza Argentino nutriva da un paio di anni "insistenti e reiterate attenzioni" che non essendosi mai trasformate in qualcosa di minaccioso e morboso, non avevano destato una particolare preoccupazione nella vittima che pure aveva condiviso con le compagne di corso "il fastidio per queste attenzioni che si andavano ripetendo nel tempo", da quando era iniziato il corso per tecnico di laboratorio biomedico. La tragedia consumatasi ieri pomeriggio, quando Sara, originaria di Portella di Mare, una piccola frazione di Misilmeri, in provincia di Palermo, è stata accoltellata di fronte all'ingresso laterale dello stadio "Celeste". Dopo l'aggressione, con una profonda ferita al collo, è stata trasferita in condizioni gravissime al Policlinico, dove studiava, ed è deceduta. Alcuni testimoni avevano sentito le urla della giovane ferita dall'uomo che sarebbe giunto a bordo di un'auto: la lite, le urla e il gesto omicida. Un altro ragazzo che aveva anche lui finito di studiare in quelle ore, ha assistito alla scena e inseguito l'omicida, senza però riuscire a raggiungerlo. "L'ho visto scappare e mi sono messo a inseguirlo", ha raccontato agli inquirenti. I compagni di corso "Un tipo silenzioso": così descrivono i compagni di corso descrivono Argentino. La studentessa prossima alla laurea, stava preparando la tesi e aveva manifestato alle amiche il fastidio per le attenzioni che il giovane le riservava e che non le erano gradite. L'ultimo messaggio di Sara alle amiche: "Dove siete? Il malato mi segue" Attenzioni che andavano avanti da circa due anni. L'ultimo giorno Sara si era attardata dopo le lezioni per parlare con il professore per la tesi che stava preparando. Le amiche raccontano che la ragazza all'uscita del Policlinico aveva inviato un messaggio: "Dove siete che sono con il malato che mi segue". Le indagini dei carabinieri proseguono per ricostruire tutte le fasi dell'omicidio. Sono in corso accertamenti anche sul coltello usato dal giovane. "L'arma del delitto deve essere ancora oggetto di ulteriori investigazioni" ha detto il procuratore Antonio D'Amato. Il sindaco "Senza parole" "Sono senza parole - aveva affermato ieri il sindaco di Messina, Federico Basile -. La città è stata scossa da una tragedia immensa: una giovane vita è stata spezzata in modo brutale. La violenza di questo gesto ci lascia increduli e profondamente addolorati.Voglio esprimere tutta la mia vicinanza ai familiari e agli amici di Sara. In questo momento di dolore insopportabile, sappiate che la città di Messina è con voi.Condanniamo con tutta la forza questo atto di violenza e confidiamo che la giustizia possa fare il suo corso".
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